Riprendiamoci le città!

Grazie a tutti e tutte: un’altra Pordenone s’è ripresa le strade!
Ben oltre 300 persone hanno attraversato la città di Pordenone, facendo tappa in alcuni punti nevralgici che raccontano di degrado, insicurezza e precarietà: il degrado di un’amministrazione che discrimina ed emargina, l’insicurezza di un’esclusione sociale sempre più fomentata da categorie economiche dedite agli affari per pochi, all’illusione del consumismo generalizzato e di una precarietà sempre più diffusa che vede giovani senza alcuna prospettiva di reddito, studenti costretti ad imparare già a scuola a lavorare gratis, senza garanzie e migliaia di lavoratori e lavoratrici perdere anche a 50 anni il lavoro mentre i padroni delocalizzano le aziende.
E in questo frangente così difficile che vediamo rispuntare, dal mondezzaio della storia, gruppi di neofascisti dediti allo squadrismo e alla violenza, come Casapound, ritagliarsi sempre più spazi di agibilità e dopo 4 anni diventare la manovalanza di un’amministrazione cittadina capitanata da un sindaco capace solo di chiudere la bocca a quelli che considera detrattori (nemici o inutili al proprio consenso) con politiche di facciata (restyling di piazze, eventi dispendiosi, dichiarazioni roboanti ecc.), dove le vite della gran parte delle persone non giovano di alcun atto concreto: nessun accesso migliore ai servizi, sanità sempre più costosa e lenta, spazi per la cultura blindati, licenziamenti e disoccupazione crescenti, infortuni sul lavoro in aumento, scuole con gravi stati di manutenzione ecc.
Una manifestazione voluta dal’osservatorio Regionale Antifascista FVG che ha portato a Pordenone, come era successo a Gorizia, rappresentanze da Trieste, Monfalcone, Cormons, Udine, S. Giorgio di Nogaro, dal vicino veneto orientale e da altri paesi ancora per sottolineare come queste politiche istituzionali miopi e regressive sono portate avanti a livello più vasto e toccano tutta la regione, aldilà della casacca che vestono sul fronte partitico.
Un’unità d’intenti quello dell’Osservatorio che non vuole limitarsi solo alla denuncia ma sostenere nelle varie località quelle realtà che già stanno praticando una politica alternativa al mero profitto, lucro e consumismo, mettendo invece al centro delle relazioni la solidarietà, il mutuo appoggio, l’azione diretta e l’autogestione sociale.
Questo è stato solo l’inizio di un percorso che si fa progetto e condivisione, riprendiamoci le città con le idee, la cultura e l’azione!

PN Rebel
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