In una trasmissione televisiva giovedì 15 settembre, il presidente del consiglio ha smentito le anticipazioni diffuse dagli organi d’informazione su nuovi tagli alla sanità e sull’introduzione di una tassa sui tabacchi per le cure anticancro.
Matteo Renzi ha seccamente smentito queste affermazioni: “Per essere chiari – avrebbe affermato Renzi – nel 2017 i soldi per la sanità aumenteranno e non ci sarà nessun intervento sui pacchetti di sigarette. Quando si parla di tagli non si parla di tagli su quello che è il passato, si parla di tagli sulle richieste dei ministeri”; “gli investimenti per la sanità continueranno a crescere”.
Un’affermazione rassicurante, quindi? Tutt’altro.
In un articolo pubblicato l’anno scorso, Umanità Nova denunciava la truffa che si nascondeva dietro alla propaganda sulla legge di stabilità, dietro la “flessibilità” e la “crescita”, a crescere era soltanto il debito e i guadagni della speculazione finanziaria.
Oggi il governo torna a battere cassa. I giochi di parole di Renzi non riescono a nascondere la realtà: è ovvio che i tagli non si possono fare sul passato, si fanno sui bilanci di previsione dei ministeri, e i bilanci di previsione sono fatti a leggi vigenti. Quindi la manovra provvederà a modificare la legislazione vigente, diminuendo lo stanziamento che sarebbe necessario al mantenimento (non certo al miglioramento!) della sanità nelle condizioni attuali.
Le promesse sugli investimenti sono tutt’altro che rassicuranti. I tagli alla sanità hanno bisogno di nuovi investimenti: è attraverso nuovi investimenti che vengono costruiti ospedali centralizzati che andranno a sostituire quelli dispersi sul territorio, con una drastica diminuzione dei posti letto, dell’offerta di servizi, delle prestazioni.
Aumentare gli investimenti a stanziamenti pressoché invariati, significa diminuire la spesa corrente, la spesa per il personale, ed è il personale, con la sua abnegazione e con la sua professionalità, che fa funzionare la sanità, non certo i dirigenti! Tagliare le spese per il personale vuol dire tagliare la prevenzione, la medicina del lavoro, la presenza sul territorio, oltre ad aumentare la disoccupazione.
Matteo Renzi è un miserabile, che esibisce i suoi scioglilingua sulle malattie, sulle sofferenze dei suoi concittadini!
Quindi, il governo che ha imbrogliato nel 2016 si prepara ad imbrogliare di nuovo per l’anno prossimo, colpendo un settore, la sanità, che accanto a sprechi e regalie ai grandi gruppi privati, tocca direttamente le condizioni di vita di milioni di cittadini.
Ma perché la sanità? Nell’anno fiscale 2016 è andata a regime la sbandierata riduzione dell’IRAP, che ha provocato una riduzione del gettito di 28,1 miliardi di euro. E’ bene sapere che l’IRAP ha assorbito il contributo al servizio sanitario nazionale, che i datori di lavoro versavano per conto dei lavoratori; infatti il 90% del reddito viene assegnato alle Regioni allo scopo di finanziare il Fondo sanitario nazionale. Il buco nei conti del SSN, quindi, è provocato dall’ennesimo regalo fatto dal governo agli imprenditori, e questo regalo verrà pagato da tutti con i ticket, con le attese ai pronto soccorso o per le prestazioni, in un peggioramento generale del servizio, che prima o poi andrà ad incidere sulle aspettative di vita.
Intanto Renzi parla del referendum o dell’Europa, e sui tagli fa dei giochi di parole.
Tiziano Antonelli