Le sponde della Dora tra corso Giulio Cesare e il Campus Einaudi, sono diventate luogo della feroce guerra ai tanti poveri che ci abitano. Tra riqualificazioni escludenti, polizia e pinkwashing il governo della città (e della circoscrizione) affida ai privati la gestione degli spazi pubblici, che vengono trasformati in luoghi di consumo inaccessibili ai più.
Nel tratto limitrofo al ponte Carpanini, il ponte di ferro dedicato al vicesindaco con fama da sceriffo, ci sono un paio di bar e qualche negozietto.
Qui la guerra ai poveri si veste di arcobaleno (…).
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