Venerdì 16 dicembre. Nelle prime ore del pomeriggio è arrivata la notizia che il giudice del Riesame ha cancellato tutte le misure imposte dalla GIP Loretta Bianco su richiesta del PM Andrea Padalino a 13 attivisti nella lotta contro gli sfratti.
L’operazione era scattata lo scorso 29 novembre, quando quattro compagni sono stati arrestati e condotti in carcere, mentre ad altri nove è stato notificato il divieto di dimora in città.
Nel mirino un picchetto anti sfratto dello scorso 2 maggio in via Baltea, in Barriera di Milano, per il quale è stata formulata l’accusa di violenza privata e resistenza a pubblico ufficiale
In queste settimane la Gip aveva concesso i domiciliari ai quattro arrestati, ma solo tre di loro erano passati dalle Vallette alla propria casa trasformata in prigione.
I compagni e le compagne banditi da Torino, avevano deciso di violare le misure imposte dal tribunale.
Venerdì 9 dicembre un corteo aveva attraversato le strade del quartiere dai giardinetti di via Montanaro sino a corso Brescia, per ribadire la volontà di disobbedire ai divieti e continuare a partecipare alle lotte.
Tre giorni dopo, martedì 6 dicembre, nelle prime ore dell’alba la polizia ha fatto irruzione all’Asilo Occupato di via Alessandria, alla casa di corso Giulio Cesare e in varie abitazioni private, per arrestare otto dei nove banditi disobbedienti. Quattro compagni sono stati arrestati e condotti in carcere, due alle Vallette, due invece non sono incappati nelle maglie della repressione.
All’Asilo la polizia è intervenuta in forze bloccando le strade e buttando giù le porte. Alcuni occupanti sono saliti sul tetto e ci sono rimasti sino alla conclusione dell’operazione repressiva.
Giovedì 15 dicembre al tribunale di Torino si è svolta l’udienza del riesame per tutti e 13 i compagni. Di fronte al tribunale c’è stato un presidio di solidarietà, che ha poi dato vita ad un breve corteo intorno al tribunale, passato di fronte all’ufficio degli ufficiali giudiziari, la mano della magistratura nell’esecuzione degli sfratti e nella denuncia di chi vi si oppone.
Il PM Padalino ha descritto le personalità politiche degli imputati, mirando a metterne in luce la pericolosità sociale, piuttosto descrivere l’episodio per il quale sono sotto accusa.
Una vera esibizione del diritto penale del nemico, dove chi sei conta più di quel che fai.
Gli è andata male. Il Riesame ha cancellato tutte le misure contro i 13 compagn*.
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