Repressione in Grecia. Sgomberi e razzismo di stato.

Nella giornata di venerdì 25 agosto sono state sgomberate due storiche occupazioni di Atene, Ano Kato e Zizania. Ano Kato Patision è uno squat occupato dal 1996 – ben 27 anni fa – situato nella piazza di Koliatsou e ospita gruppi antiautoritari, assemblee femministe, eventi culturali e teatrali e strutture di mutuo soccorso (distribuzione di cibo e generi di prima necessità e cucina collettiva). I gruppi che fanno riferimento allo squat portano avanti lotte contro la gentrificazione del quartiere e contro l’aumento dei prezzi degli affitti delle case, spesso in mano a pochi speculatori. Contemporaneamente viene data solidarietà attiva e dal basso alla popolazione più povera e ai migranti, con la cucina collettiva e popolare e le lotte per la casa.

Zizania si trova invece in piazza Viktoria, in un quartiere poco fuori dal centro della capitale, ma in cui vivono per la maggior parte le persone indesiderabili, migranti, poveri ed emarginati. È stato occupato nell’aprile del 2021 ma in un palazzo che ha vissuto 30 anni di occupazioni e sgomberi ed è un punto di riferimento per lotte del quartiere. Anche a Zizania, come ad Ano Kato, si pratica la solidarietà dal basso, il mutuo soccorso, un’organizzazione dello spazio orizzontale ed inclusiva. In questi due anni sono state organizzati laboratori, discussioni politiche, una cucina sociale vegana, corsi di lingue e distribuzione di cibo autogestita. All’interno dello squat si trovavano inoltre una biblioteca, un barbiere e un “negozio” dello scambio e del dono.

Lo Stato greco ha deciso di sgomberare questi due squat in un momento drammatico per la Grecia, in cui gli incendi boschivi stanno devastando il paese: nei giorni predenti a questa operazione repressiva sono morte almeno 18 persone migranti a causa degli incendi a Evros, sul confine settentrionale. Sono iniziate a circolare voci che hanno preso di mira chi cerca di varcare il confine, additandoli come responsabili degli incendi. Queste voci stanno venendo amplificate ad arte dallo stesso governo greco, per bocca dei suoi funzionari, per spostare l’attenzione della popolazione dalla mancanza di mezzi e prevenzione al “problema migranti”. E chi fa solidarietà diretta, come gli squat Ano Kato e Zizania, che l’altro ospitava l’assemblea di solidarietà con i migranti, viene attaccato e colpito.

In alcune parti del territorio greco e in particolare lungo la frontiera terrestre, come appunto ad Evros, si sono formate vere e proprie milizie private che danno la caccia a chiunque cerchi di attraversarla, con la sostanziale impunità delle forze di polizia e del governo, mentre i partiti di estrema destra dal Parlamento invocano esplicitamenteuna “guerra” contro i migranti che fuggono attraverso i boschi fra la Turchia e la Grecia.

Le compagne e i compagni di Ano Kato e Zizania chiamano alla solidarietà e chiedono che vengano fatte azioni solidali, anche simboliche, nei vari territori in Grecia e in Europa. Subito dopo gli sgomberi ci sono state manifestazioni che hanno visto scendere in piazza compagne e compagni e abitanti del quartiere fianco a fianco, uniti contro la repressione e contro il razzismo.

r.v.

Related posts