Domenica 24 febbraio si è tenuto a Cuba il referendum sulla nuova Costituzione. Questa è la posizione, alla vigilia del referendum, espressa dalle compagne e dai compagni del Laboratorio Libertario Alfredo López
Come anarchic* crediamo che una Costituzione, così come la si intende nella cultura egemonica, sia una norma che garantisca un patto sociale legato a strutture autoritarie, a nuclei di potere, o a discriminazioni. Non riuscirà mai a rappresentarci. A Cuba abbiamo già una storia di costituzioni fallite che hanno lasciato più aspettative che risultati pratici. Il nuovo modello costituzionale cubano accentua tutti questi errori, dal momento che struttura un Parlamento, la cui nomina è composta solo al 49% da delegati eletti da voto popolare, ma tutti dominati da un partito unico.
Tuttavia, non siamo estranei ai processi socio-politici che hanno generato l’attuale costituente e le sue possibilità di deliberazione, dialogo, scambio, confronto di idee, ampliamento della cultura legale, specialmente a livello comunitario.
Ecco perché vogliamo condividere la nostra visione del processo.
Redazione del progetto di Costituzione
La mancanza di trasparenza è evidente già a partire dal processo di stesura del progetto preliminare che è stato avviato senza consultazione e da legislatori sconosciuti, molto prima che la Commissione di redazione fosse ufficialmente nominata.
Non c’è stata alcuna partecipazione iniziale della cittadinanza quando si trattava di includere o modificare i contenuti.
Consultazione popolare e elaborazione dei dati
Le presunte deliberazioni sono diventate un semplice processo di ricezione delle richieste, senza necessità di discuterne pubblicamente.
Le deliberazioni sono state organizzate sulla base di disuguaglianze strutturali tra i partecipanti.
Gli specialisti si sono preoccupati di dividere le proposte tra corrette e scorrette, sulla base di argomenti ideologici mascherati da tecnicismo.
Non è nota l’esatta metodologia utilizzata per classificare gli interventi e le argomentazioni e la loro incorporazione nel testo costituzionale e, in ogni caso, è stato fatto un processo di semplificazione che ha ridotto la ricchezza qualitativa delle discussioni ad una dimensione puramente quantitativa.
Anche se non conosciamo l’oscura drammaturgia della Commissione Parlamentare, per noi è chiaro che i legislatori si sono comportati con metodologie extralegali, permeati da convinzioni morali e religiose mai esplicitate.
Dibattiti parlamentari
Sono stati caratterizzati dalla tipica autocensura, ovattamento, unanimismo; e hanno mostrato la poca preparazione professionale dei delegati e delle delegate.
Le procedure di funzionamento dell’Assemblea sono state violate e i dibattiti sono stati affrettati.
Corpo della Costituzione
I diritti già sanciti nell’attuale e nelle precedenti Costituzioni sono stati peggiorati.
Vengono mantenute le limitazioni per le libertà artistiche, la politiche, di associazione, di riunione, di stampa, di obiezione di coscienza e altre ancora.
Non c’è un impegno esplicito per i Diritti Umani universali, poiché è limitato solo a quelli “ratificati” dal governo cubano.
Si sottolineano i doveri dei cittadini e delle cittadine, mentre gli impegni dello Stato sono relativizzati.
Si stabilisce legalmente l’istituzione della proprietà privata e della liberalizzazione economica in generale, mentre non vi è alcun incoraggiamento al controllo da parte dei cittadini e delle cittadine o dei lavoratori e delle lavoratrici.
Rimane immutato il potere del Partito comunista, che maneggia con totale impunità il timone della società cubana verso un approfondimento del capitalismo di Stato, inserito in un nuovo sistema presidenziale, e rimane intatta anche l’egemonia tradizionale dell’esercito.
Le modifiche coprono così tante aree che meriterebbero un processo costituente integrale.
Infine, la campagna statale per il Sì è stato un esercizio di aperto convincimento di massa, proprio come la migliore campagna pubblicitaria della Coca Cola.
Conclusione
Questa Costituzione, al di là della retorica ufficiale, ci allontana dalla possibile costruzione di qualsiasi esperienza di socializzazione o orizzonte di emancipazione.
Di conseguenza, noi del Taller Libertario Alfredo López, rispettiamo la decisione di ogni persona di partecipare come desidera al Referendum Costituzionale. Io voto No. Io non voto.
#YoVotoNo #YoNoVoto #YoMeConstituyo
Laboratorio Libertario Alfredo López
https://centrosocialabra.wordpress.com
(trad. di Selva)