Canapisa, la popolare street parade antiproibizionista che dal 2001 si tiene ogni anno a fine maggio, per i fascisti e per i leghisti pisani è una vera ossessione. Sono anni che cercano di vietarla, con il sostegno più o meno attivo dei media locali, ma non ci sono mai riusciti, neanche quando erano al governo e in campo contro Canapisa avevano schierato Giovanardi in persona. Sarà per questo che stavolta hanno deciso di partire già a novembre con la loro campagna di odio e bugie. Hanno iniziato diffondendo i risultati di un sondaggio on line organizzato da un sedicente “Comitato di Mezzogiorno”, che ha subito conquistato spazio sui giornali locali. I sondaggi on line sono, in generale, uno strumento molto facile da manipolare e hanno pertanto un valore molto relativo, a maggior ragione se vengono condotti in semiclandestinità, come hanno fatto quelli del “Comitato di Mezzogiorno” (forse memori del fatto che solo pochi mesi fa un analogo sondaggio contro Canapisa promosso dal quotidiano La Nazione ha avuto risultati opposti). Inoltre, vi hanno partecipato poco meno di 700 persone e di questi solo poco più di 500 hanno detto no alla manifestazione. All’ultima edizione, secondo i dati riportati dalla Questura, più di 5mila persone sono scese in strada per ore e ore, a differenza dei 500 nemici di Canapisa che in pochi secondi hanno vomitato il loro odio con un clic . La proporzione è di dieci a uno, ma questo semplice dato matematico, ben comprensibile anche da un bambino di terza elementare, è stato completamente ignorato dai giornali locali. Gli stessi giornali locali si sono ben guardati dal dire che, anche se il “Comitato di Mezzogiorno” si presenta come un “gruppo di cittadini”, in realtà i suoi esponenti sono tutti oscuri personaggi legati alla Lega e ad altri gruppi di estrema destra: basta dare un’occhiata al loro sito per rimanere disgustati dai miasmi di odio e di intolleranza che vi si respirano. Se a Pisa ci fosse ancora un giornalista capace di fare il proprio mestiere, queste cose le avrebbe scritte; ma è da tempo purtroppo che i media locali sono diventati il megafono dell’estrema destra, con incessanti articoli su un totalmente inesistente allarme-sicurezza, che servono solo ad alimentare odio e paura.
Pochi giorni dopo questi fatti, il 10 novembre, vi è stata l’interrogazione parlamentare di Gasparri, a cui risponde il Viceministro all’Interno Filippo Bubbico; questi conferma la “piena legittimità” della manifestazione, in rispetto dell’articolo 17 della Costituzione che garantisce il diritto di riunione a sostegno delle proprie opinioni, dal momento che non sono stati ravvisati i “comprovati motivi di sicurezza e incolumità pubblica” per cui possa essere vietata, che tutto si è svolto regolarmente “senza alcun danneggiamento agli arredi urbani, né commissione di reati” e che il servizio di pulizia autogestito “ha liberato il percorso e l’area del raduno dai rifiuti”. Il Tirreno, La Nazione e anche PisaToday (un giornale on line normalmente abbastanza “sobrio”), dei risultati dell’interrogazione parlamentare parlano ben poco, ma si riempiono delle parole di Raffaella Bonsangue, coordinatrice provinciale di Forza Italia. Dice che a Canapisa vi sono state saracinesche imbrattate, strade ridotte a vespasiani a cielo aperto e molti altri danneggiamenti ignorati non si sa perché dal Ministero degli Interni e anche delle cronache dell’epoca degli stessi giornali che ora riportano le sue menzogne. Si sa però che in questa epoca di iper-informazione diffusa la memoria degli umani tende a farsi sempre più corta e più confusa ed è su questo, forse, che contano i fascisti per diffondere le loro bugie.
robertino