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Enrico Ranieri “Bakunino”

Enrico Ranieri “Bakunino”

Il 20 giugno 2021, troppo presto, è venuto a mancare il compagno Enrico Ranieri lasciandoci un vuoto e un profondo dolore. Era soprannominato “Bakunino”; quel soprannome gli piaceva, incarnava il suo modo di vivere l’anarchia come principio sia politico sia personale e comportamentale.

Enrico nacque in una famiglia di contadini che produceva vino da sempre: il rapporto conflittuale con i padroni e il contatto con le osterie romane gestite da proletari, spesso anarchici, ha portato la sua famiglia a lottare per l’emancipazione sociale fin dagli anni Trenta.

La sua militanza cominciò a 14 anni, all’inizio degli anni ’70, nel gruppo “Bakunin”, cui seguì l’esperienza del gruppo anarchico “Kronstadt”, da lui fondato insieme ad altri studenti del quartiere di Centocelle.

Era impegnato, da giovane protagonista, nelle lotte di quella stagione politica e fu colpito dalla repressione. Nonostante accuse pesantissime e del tutto strumentali (fu prosciolto dopo alcuni mesi) mirate a spaventare un militante di 15 anni, non si fece intimidire e proseguì nell’impegno fino alla sua morte.

Enrico è stato tra i fondatori ed uno dei militanti politici più attivi del nostro gruppo, oltre ad aver contribuito al rilancio ed alle battaglie della Federazione Anarchica a Roma ed in giro per il mondo nell’ultimo mezzo secolo.

La sua attenzione è sempre stata rivolta al tentativo di coniugare il conflitto ed il progetto (come amava ripetere) che ha cercato di attuare attraverso l’attività agricola (l’attenzione per la vigna e per gli ulivi, l’orto autoprodotto e la valorizzazione delle semenze e della biodiversità). Lo studio di metodi di coltivazioni rispettosi della natura, l’organizzazione dei lavoratori agricoli per metodi di produzione rispettosi delle persone, la creazione di circuiti commerciali autogestiti per combattere la speculazione sono tutti percorsi che lo hanno visto protagonista.

La sua casa, a Olevano Romano, era, grazie anche a Enrica e Greta, un punto di ritrovo di compagnə di tutto il mondo. Non l’ha fermato neanche la malattia, ha lottato fino all’ultimo istante di vita.

Con lui se ne va un pezzo importante delle storia anarchica romana ed internazionale e soprattutto se ne va un fratello, un amico, un’anima gentile, una persona franca, sincera, buona e generosa. Con lui se ne va un pezzo di noi. Aloa Bak rimarrai sempre nei nostri cuori!

Gruppo Anarchico “Michail Bakunin” – FAI Roma & Lazio

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