Sui fatti di Parma-comunicati

violenza di genereDi seguito pubblichiamo due comunicati di due gruppi federati riguardo ai noti fatti avvenuti nel 2010 a Parma nella sede della RAF, il comunicato del convegno della FAI sugli stessi fatti lo trovate qui.
Sui fatti di via Testi a Parma
Rispetto al caso di via Testi del settembre 2010, per evitare confusioni in buona fede o interessate, visto che tanti, troppi stanno cercando di coinvolgerci impropriamente, siamo a ricordare che noi siamo totalmente estranei ad ogni livello al fatto, che non sapevamo realmente nulla e che siamo in altri locali della stessa solo da fine 2014. Ci sembra inutile ricordare che l’accaduto, su cui è in corso un processo di cui aspettiamo gli esiti, è stato immediatamente condannato quando ne siamo venuti a conoscenza. Nessun accostamento sarà tollerato.
gruppo anarchico antonio cieri-fai
usi-ait sez. parma
 
Sui fatti di Parma
Riteniamo che l’anarchismo debba avere come suo punto fondamentale anche l’antisessismo ovvero l’opposizione a qualsiasi discriminazione degli esseri umani in funzione dell’appartenenza ad un genere sessuale piuttosto che ad un altro.
Poiché il sessismo è profondamente radicato nella cultura dominante è ovvio che nessuno è immune ad esso, per questo motivo riteniamo necessario analizzarne continuamente le dinamiche denunciandole apertamente senza nasconderci in un colpevole silenzio. Antisessismo non significa infatti solo combattere le manifestazioni esplicite del sessismo, ma vuol dire anche rimettere in gioco i rapporti personali, opporsi alla cultura del patriarcato, rivedere il modo in cui rapportarsi all’altr*, lavorando nel profondo e rifiutando idee e comportamenti che ripropongono tale logica autoritaria sia nei rapporti personali che nei gruppi e nei movimenti.
Non ci soddisfa affrontare la contraddizione tra i sessi intervenendo solo nel momento patologico dello stupro, isolandolo dall’insieme del destino femminile e dalle sue forme ordinarie là dove si consuma ogni giorno una “violenza invisibile”;
ogni donna ha diritto a vivere la vita sessuale che vuole e non per questo merita disprezzo, emarginazione e violenza. Lo stupro non è una follia momentanea ma si inserisce perfettamente nella logica patriarcale. Lo stupro è un reato politico contro le donne per affermare con la coercizione il potere e il dominio maschile sul corpo delle donne e come tale non può mai essere taciuto da chi come noi ha a cuore la libertà ed è forte la nostra opposizione a logiche di branco e comportamenti autoritari.
Ma quando uno stupro si compie in un ambiente che vuole essere “altro”, come successo nella sede della RAF a Parma, è per noi ancora più doveroso denunciare pubblicamente perché è evidente che qualcosa non funziona. E non funziona non solo per il fatto in sé, già da solo gravissimo, ma anche per la rete di connivenza e complicità creatasi intorno agli stupratori.
Di fronte a una qualsiasi forma di sopraffazione infatti non è mai accettabile scegliere il silenzio, perché l’omertà – da sempre fedele amica della violenza maschile – alimenta il reiterarsi di comportamenti violenti e sessisti. Non è neppure accettabile ricorrere a qualsiasi tipo di giustificazionismo perché non vi è alcuna giustificazione possibile di fronte alla violenza: uno stupro è sempre uno stupro. Non ci interessa neanche aspettare la sentenza di un tribunale perché come anarchic* sappiamo che legale non equivale a giusto e che quando una donna dice che è violenza è violenza.
Esprimiamo quindi la nostra piena solidarietà a Claudia e, dato che le parole da sole non bastano, auspichiamo una riflessione collettiva sul sessismo e una modifica dei comportamenti che coinvolga tutte e tutti.
Federazione Anarchica Milanese
 
 
 

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