Non solo Decimomannu

Quattro anni fa un giovane regista sardo, Tommaso Mannoni, presenta un documentario “The Wash . La lavatrice” di 20 minuti e lo fa girare gratis per i paesi della Sardegna, da Cagliari a Sassari. Una donna ha l’appalto di lavanderia e stiratura delle divise dei militari di Capo Teulada; da anni questa donna lava e stira quelle divise e i militari passano a ritirale. Un buon lavoro. Quando tira giù la saracinesca del suo negozio, quella donna passa al reparto di oncologia dell’Ospedale di Cagliari: ha un tumore. Quelle divise sono impolverate di una polvere sottile, di un metallo pesante, che uccide. E’ il suo avvocato a raccontare la storia perché deve lottare per far riconoscere quella sporcizia che uccide. Non ci riescono neppure i giovani soldati sardi a centinaia di ritorno dalle tante guerre ed esercitazioni, dal Kossovo al Salto di Quirra.

Sta di fatto che sulle colonne dell’Unione Sarda del 22/04/2023, esce questa notizia che riguarda le attuali prove di guerra in Sardegna: “Il servizio di lavanderia a quantità indeterminata a favore delle forze armate appartenenti al Trattato Nordatlantico impiegate nelle esercitazioni Noble Jumpe 2023 in Sardegna è andato deserto”. E quando le truppe di occupazione decidono di fare prove di guerra non gli bastano i 35.000 ettari che occupano in permanenza, ma prendono tutta la fascia marina da Arbatax, Cagliari, Teulada, S.Antioco fino ad Alghero. E sul terreno e in aria possono arrivare fino alla Barbagia.

Anche chi non vuol vedere, o peggio, giustifica, si rende conto che la Sardegna è terreno di occupazione, arbitrio, sfruttamento militare e pattumiera delle sporcizie NATO. Questa e’ un’invasione senza regole.

Venerdì 28 aprile circa 300 persone sono partite dal Comune di Villasor verso l’aeroporto di Decimomannu, subito affrontate dalle milizie dello stato italiano con lacrimogeni e idranti. Sanno che quel numero di partecipanti permette ad alcuni di compiere azioni dirette alle recinzioni ed essere riassorbiti dal corteo. L’attacco e’ stato a tutti e due gli spezzoni del corteo, così come deciso per avvicinarsi alle reti. Al di là delle analisi che la sera stessa hanno animato, e animano ogni volta, la discussione all’interno del movimento antimilitarista, indipendentisti e anarchici sopratutto, sta di fatto che il comportamento di opposizione ad ogni esercitazione militare e’ un fatto consolidato in Sardegna. Dimostra che anche uno straccio di ritorno economico di migliaia di turisti armati non e’ più giustificato, che non trova collaborazione ed e’ vissuto per quello che è: un corpo estraneo armato e invasore. Un tumore.

antonio lombardo

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