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Nessuna base per nessuna guerra. A Coltano e altrove.

Nessuna base per nessuna guerra. A Coltano e altrove.

L’inizio di giugno ha segnato un passaggio significativo per il movimento di opposizione alla base militare dei Carabinieri che il governo vuole costruire tra Pisa e Livorno. Il 2 giugno c’è stato il primo corteo convocato dal Movimento No Base, che ha attraversato con un lungo e colorato serpentone proprio le campagne di Coltano dove secondo i primi progetti dovrebbe sorgere la base in cui troverebbero sede il 1° reggimento carabinieri paracadutisti Tuscania, le teste di cuoio del GIS, e il Centro cinofili. Una base da cui partiranno le truppe per le missioni di guerra. Il 3 giugno una partecipata assemblea ha permesso di fare un primo bilancio della manifestazione e di aprire un confronto tra le realtà che avevano promosso la manifestazione e le tante situazioni che da varie parti dell’Italia si erano unite alla manifestazione di Coltano. L’8 giugno con un nuovo raduno No Base il movimento si è dato appuntamento sotto il comune di Pisa, di fronte a Ponte di Mezzo, nel centro della città per contestare il primo appuntamento del tavolo interistituzionale deciso dal governo per trovare una soluzione alternativa per la costruzione del progetto. Circa duecento persone, nonostante fosse un giorno feriale e in orario di lavoro, si sono ritrovate fuori dalle sale in cui si stava tenendo il tavolo per ribadire che l’unica alternativa è non fare la base. La propaganda ha dato fiato alle trombe annunciando fantasmagoriche soluzioni: per la base è disponibile anche Pontedera, dice Giani, Presidente della Regione. A Pontedera la sera dopo, il 9 giugno, la sala del Circolo Arci L’Albero del pepe non riesce a contenere le decine di persone che hanno risposto alla convocazione dell’assemblea convocata la mattina stessa con parole chiare “Nessuna base per nessuna guerra”. A Coltano il giorno successivo, il 10 giugno, circa cento persone si sono ritrovate la sera per l’assemblea del Movimento No Base presso la sala del circolo dove solo quaranta giorni prima, il 19 aprile, si è costituito il movimento. Questa assemblea ha iniziato a discutere le questioni da affrontare nelle prime settimane dell’estate: riorganizzare il movimento dopo la manifestazione del 2 di fronte della sua progressiva crescita sul territorio; mettere in campo attività di studio e di inchiesta per mantenere chiarezza nelle prospettive del movimento contro la propaganda istituzionale; darsi nuove modalità di presenza sul territorio in termini di informazione e lotta. Si apre con l’estate una nuova fase quindi in cui tessere la rete della solidarietà e dell’opposizione è importante quanto mantenere alta l’attenzione anche tornando a manifestare, per evitare che – come spesso succede – chi governa possa approfittare della fiacca estiva per attuare i propri piani.

Ma quali siano i veri piani è ancora da capire. Comune di Pisa, Regione Toscana, Parco di San Rossore, Carabinieri e Ministero della Difesa di fronte alla crescente opposizione hanno presentato attraverso la stampa alternative anche contraddittorie. Dopo il tavolo interistituzionale dell’8 giugno le possibilità sarebbero addirittura quattro: base nei campi di Coltano intorno all’Ex centro radar USA, come previsto dai primi progetti e dal dpcm ancora in vigore; base a Ospedaletto, quartiere devastato dall’inquinamento industriale alle porte di Pisa, a un tiro di schioppo da Coltano, nelle aree del mercato ortofrutticolo e della ex tipografia comunale – questa possibilità per alcuni, tra cui il sindaco di Pisa ex missino Conti, andrebbe associata alla ristrutturazione di edifici storici nell’abitato di Coltano da affidare ai Carabinieri perché vi collochino strutture della base; base a Pontedera in due aree della Regione, una tra l’abitato di Santa Lucia e lo svincolo della superstrada Fi-Pi-Li, l’altra presso la Tenuta Isabella; base presso l’area militare del CISAM – proposta del Presidene del Parco che sembra essere la più gradita ai Carabinieri – dove già adesso si addestrano le teste di cuoio del GIS, tra San Piero a Grado e l’area dove sorgono Camp Darby e il COMFOSE.

