Naufragio del Bayesian. Affaristi, spioni, stranezze, misteri.

Mentre scriviamo più di 20 giorni sono trascorsi dal naufragio dello yacht milionario Bayesan nella rada di Porticello (Pa) la mattina del 19 agosto. Nessuna chiarezza su come sia potuto affondare un gioiello della cantieristica italiana reputato “inaffondabile”. Ma le ombre che si erano alzate l’indomani della tragedia anziché dissiparsi si sono rese ancora di più indistricabili. Il fatto saliente sta nella composizione dei passeggeri dello yacht e sul come sia potuto affondare una nave “inaffondabile”, su come viene condotta l’inchiesta giudiziaria. Ombre, misteri, complotti aleggiano su questa tragedia.

Quello che dà da pensare è che in rada a Porticello il 19 agosto c’erano altre imbarcazioni e che il Bayesian (giudicata inaffondabile) sia l’unica imbarcazione affondata, tanto che un’altra barca a vela, il Sir Robert Baden Powell varata addirittura nel lontano 1957, ancorata nelle vicinanze, sia stata l’imbarcazione che ha potuto prestare i primi soccorsi agli ospiti dello yacht colato a picco. Altra cosa strana è che il Bayesian, che ha l’albero maestro di ben 75 metri d’altezza, fra i più alti del Mondo, in una giornata di forte vento, aveva la deriva mobile sollevata, il che rendeva lo yacht molto instabile. Ma anche il fatto che la catena dell’ancora non era tutta calata a mare, il che ha prodotto lo scarrocciamento della nave per centinaia di metri per più di 16 minuti. Che i motori non erano accesi per contrastare la forza del moto ondoso. Che probabilmente c’era un portellone aperto, fatto che forse ha contribuito all’allagamento della nave. Che sia il comandate che l’ufficiale di macchina (gente di lunga esperienza marinara) non potevano fare tutta questa lista di errori da dilettanti. Che nove membri dell’equipaggio, compreso il comandante, abbiano abbandonato la nave su un canotto autogonfiabile non preoccupandosi dell’incolumità di tutti coloro che erano a bordo (in totale 22 fra equipaggio e ospiti) e senza avvertire i passeggeri dell’imminente pericolo dell’affondamento dello yacht. Che il razzo di segnalazione di pericolo e richiesta d’aiuto sia stato lanciato minuti dopo l’affondamento dello yacht.

Quello che fa pensare è che una delle vittime del naufragio è il tycoon britannico Mike Lynch. Lo yacht affondato è di proprietà della moglie di Mike Lynch, Angela Bacares una dei sei passeggeri salvatasi dal naufragio. Il nome Bayesian fu scelto proprio da Mike Lynch in riferimento al teorema di Thomas Bayes per il calcolo delle probabilità utilizzato per realizzare i software della società informatica Autonomy fondata dall’imprenditore dell’hi-tech nel 1996.

Mike Lynch due mesi fa era stato assolto dall’accusa di truffa miliardaria contro la HP (Hewlett Packard), dopo un interminabile processo durato 13 anni, ed aveva evitato una condanna a 25 anni di carcere. Fra le altre vittime ci sono Chris Morvillo capo del Team legale che ha portato all’assoluzione di Lynch, con sua moglie, e il presidente della Morgan Stanley International, Jonathan Bloomer (con sua moglie), la cui testimonianza è stata fondamentale per l’assoluzione di Mike Lynch. La sesta vittima è Hannah Lynch, la figlia 18 enne di Mike Lynch. Thomas Rechaldo, il cuoco di bordo, è l’unica vittima dell’equipaggio.

Mike Lynch aveva organizzato una crociera da nababbo, su una delle barche a vela più grandi e moderne del Mondo, per festeggiare proprio l’assoluzione nel processo che lo vedeva accusato per frode nei confronti della Hewlett Packard.

