Un certo scalpore ha suscitato l’affermazione dell’oramai decomposto Salvini secondo cui lo stato italiano dovrebbe reintrodurre la leva obbligatoria, con l’alternativa del servizio civile obbligatorio, perchè “al giorno d’oggi c’è bisogno di ordine e disciplina”. Una frase degna del più becero fascista e non a caso rispolverata dal nostro che ha impostato la sua campagna elettorale permanente sull’alleanza con alcuni gruppuscoli del neofascismo, Casa Pound in primis, e sullo strizzare l’occhio agli orfanelli del MSI. Ma il dato che vorrei sottolineare è un altro: casomai qualche imbecille pensasse di proporre realmente di reintrodurre la leva obbligatoria la prima opposizione che si troverebbe davanti in ambito istituzionale sarebbe quella degli stessi alti comandi delle forze armate. Il padano ruspante infatti ignora, o finge di ignorare, che la moderna dottrina militare adottata in Italia, e in tutti i paesi dell’Europa occidentale, non prevede l’impiego di di un esercito di massa. Questo poteva tornare utile ancora nel periodo della guerra fredda ma tra gli stravolgimenti geopolitici e il generale cambio delle dottrine militari in ambito NATO un esercito di massa fondato sulla coscrizione non solo è anacronistico ma è anche controproducente. L’evolversi della tecnologia bellica ha imposto un alto standard di istruzione tecnica per i militi, di qualsiasi arma essi siano, quindi un addestramento costante e, in alcuni casi, specialistico. Ovvero costoso. Anche gli equipaggiamenti sono estremamente più costosi: niente più mg42 ricamerate per munizionamento NATO, niente più FAL, niente più fucili a sistema mauser ma bensì fucili d’assalto, armi anticarro a guida laser, integrazione con tecnologie informatiche e satellitari nei sistemi d’arma. Niente più artiglieria campale montata su enormi semicingolati ma missili a guida GPS e integrazione con l’aviazione. Anche la paga di un soldato italiano odierno è di svariati ordini di grandezza più alta rispetto a qualche decennio fa. Tutto questo è ovviamente incompatibile con un esercito di massa, dato che i costi e la logistica sarebbero completamente ingestibili. E sopratutto, per l’attuale collocazione dell’Italia in ambito NATO non avrebbe alcun senso. In tutte le missioni di guerra che hanno visto coinvolto la NATO, anche sotto egida ONU, il grosso delle truppe da schierare sul campo sono sempre state fornite dagli USA che sono l’unico paese NATO che si può permettere un esercito permanente di grosse dimensioni e da poter schierare ovunque.
Quindi Salvini oltre ad essere un militarista è pure un militarista anacronistico, che si farebbe ridere dietro da qualsiasi ufficiale. Più inquietante è invece la parte sul servizio civile obbligatorio: data l’attuale tendenza alla ricerca del minor costo possibile per il lavoro nel famigerato terzo settore non ci sarebbe da stupirci se un giorno l’abominevole PD riprendesse questo delirio nel tentativo di invischiare decine di migliaia di giovani in qualche orripilante cooperativa bianca o rossa (ammesso e non concesso che questa distinzione non sia oramai completamente inutile). Piuttosto il dato inquietante dato dai vari Salvini sono il continuo riproporre, purtroppo con successo, un allucinante serie di affermazioni false e di stampo razzista sull’immigrazione, l’appoggio al clericalismo più bieco e reazionario, il baciapilismo. Non c’è bisogno dei deliri da militarista di Salvini, che può al più aspirare di fare qualche comparsata televisiva in divisa da poliziotto, come ha ampiamente fatto nei giorni scorsi, per comprendere come questa gente sia pericolosa.
Tallide