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Il sonno della ragione genera davvero mostri

Il sonno della ragione genera davvero mostri

Anche se in misura minoritaria – la cosa è evidentemente molto più marcata, a livello nazionale come internazionale, man mano che le persone inclinano sempre più verso destra – il movimento che si richiama a idee rivoluzionarie di sinistra è attraversato da singoli e da alcune aree che si schierano su posizioni NoVax, FreeVax, BohVax; vale allora la pena di articolare il ragionamento in base al quale queste posizioni sono preoccupanti.

La questione non è legata tanto alla posizione in sé ma: da un lato, alle argomentazioni con cui si cerca di supportarle, del tutto composte da notizie false, fallacie logiche, incomprensioni terminologiche e del valore intrinseco di determinate ricerche rispetto ad altre, incomprensione se non rifiuto del metodo scientifico in quanto tale, nascosto sotto la critica allo “scientismo” e via di questo passo; dall’altro, alle posizioni che spesso vengono esplicitamente prese in nome di una libertà assoluta, indipendente dalle conseguenze che determinate scelte possono avere sugli altri individui.

Partiamo da quest’ultimo punto. In genere queste posizioni libertarian radicali vengono prese quando le proprie argomentazioni a carattere “razionale” vengono smentite in maniera inequivocabile in un dibattito e, allora, le persone si rendono conto di non poter proseguire oltre su questa strada senza rischiare figuracce; c’è però chi ne fa il punto nevralgico della sua posizione. Il problema morale è che la rivendicazione di una libertà assoluta, di là della buona fede di molti suoi propugnatori, è un meccanismo autoritario: per rendersene conto bastano un po’ di controesempi.

Io sono sieropositivo all’HIV ma, se lo dico al mio partner, nella migliore delle ipotesi mi farà usare determinate precauzioni che non mi piacciono: allora, in nome della mia libertà assoluta, non glielo dico. Io sento che mi divertirei molto a rapire, torturare, violentare e uccidere delle bambine, potrei chiedere aiuto ma, poiché psicologi clinici e psichiatri mi sono antipatici non lo faccio e, sempre in nome della mia libertà assoluta, lascio libero sfogo ai miei desideri. Io sono un imprenditore che ha sotto di sé un migliaio di lavoratori, vedo la possibilità di guadagnare un po’ di più delocalizzando la mia attività mandando sul lastrico un migliaio di famiglie ma, ancora una volta, in nome della mia libertà assoluta, lo faccio. Eccetera, eccetera.

In realtà la libertà dei singoli, come è concepita in un’ottica libertaria e non libertarian, come esplicitava tra gli altri Albert Camus[1] riprendendo un tema tipico del pensiero anarchico, trova un limite – questo sì assoluto – nella corrispondente e uguale libertà altrui la quale non va travalicata. Disconoscere questo punto significa riconoscere la libertà del gerarca di essere tale e di fare tutto ciò che è in suo potere per soggiogare i dominati al suo potere. Significa, in altri termini, abbandonare non dico l’anarchismo ma qualunque concezione vagamente di sinistra. Spesso chi lo fa, nella foga della polemica, non se ne rende conto e mi auguro che, a bocce ferme, ritorni sulle sue posizioni.

Passiamo ora al secondo punto – l’irrazionalismo – e, per farlo, iniziamo a dire che per quanto riguarda la storia dei vaccini non è certo una novità. Antivaccinismo[2] è un termine che indica la posizione di coloro che sono contrari alla somministrazione dei vaccini (rifiutando la posizione contraria delineatasi nelle ricerche oggettive messe in atto dalla comunità scientifica che, invece, ne hanno dimostrato ampiamente l’efficacia e la sicurezza), appellandosi spesso all’opinione non supportata da esperimenti reali di singoli ricercatori ma, più spesso, di persone completamente fuori dal campo biomedico. Una posizione che porta alla creazione di movimenti di opposizione i cui aderenti raramente cambiano opinione di fronte alla dura realtà dei fatti che smentiscono tutte le loro previsioni.

