Repressione contro gli anarchici in Turchia

Sentenza dmeydani carcerazione al responsabile della redazione del giornale anarchico Meydan
L’ufficio del Procuratore capo di Istanbul aveva avviato un’indagine riguardo al nostro giornale in relazione agli articoli “Sia l’arrivo che la partenza dello Stato viene dalla paura”, “Vietato fino a nuovo ordine” e “Ricreare la vita” pubblicati nel numero 30 del nostro giornale uscito a dicembre 2015 con il titolo d’apertura “Vietare tutto” (Her şeyi yasaklamak). La causa che ha seguito l’indagine è finita dopo quasi un anno di processo.
Nel Giudizio direttissimo di ieri [22/12/16], il tribunale ha emesso nei confronti di Hüseyin Civan, responsabile della redazione del nostro giornale, una sentenza di condanna ad 1 anno e 3 mesi di carcere con l’accusa di “fare propaganda per i metodi di un’organizzazione terroristica che costituiscono coercizione, violenza o minacce, attraverso la legittimazione o l’elogio o l’incoraggiamento dell’uso di questi metodi”.
Come abbiamo fortemente sostenuto negli articoli che hanno suscitato l’indagine, “Lo Stato non riuscrà ad accettare la passione dei popoli per la libertà, la loro fede nella libertà”.
Come giornale anarchico, sapendo che la vita libera in cui crediamo può essere creata solo attraverso la lotta, non smetteremo mai di scrivere ciò per cui lottiamo e di distribuire ciò che scriviamo. Noi continueremo a resistere, agire e scrivere contro l’oppressione, le indagini, le detenzioni e gli arresti.
traduzione da un comunicato della DAF-azione rivoluzionaria anarchica di cui il giornale Meydan è espressione.

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