Al termine della riunione del Consiglio dei Ministri n. 24, svoltasi eccezionalmente nella sede del Municipio di Cutro, è andata in scena una delle più vergognose esibizioni di questo governo a guida Meloni: la conferenza stampa dopo la tragedia avvenuta davanti a quelle coste. Circondata dai suoi guardaspalle ministeriali, la premier ha ostentato unicamente protervia, dando ad intendere che il governo e lei, in primis, a Cutro ci siano venuti per “metterci la faccia”. Peccato che la Meloni non avesse la minima preparazione per rispondere alle prevedibili domande dei giornalisti, coordinati dal mediatore Mario Sechi, in palese difficoltà a contenerne l’incalzante perplessità sull’azione dei soccorsi nella notte tra il 25 e il 26 febbraio, prima che il caicco Summer of Love si sbriciolasse davanti a Steccato di Cutro. Sono in corso indagini della procura di Crotone per capire se un “mayday”, lanciato via radio da un natante in distress nel Mar Ionio 24 ore prima dello schianto, non sia da collegare alla segnalazione di Frontex del 25 febbraio sera che avvistò il barcone sovraccarico a 40 miglia dalle coste calabresi, con possibili persone sottocoperta e cioè, migranti. Il Centro di coordinamento dei soccorsi marittimi della Guardia Costiera lanciò vari dispacci con codice “Sar case 384” a tutte le imbarcazioni in navigazione in quella zona. Il resto lo conosciamo: dopo l’alert di Frontex, anziché i soccorsi della Guardia Costiera, le cui unità navali sono equipaggiate per effettuare soccorsi anche col mare in burrasca, sono state fatte partire, per una semplice azione di polizia, le motovedette della Guardia di Finanza, inadeguate in tali frangenti, e che infatti, viste le condizioni del mare, sono rientrate in porto. Sul rientro dei mezzi della GdF, avvenuto intorno alle 3 di notte, la presidente del Consiglio fa confusione. Nel tentativo di ricostruzione sbrigativa, la premier dice che la GdF è rientrata dopo l’incidente…scatenando un coro di “No!” da parte dei giornalisti. Tajani, seduto accanto a lei, le dà di gomito, suggerendo un immediato: “prima, prima dell’incidente…” Dopo essersi scusata coi presenti, la leader di FdI ha passato la patata bollente direttamente al ministro Piantedosi, il quale con il solito cipiglio che lo contraddistingue, ha continuato a voler propinare la versione del governo, di un natante non in difficoltà al momento dell’avvistamento da parte di Frontex e della conseguente liceità dell’operazione di polizia. I cronisti presenti, soprattutto locali, hanno poi ingaggiato diversi botta e risposta con la premier, vista anche la palese imprecisione della sua ricostruzione, per non dire della sua reticenza. A questo punto la Meloni, una donna, una madre e una cristiana…si è incoattita e ha chiesto ai presenti se, seriamente, qualcuno pensasse che il governo italiano non abbia fatto tutto il possibile per salvare i naufraghi. Ovviamente, mentre Salvini -fresco di genetliaco, durante i festeggiamenti del quale si è messo a cantare in un locale con la Giorgia nazionale “La Canzone di Marinella” di De André, un anarchico per altro, che parla di una persona annegata…raggiungendo vertici di sensibilità- seduto alla sinistra della premier, gongolava, è calato il gelo.
Più che a metterci la faccia, la pantomima del CDM a Cutro è stata orchestrata per lanciare l’ennesimo provvedimento repressivo, il decreto migranti che sanziona “i trafficanti di uomini” con una pena fino a 30 anni di galera e individua negli scafisti -come se davvero l’unico responsabile fosse colui a cui è stata affidata la guida di un barcone, mentre magari è tra i migranti che hanno pagato il viaggio- il male assoluto, l’ennesimo capro espiatorio di situazioni leggermente più complesse. Sulla “tratta di esseri umani” ci si aggrappa poi (come sempre a destra nei momenti di difficoltà) alla talare bianca…vista la dichiarazione di Papa Francesco in proposito, frase poi affissa sopra (…) a quella del governo su una targa posta all’entrata del municipio di Cutro. Da non dimenticare la stretta sulla protezione speciale che prevede il respingimento per i fragili e vulnerabili che non vengono da paesi in guerra anche in presenza di vincoli familiari.
Nel momento di lasciare il tavolo qualcuno ha avuto l’ardire di chiedere alla Meloni se non fosse venuta anche per incontrare i familiari delle più di 70 vittime per ora recuperate…Imbarazzata e imbarazzante la sua risposta: “è stata una giornata molto lunga…” Con Piantedosi che da buon mastino napoletano -non ce ne voglia il simpatico canide quadrupede- dichiarava ai presenti che le istituzioni “hanno già preposto tutto affinché i familiari vengano accompagnati in questo frangente…”
La donna sul filo se ne va, scortata dai suoi fidi cicisbei ministeriali senza…un filo di umanità.
A proposito di umanità…Il 9 Marzo, nello stesso giorno dello scempio istituzionale di Cutro, il Tribunale di Torino ha assolto 18 compagni anarchici dall’accusa di occupazione abusiva, per aver allestito, tra il 2018 e 2019, prima nei locali di una chiesa a Claviere e, successivamente allo sgombero, nella Casa Cantoniera di Oulx (un immobile che Anas aveva lasciato in stato di abbandono) un punto di accoglienza per migranti che si dirigevano verso il confine francese. La giudice Daniele ha ritenuto che fornirono “un’innegabile funzione di supporto alle iniziative lecite organizzate da istituzioni e privati nel campo dell’assistenza”.
Nino Lisibak