Negli ultimi anni il nome del “Bill Gates britannico” è stato indissolubilmente legato a uno dei casi legali più complessi e controversi, strettamente connesso alla sua società di software Autonomy. Con Autonomy Mike Lynch si è trovato al centro di una intrigata rete di connessioni con alta finanza, intelligence e avvocati londinesi, che ha influenzato lo sviluppo del processo legale. La Autonomy venne quotata a Bruxelles nel 1998 e il rapido successo portò allo sbarco alla Borsa di Londra, dove entrò a far parte delle principali società del Regno Unito. Fino alle vendita nel 2011 per 11,1 miliardi di dollari al colosso americano Hewlett-Packard (HP). Ma soltanto l’anno successivo alla vendita la stessa HP aveva dovuto dichiarare una svalutazione di circa 8,8 miliardi di dollari di Autonomy per errori e rappresentazioni non veritiere della situazione economica e finanziaria della società che aveva appena comperato. Da quel momento si era consolidata la base della successiva accusa di frode mossa nei confronti di Mike Lynch. L’accusa fu che avesse alterato i dati economi per concludere la vendita in modo molto vantaggioso. Così cominciò una vicenda giudiziaria dove Lynch si è scontrato con le autorità britanniche e americane a seguito dell’acquisizione di Autonomy da parte di Hewlett-Packard (HP) . Sul fronte civile l’HP all’Alta corte di Londra nel 2022 aveva vinto una causa multimiliardaria per frode dimostrando che erano stati gonfiati artificialmente i conti dell’azienda al fine di spingere la società statunitense ad acquisirla. Su quello penale Lynch è stato addirittura estradato dalla Gran Bretagna agli Stati Uniti per affrontare un difficilissimo processo a San Francisco con ben 15 capi d’imputazione. Lo scorso giugno il processo si è concluso e Lynch, difeso da Chris Morvillo, è stato alla fine assolto da tutti e 15 i capi d’accusa che pendevano su di lui. A testimoniare in suo favore, anche il presidente della banca d’affari Morgan Stanley International, Jonathan Bloomer, uno dei sei passeggeri deceduti nel Bayesian. Fatto ancora più strano è la morte dell’ex top manager Stephen Chamberlain, coimputato con il magnate britannico Mike Lynch nel processo per frode sulla vendita di Autonomy a Hewlett-Packard. Chamberlain, ex vicepresidente finanziario dell’azienda, era stato accusato di aver gonfiato artificialmente i conti di Autonomy al fine di spingere il colosso americano Hewlett-Packard al suo acquisto. Stephen Chamberlain è deceduto lo scorso sabato 17 agosto nella contea di Cambridgeshire, in Inghilterra, dopo essere stato investito da un’auto mentre faceva jogging.

A questo quadro di frodi e sgambetti fra aziende miliardarie va aggiunto che l’azienda informatica di Mike Lynch è da anni una stretta collaboratrice dei servizi segreti di vari Paesi del Mondo, come il Security Service M15 d’oltre Manica, il Mossad israeliano, l’SBU ucraino. Dalle notizie che girano da giorni, l’azienda di Lynch avrebbe dato supporto organizzativo informatico al Tsahal (l’esercito israeliano) per condurre la guerra contro i palestinesi a Gaza dopo il 7 ottobre 2023. L’azienda di Lynch, inoltre, il sei agosto avrebbe dato supporto all’esercito di Kiev, per accecare in modo elettronico le difese russe nella regione di Kursk e facilitare la penetrazione dell’armata ucraina in Russia.

Insomma ci troviamo in mezzo a un bel pantano fra truffe finanziarie, servizi segreti, inganni.

All’indomani del naufragio del 19 agosto a Porticello erano presenti emissari dei servizi britannici per controllare le operazioni di vigili del fuoco e guardia costiera. La magistratura di Termini Imerese (competente per giurisdizione) si sta muovendo con i piedi di piombo. Strana cosa è sembrata a tutti noi la restituzione dei passaporti ai tre membri dell’equipaggio indiziati di omicidio colposo (ma sette vittime non fanno strage?) ancora prima di avere i risultati delle autopsie dei sette cadaveri. Con il passaporto restituito sia il comandante James Cutfield, che l’ufficiale di macchine Tim Parker Eaton, che il marinaio di plancia Matthew Griffiths hanno prontamente lasciato l’Italia. Io ricordo bene che il sottoscritto per presunti reati commessi durante manifestazioni di piazza (mancanza di autorizzazioni, slogan non piaciuti alla DiGOS, qualche schiaffo con estremisti neri, ma nessun procedimento per “omicidio”) non ha potuto avere il passaporto per più di dieci anni, fino alla conclusione dei processi. Visione strabica della “giustizia”.

Ci sono un po’ di stranezze in queste storie, sembra quasi un thriller di Agatha Christie: nel giro di 48 ore perdono la vita tutti i protagonisti di una vicenda di frode di diversi miliardi di dollari contro un colosso mondiale dell’elettronica e dell’informatica (la Hewlett Packard), il destino si abbatte sul tycoon Mike Lynch, sul suo vice Stephen Chamberlain, sull’avvocato Chris Morvillo che ha condotto vittoriosamente il processo contro la HP, sul finanziere Jonathan Bloomer, che è stato fondamentale per l’assoluzione di Mike Lynch. Ma cosa ancora più eclatante è che viene azzerato il vertice di una delle principali aziende che collabora attivamente nella conduzione delle guerre in corso in Medio Oriente e in Ucraina.

Forse dopo le autopsie sui cadaveri ed il recupero della nave affondata si potranno avere delle risposte su quella che sembra essere una vera e propria spy story, ma probabilmente calerà un velo di silenzio che relegherà il Bayesan fra i tanti segreti non risolti nella storia del nostro Paese.

Renato Franzitta

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