Il 24 aprile scorso ospitammo per un’iniziativa nella nostra sede sull’antifascismo e la lotta contro la repressione in Grecia, due compagni del collettivo dello squat Libertatia.
In quella occasione ci aggiornarono sulla situazione a Salonicco, in particolare sul proliferare di formazioni fasciste (di cui Alba Dorata è solo l’esempio più conosciuto), della repressione contro occupazioni e migranti per avviare infine una riflessione collettiva sull’antifascismo militante oggi. Si discusse della necessità di dare risposte concrete e radicali agli attacchi, di non sottovalutare l’entrismo delle destre nelle varie lotte, né i camuffamenti dei neofascisti in cerca di rifarsi una reputazione ed essere così accolti a braccia aperte a destra e manca.
Impegnarsi in risposte nostre, autogestite e dal basso ai bisogni in questo momento di crisi, che strumentalizzato dalle destre, rappresenta terreno fertile per nazionalisti di ogni risma.
Il Libertatia viene occupato nel 2008 come centro sociale per migranti diventando poi nel tempo un punto di appoggio anche per svariati altri collettivi politici. Uno spazio di politica radicale e di promozione di una cultura libertaria. Fino ad oggi ha rappresentato anche una soluzione abitativa per molte persone.
Apprendiamo dai siti di movimento greci che ieri domenica 21 gennaio, intorno alle 13.30 dei gruppi fascisti partecipanti alla manifestazione nazionalista “Macendonia for Macedonia”hanno messo in atto una serie di attacchi contro gli spazi occupati della città.
Dopo aver attaccato lo squat “La scuola” ed essere stati respinti dai/lle compagn* si sono diretti verso il Libertatia dove hanno causato dapprima solo alcuni danni alla facciata e alla recinzione. Danni subito ripristinati dai/lle compagn* del collettivo, che quindi decidono di andare a sostenere il presidio anti-nazionalista a Kamara.
Circa due ore dopo 60-70 nazisti attaccano di nuovo lo squat questa volta con molotov e razzi, che finiscono per incendiare lo stabile e distruggerlo completamente.
A difendere lo squat e a tentare di cacciare i fascisti, i vicini e la gente del quartiere che ricevono in risposta moltov anche contro le loro case.
Nel comunicato di Libertatia c’è scritto che vicino allo squat c’era un presidio della sicurezza statale, e anche un furgone della polizia antisommossa parcheggiato e che questi non abbiano mosso un dito per impedire quello che stava avvenendo, di fatto dando copertura all’attacco, che poteva avere anche esiti più tragici se qualche compagn* fosse stato all’interno dell’occupazione.
Una precisazione esclusivamente fatta per chiarire ancora una volta, da che parte stia lo stato.
I/le compagn* sempre nel comunicato ribadiscono che questo attacco non avrebbe potuto essere messo in pratica in condizioni “normali”, ma solo grazie alla copertura della manifestazione nazionalista per la Macedonia, dalla quale gli aggressori sono arrivati e poi tornati per trovare rifugio.
Scrivono anche della responsabilità politica di chi è voluto rimanere indifferente e ha sottovalutato questo raduno al quale hanno partecipato tutti i gruppi neonazisti e di destra del Paese. Un’indifferenza che ha offerto legittmità sociale e uno spazio pubblico per esprimersi e agire ai fascisti e da qui deve partire una riflessione sul proprio posizionamento nella lotta al fascismo.
Il comunicato si conclude sottolineando che queste azioni squadriste vanno semplicemente a completare la repressione statale verso chi resiste e lotta per un futuro diverso.
Ovviamente la lotta continua e per ogni sgombero nasceranno il doppio delle occupazioni.
L’ATTACCO FASCISTA NON RIMMARRA’ SENZA RISPOSTA!
Qui il link al comunicato del collettivo di Libertatia
tratto da:
https://affinitalibertarie.noblogs.org/2018/01/22/solidarieta-al-libertatia-squat-di-salonicco/