“Il governo… si compiace spesso di atteggiarsi, solo in apparenza s’intende, a protettore e benefattore dei poveri e dei deboli. Ma basta osservare come e perché esso compie queste funzioni, per riscontrarvi la prova sperimentale, pratica, che tutto quello che il governo fa è sempre ispirato dallo spirito di dominazione, ed ordinato a difendere, allargare e perpetuare i privilegi propri, e quelli della classe di cui egli è il rappresentante ed il difensore.” (E. Malatesta, L’Anarchia).
La tragedia degli omicidi sul lavoro confermano la nostra convinzione che lo Stato è inutile o dannoso. Se si ascoltano le dichiarazioni dei politici e dei governanti, delle autorità, verrebbe da pensare che questa strage abbia i giorni contati e, se certamente non si può ottenere tutto in un giorno, i dati dimostrino come i fatti tengano dietro alle parole.
In realtà tutto continua come prima e peggio di prima.
Il governo ha avocato a sé e alle proprie istituzioni l’attività di ispezione sui luoghi di produzione e la medicina del lavoro, e l’ispettorato e la medicina del lavoro sono senza soldi e senza personale, mentre si trovano dieci miliardi da regalare al dittatore Zelensky per continuare la propria guerra.
L’operazione “Strade sicure” continua a ingoiare centinaia di miliardi, mentre nelle fabbriche e nei campi lavoratrici e lavoratori muoiono a centinaia nell’accidia delle istituzioni, perché qui non si tratta di porre limiti alla libertà di semplici cittadini, ma di porre un limite alla sete di profitto dei capitalisti, di porre un limite al privilegio della classe dominante, quella classe di cui il governo è espressione e che è il principale puntello del governo nella società.
Il governo non farà mai nulla per proteggere le nostre vite, se non avrà paura della nostra reazione.
Tiziano Antonelli