Le testate giornalistiche locali da maggio dicono che è stata trovata una soluzione per la base, che è tutto a posto e non c’è ragione di protestare, ma il dpcm del 14 gennaio che decide il finanziamento della base a Coltano non è mai stato ritirato. Oggi il PD si fregia di aver impedito la costruzione della base nel Parco, pensano davvero che qualcuno ci creda ancora? Il progetto originario è l’unico ufficialmente in piedi e pure nel decreto che istituisce il tavolo interistituzionale rimane comunque l’indicazione di Coltano come località da comprendere anche in una soluzione “spezzatino” che veda la base spacchettata in varie località del territorio. Come si è visto poi una parte delle soluzioni alternative presentate alla stampa dopo il tavolo prevedono comunque un utilizzo delle aree del Parco, che tra l’altro è già compromesso irrimediabilmente da altre installazione militari come Camp Darby, COMFOSE e CISAM. Il movimento ha chiarito fin da subito la propria posizione scrivendo a chiare lettere su bandiere e striscioni “né a Coltano né altrove”, l’unica soluzione possibile è non fare la base.

Hanno provato a disinnescare la protesta e a dividere l’opposizione, ma per ora sono riusciti solo a far crescere il movimento che ha mantenuto ferme le proprie posizioni. Quelli che appaiono divisi sono i partiti di governo, gli amministratori e gli enti locali, ciascuno pronto a incassare a vantaggio della propria cordata, ciascuno all’opera per accaparrarsi consensi in vista delle elezioni dell’anno prossimo quando si voterà anche per comune di Pisa. Per ora siamo sulla strada giusta, bisogna adesso proseguire mantenendo la giusta direzione.

Intanto è stato dato un segnale importante. La manifestazione del 2 giugno, preparata in poche settimane, in un contesto difficile, ha funzionato. Delle migliaia di persone che sono scese in strada la maggior parte era della zona tra Pisa e Livorno, dalle province vicine, confermando quindi il radicamento dell’opposizione sul territorio. Il Comitato permanente per la difesa di Coltano ha aperto il corteo, a segnalare come l’opposizione parta proprio dagli abitanti della zona. La manifestazione è stata animata da spezzoni vari, da quello ambientalista e pacifista allo spezzone antimilitarista organizzato dal Coordinamento livornese per il ritiro delle missioni militari, molto visibile anche la presenza diffusa transfemminista organizzata da NUDM. c’erano delegazioni dei movimenti NO MUOS, NO TAV, A FORAS oltre a tante altre lotte diffuse sui territori, c’erano organizzazioni studentesche, sindacali e politiche. C’era anche uno spezzone anarchico organizzato dal Circolo anarchico di Pisa di Vicolo del Tidi. Uno spezzone antimilitarista anarchico animato da circa duecento compagn* che ha marcato la sua presenza scandendo slogan e con diversi striscioni tra cui quello della FAI “La guerra ha bisogno di te, tu non hai bisogno della guerra” e quello “No Putin, No NATO, No Guerra” del Circolo di Pisa. Da circa dieci anni in regione non si aveva una presenza così consistente del movimento anarchico in una manifestazione, conseguenza anche della ripresa che sta avendo in Toscana l’anarchismo federato, ma più in generale segnale dell’urgenza dell’antimilitarismo.

La manifestazione secondo qualcuno è segnale di un nuovo movimento contro la guerra. Sicuramente la lotta contro la base è riuscita a intercettare e coinvolgere l’opposizione alla guerra diffusa e radicata nella società. In ogni caso il Movimento No Base è stato in grado di mettere in discussione il progetto. Dopo che per oltre dieci anni la militarizzazione selvaggia del territorio tra Pisa e Livorno ha trovato solo una minima opposizione, probabilmente i governanti non si aspettavano un’opposizione ampia e radicata. La manifestazione del 2 è riuscita a mostrare la forza di questa opposizione, la capacità di essere presente in un territorio difficile, di riuscire ad unire le diversità nella comune opposizione alla base militare. È ancora difficile prevedere cosa riserverà l’estate, ma ci sono già molti appuntamenti. L’Assemblea Antimilitarista si incontrerà a Livorno per una riunione nazionale sabato 25 giugno, un appuntamento che ha fatto proprio anche il Movimento No Base. Dalle ore 10:30 fino al pomeriggio presso la Ex Caserma Occupata in Via Adriana 16 a Livorno, si confronteranno realtà da varie parti del paese che resistono alla guerra e alla militarizzazione. Invitamo tutt* a partecipare in una prospettiva chiara: rilanciare l’antimilitarismo!

Dario Antonelli

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