Domenica 12 marzo a Modena si è svolto un imponente corteo contro la strage del carcere di S. Anna e in solidarietà ad Alfredo Cospito.
Nel 2020 allo scoppio della pandemia ci fu una rivolta in molte carceri italiane: non erano più permessi i colloqui con i familiari, in carcere non entravano più i pacchi e la corrispondenza dei parenti, i detenuti rimanevano soli, con la televisione che li terrorizzava e con il sistema sanitario inesistente, sentendosi in trappola. Alla fine delle rivolte si contarono quattordici morti, nove dei quali a Modena. Morti prontamente archiviate dalla Procura di Modena come suicidio di massa causato dal metadone; nessun accenno a botte da parte degli agenti o altre cause, tutto archiviato e alcuni subito cremati visto la pandemia. Si è formato un Comitato Verità e Giustizia per le morti del S.Anna che sono 3 anni che non molla e questo comitato si è unito allo Spazio Sociale Libera e ad USI Modena. Abbiamo deciso così di alzare il tiro – anche perché siamo in una città silente – e coinvolgere la città nel ricordo di questa strage. Tutti i martedì abbiamo aperto a Libera uno sportello anticarcerario e andremo avanti con questa lotta sino ad un mondo senza galere.
Il corteo è stato partecipato da 600 compagne e compagni, molti giunti da fuori che ringraziamo una per una, e si è diretto al carcere dove sono stati sparati dagli altoparlanti alcuni brani dei due gruppi punk che hanno suonato durante il corteo. In più abbiamo portato la solidarietà con interventi da parte di tanti compagni e compagne, compreso un bell’intervento di Nicoletta Dosio e l’inno delle rivolte della primavera araba, visto che 8 delle persone morte erano tunisine. Il corteo ha poi percorso il quartiere Sacca, quartiere dove stiamo realizzando varie lotte ambientali e dove esiste Libera, sino alla stazione dei treni. Il corteo, ovviamente per nostra volontà, è stato molto comunicativo, senza momenti di tensione. La città era super militarizzata, come io immagino il giorno del colpo di stato, e per due giorni i quotidiani locali hanno cercato di terrorizzare la popolazione che invece si è assiepata ai lati del corteo.
Forte da parte di tutto il corteo la solidarietà alla lotta di Alfredo Cospito contro il 41 bis e l’ergastolo ostativo. Nella giornata di sabato 11 in una piazza centrale di Modena abbiamo montato una cella 41 bis invitando la gente ad entrare per viversi la condizione di detenuto sulla propria pelle, poi alla sera abbiamo organizzato una conferenza “Morire di pena” con l’avvocato di Alfredo Cospito e altri importanti ospiti; serata molto partecipata che ha dato un grosso significato alla due giorni anticarceraria di sabato 11 e domenica 12.
Il nostro coordinamento si è rafforzato e le iniziative anticarcerarie ed in solidarietà ad Alfredo aumenteranno, per un mondo senza galere, per un cambiamento sociale che metta ognuno di noi nelle condizioni di sopravvivere dignitosamente e godere delle risorse collettive del pianeta.
Colby per lo Spazio Sociale Anarchico Libera di Modena