In Serbia la rivolta nasce nelle università – Intervista prima parte

Pubblichiamo questa interessante intervista per dare voce all* compagn* anarchich* che in Serbia stanno partecipando in questi mesi al grande movimento contro il governo che dalle università si è diffuso nell’intera società, dimostrando grande determinazione e autonomia dai partiti. Il movimento è nato in seguito al crollo di una pensilina della stazione dei treni appena ristrutturata a Novi Sad, lo scorso primo novembre, che ha provocato la morte di 15 persone. L’intervista è stata originariamente pubblicata su Land&Freedom, portale informativo della APO, Organizzazione Politica Anarchica in Grecia, che fa parte dell’Internazionale di Federazioni Anarchiche.

Intervista a tre generazioni di anarchici in Serbia sul movimento studentesco nel XXI secolo e sulle occupazioni universitarie in corso

Questa intervista è stata condotta come forma di solidarietà internazionalista, tra l’Iniziativa degli Studenti Anarchici di Atene e l’organizzazione anarcosindacalista Solidarietà di Classe, nel tentativo di collegare e scambiare le esperienze delle lotte contro la violenza statale e capitalista. In particolare, si concentra sul crimine di Stato di Novi Sad, cercando convergenze e confronti che possano far luce sulle radici comuni della repressione, della svalutazione della vita umana e del saccheggio dei beni sociali. L’obiettivo di questa discussione è quello di evidenziare come il movimento studentesco nel contesto greco possa e debba organizzarsi per diventare un fattore catalizzatore di una lotta radicale e prolungata contro lo Stato e il capitalismo. In Serbia, il movimento studentesco si è evoluto attraverso decenni di lotte, occupazioni e auto-organizzazione, dando forma a un quadro radicale di resistenza contro le riforme dell’istruzione, la privatizzazione del sapere e la repressione. Dalle prime occupazioni universitarie del 2006 all’attuale ondata di proteste che ha paralizzato il sistema di istruzione superiore del paese, gli studenti e i militanti anarchici di diverse generazioni hanno svolto un ruolo decisivo nell’organizzare e portare avanti queste mobilitazioni. Nell’intervista che segue, tre generazioni di anarchici serbi condividono le loro esperienze di lotta studentesca, analizzano le tattiche e le prospettive dell’autorganizzazione tramite forme di democrazia diretta e sottolineano l’importanza dell’azione collettiva per dare forma a un movimento anticapitalista e antiautoritario all’interno delle università. Ringraziamo i nostri compagni per il loro contributo al lavoro teorico del movimento, la loro collaborazione e lo scambio di esperienze. Ci auguriamo che questa intervista serva come punto di partenza per ulteriori connessioni e cooperazioni nelle lotte a venire.

Presentazione dell’organizzazione e delle sue attività

Domanda: Puoi presentare il tuo collettivo? Quali sono i vostri obiettivi principali e come organizzate le vostre attività? In che modo vi collegate ai movimenti sociali in Serbia?

Risposta: Ci siamo riuniti come gruppo di anarchici che rappresentano tre generazioni di partecipanti al movimento studentesco in Serbia, dalle prime occupazioni universitarie del 2006 all’odierno movimento studentesco massiccio, direttamente democratico e auto-organizzato che ha tenuto sotto blocco l’intero sistema di istruzione superiore del Paese negli ultimi tre mesi. Tra di noi ci sono membri del collettivo Solidarietà di Classe, così come anarchici che sono studenti che partecipano attivamente ai blocchi attuali, ma non fanno parte di alcun gruppo anarchico formale o organizzato. Abbiamo deciso di rispondere collettivamente alle vostre domande per fornire ai nostri compagni in Grecia un quadro completo della storia e dello stato attuale del movimento studentesco dal punto di vista degli anarchici che hanno partecipato attivamente – e continuano a partecipare – a queste lotte sociali.

Partecipazione alle lotte studentesche e sociali

Domanda: Il vostro gruppo comprende compagni che hanno partecipato alle lotte studentesche dal 2006. Quali sono state le principali richieste di queste mobilitazioni? Quali differenze e quali somiglianze vedete tra i movimenti studenteschi del 2006, 2009, 2011, 2014 e le attuali lotte del 2024?

