Sgomberato e demolito il CSOA Molino di Lugano

Nella notte tra sabato 29 e domenica 30 maggio 2021 le ruspe hanno demolito una parte del centro sociale “il Molino” sgomberato poche ore prima. Il pomeriggio del sabato aveva visto una partecipata manifestazione a favore dell’autogestione all’ex Macello comunale, sede dell’autogestione dal 2002 -minacciata di sgombero dallo scorso marzo- partire dal centro di Lugano e terminare con un’azione di occupazione temporanea di uno stabile in disuso da anni. Con questo pretesto il Municipio ha deciso la linea dura: schedare tutte/i le/i partecipanti a questa nuova occupazione temporanea, sgombrerare il Molino e addirittura demolirlo nottetempo!

Chi ha    frequentato il Molino, unico centro sociale autogestito della Svizzera italiana che ha avuto tre sedi dal 1996 ad oggi, sa che ha sempre offerto, in un quarto di secolo, molte attività culturali, musicali, di solidarietà alle lotte locali o internazionali, quelle “dal basso e a sinistra”, prendendo in prestito le loro parole. Offriva tanto tra cui una biblioteca e libreria, una sala conferenze/cinema, una mensa popolare, un bar, una sala prove e una grande e bella sala concerti. Il Molino ha dato ospitalità a molte esperienze e collettivi, è stato sempre in prima linea nell’organizzare trasferte contro i G8, i WEF e tutto quello che ci unisce contro il dominio e lo sfruttamento. Il Gruppo anarchico locale trovò proprio lì uno spazio da gestire come sede e dove furono organizzate molte attività, presentazioni di libri, serate di raccolta fondi per Umanità Nova e per il CIRA di Losanna, per citarne alcune.

In questi decenni gli spazi sono stati attraversati, come si dice oggi, da tutte le istanze del movimento libertario in generale, e tanti progetti aveva ed ha ancora in cantiere. Ora ci sono macerie e porte murate ma le macerie non fermeranno chi è animat* dalle idee di emancipazione sociale e rottura con l’esistente.

D.B.

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