Risposta: Tutte le occupazioni prima dell’ultima ondata di proteste, iniziata a fine novembre 2024, a partire dalla prima occupazione della Facoltà di Filosofia di Belgrado nel 2006, erano una risposta alla cosiddetta riforma di Bologna e alla privatizzazione dell’istruzione. Queste occupazioni avevano richieste sociali direttamente collegate alle condizioni di studio e alla posizione socio-economica degli studenti. Le richieste erano spesso incentrate sulla riduzione delle tasse universitarie e delle spese per gli studenti, nonché sulla prevenzione degli attacchi istituzionali agli studenti da parte dell’apparato statale, del Ministero dell’Istruzione o, più frequentemente, delle amministrazioni delle facoltà, che tentavano costantemente di introdurre nuove regole e costi. Alcuni degli slogan dominanti nelle proteste e nelle occupazioni dal 2006 al 2015 sono stati “La conoscenza non è una merce”, “Noi studiamo – loro guadagnano” e “Per un’istruzione gratuita”. Gli studenti hanno anche sottolineato il loro impegno a prendere decisioni direttamente democratiche attraverso assemblee di massa, utilizzando slogan e striscioni come “Tutti alle assemblee, tutti alle proteste, tutti alle occupazioni”. Il movimento studentesco su forme di democrazia diretta è nato nel 2006 nel paese, quando sono state organizzate le prime assemblee presso la Facoltà di Filosofia di Belgrado e quando, per la prima volta nel XXI secolo, un istituto di istruzione superiore in Serbia è stato occupato da studenti auto-organizzati. Negli anni successivi, le occupazioni si sono diffuse in molte facoltà di Belgrado, tra cui la Facoltà di Architettura, l’Accademia di Belle Arti, la Facoltà di Filologia, la Scuola di Ingegneria Elettrica, la Facoltà di Giurisprudenza, la Facoltà di Scienze Politiche, nonché la Facoltà di Filosofia altre due volte nel 2011 e nel 2014. È importante sottolineare che la Facoltà di Filosofia di Belgrado è stata, fin dai primi anni 2000, un terreno di coltura centrale per le idee anticapitaliste, anarchiche e comuniste ed è stata un importante punto di lancio per il moderno movimento di sinistra in Serbia. Questo movimento ha poi dato vita a diversi gruppi e organizzazioni anarchiche e comuniste che rimangono attive ancora oggi, con molti dei loro membri, simpatizzanti e alleati che partecipano o sostengono attivamente l’attuale movimento studentesco. Quest’anno le richieste sono principalmente legate alla tragedia di Novi Sad, in cui hanno perso la vita 15 persone. Un’enorme tettoia in cemento armato della stazione ferroviaria appena ristrutturata è crollata a causa di una ristrutturazione inadeguata e di un carico strutturale eccessivo. La prima occupazione di facoltà dell’ondata di protesta 2024/2025 è iniziata dopo che membri e funzionari del Partito Progressista Serbo (SNS) al governo hanno aggredito fisicamente gli studenti della Facoltà di Arti Drammatiche di Belgrado durante un blocco stradale organizzato in memoria delle vittime della tragedia di Novi Sad. In risposta, gli studenti hanno occupato la loro facoltà, chiedendo che gli aggressori fossero identificati e arrestati. Nel giro di pochi giorni, le occupazioni si sono diffuse a macchia d’olio in tutte le università serbe e oggi sono oltre 60 le facoltà ancora occupate. Tutte queste occupazioni hanno in comune il fatto di essere organizzate attraverso assemblee studentesche di massa e direttamente democratiche, proprio come le occupazioni degli anni precedenti.

Le richieste dell’attuale ondata di protesta non sono in gran parte di natura socio-economica, ad eccezione della richiesta di aumentare del 20% il budget per l’istruzione superiore. La realizzazione di questa richiesta comporterebbe una riduzione del 50% delle tasse universitarie in tutta la Serbia, aprendo la possibilità di una nuova richiesta di istruzione gratuita da sollevare nelle future proteste studentesche. Il governo ha già dichiarato di aver rispettato questa riduzione del 50%, che è stata ufficialmente adottata in una sessione governativa, ma gli studenti sostengono che non sarà pienamente realizzata fino a quando non saranno promulgati gli emendamenti alla legge sull’istruzione superiore, assicurando che questo aumento di bilancio diventi una parte permanente della politica statale in materia di istruzione e impedendo qualsiasi futura inversione di tendenza. Altre richieste includono che siano perseguite dalla legge e arrestate tutte le persone che hanno aggredito fisicamente gli studenti, nonché la pubblicazione di tutta la documentazione relativa alla ristrutturazione della stazione ferroviaria di Novi Sad, al fine di determinare i responsabili della catastrofica ricostruzione che ha portato alla morte di 15 persone. È inoltre fondamentale sottolineare che, in quest’ultima ondata di auto-organizzazione studentesca, i professori si sono schierati in larga misura con gli studenti e hanno appoggiato le occupazioni – cosa che non era mai successa prima – dato che le precedenti rivendicazioni socio-economiche degli studenti si opponevano direttamente agli interessi finanziari del corpo docente.

Come anarchici, non crediamo che le lotte legalistiche possano, in modo significativo, portare a un vero cambiamento sistemico in direzione anticapitalista e antiautoritaria. Tuttavia, crediamo anche fermamente che gli anarchici debbano partecipare attivamente a questo movimento studentesco per diffondere le nostre idee – idee che sono già parzialmente incorporate nella pratica del movimento, dato che è organizzato esclusivamente attraverso la democrazia diretta e ha immediatamente rifiutato qualsiasi coinvolgimento di partiti politici, ONG e tutte le altre organizzazioni politiche, compresi i parlamenti studenteschi. Questo è stato chiaramente affermato negli annunci pubblici delle assemblee nelle facoltà occupate, dove gli studenti hanno preso esplicitamente le distanze non solo da tutte le organizzazioni in generale, ma anche da specifiche ONG che hanno tentato direttamente di prendere il controllo delle assemblee in alcune facoltà. Indipendentemente da come si svilupperanno le proteste attuali, esse hanno già diffuso in modo massiccio il concetto di organizzazione politica attraverso assemblee democratiche dirette, che è fondamentalmente una pratica politica anarchica. Questa stessa metodologia può essere utilizzata domani per lottare per rivendicazioni che colpiscono il nucleo stesso del sistema di sfruttamento capitalista – contro gli assalti economici alla classe operaia e alla sua capacità di mandare i propri figli all’università, indipendentemente dal partito politico al potere.

Land&Freedom, traduzione a cura della redazione

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