La storia dell’antivaccinismo è lunga esattamente quanto quella dei vaccini stessi: nasce, infatti, con il “siero antivaioloso” o “variolisi” del medico inglese Jenner che, nel 1796, lo scoprì. Le motivazioni dei movimenti contrari alla vaccinazione che sorsero immediatamente erano legate sostanzialmente al fatto che, poiché essa consisteva nell’inserimento di materia animale nel corpo umano, avrebbe trasformato gli uomini in bovini e avrebbe portato le donne a partorire chimere a metà tra esseri umani e vitelli. Esistevano all’epoca, per dovere di cronaca, anche forti motivazioni di carattere religioso – l’interferire blasfemo col volere divino che gli uomini si ammalassero; motivazioni che, col tempo, si sono “laicizzate” nella posizione che vede nella “immunità naturale” ottenuta tramite il lasciare agire indisturbato l’agente patogeno (quindi non solo niente vaccini e lockdown ma anche nessuna mascherina o tampone) il sistema migliore per affrontare al meglio le pandemie.[3]

Nonostante le palesi evidenze sull’efficacia del “vaccino” e sulla mancanza di significativi effetti collaterali, non solo quelli previsti inizialmente ma anche in generale, il movimento antivaccinista prese forza: i tentativi di introdurne l’obbligatorietà videro movimenti di massa che, talvolta, come nel caso dello Stato Vaticano e della Gran Bretagna a metà del XIX secolo, riuscirono a imporre il ritiro del decreto. Il tutto senza badare al dato di fatto che, quando si diminuivano le vaccinazioni, aumentavano conseguentemente contagi e mortalità.

Alla fine del secolo poi, sempre in Gran Bretagna, il movimento antivaccinista prese posizioni ideologiche sempre più libertarian, influenzando tutto lo sviluppo successivo di esso. Agli inizi del XX secolo, poi, le posizioni irrazionalistiche e misticheggianti entrarono in maniera evidente come punto di forza ideologica del movimento, riprendendo e amplificando determinate correnti antiscientifiche già preesistenti. Una di queste correnti fu l’Antroposofia – corrente alla radice anche di molte delle cosiddette “medicine alternative” – di Rudolf Steiner, che riprese le tesi della libertà di circolazione degli agenti patogeni in generale. Quando troviamo bufalate cosmiche come quelle della comunità scientifica che in toto lavora per il controllo dell’umanità, delle malattie inesistenti inventate allo scopo del dominio politico, di tutto ciò che ci inietterebbero, dai metalli pesanti ai trasmettitori/ricevitori 5g, ecc… beh, la radice di tutto pare essere proprio l’Antroposofia steineriana:

(…) gli spiriti delle tenebre ispireranno le vittime di cui si nutrono, gli uomini che abiteranno, persino ad inventare un vaccino per deviare verso la fisicità, fin dalla primissima infanzia, la tendenza delle anime verso la spiritualità. (…) Come oggi si vaccinano i corpi contro questo e quello, così in futuro si vaccineranno i bambini con una sostanza preparata in modo che, attraverso la vaccinazione, queste persone saranno immuni dallo sviluppare in sé la “follia” della vita spirituale, follia, ovviamente, dal punto di vista materialistico. (…) Così, come dagli impulsi che la medicina ha tratto dall’inclinazione all’inganno – ops, scusate – ha tratto dalla tubercolosi oggi vaccina contro di essa, così domani si vaccinerà contro la disposizione verso la spiritualità.”[4]

In tutto questo periodo come dicevamo si svilupparono anche le cosiddette “medicine alternative”, i cui propugnatori non a caso erano spesso impegnati nel movimento antivaccinista: non bisogna dimenticare infatti che non c’è solo Big Pharma “tradizionale” ma che anche le “terapie alternative” hanno un costo, spesso e volentieri superiore a quelle standard. Date un’occhiata in rete a quanto costano le “medicine bistrattate dalla scienza ufficiale” proposte, per esempio, nelle cosiddette “cure domiciliari precoci” accanto alle medicine di uso comune…

Anche la critica al metodo scientifico e l’apertura a posizioni irrazionalistiche hanno dunque una lunga storia, e occorre ora ricordare il rapporto originario tra il movimento operaio e socialista e la scienza: questa era largamente apprezzata per tutta una serie di motivi. Innanzitutto perché la scienza e il suo metodo apparivano, correttamente, come uno strumento per smentire le fesserie raccontate dal potere, offrendo ai subordinati uno strumento di conoscenza dell’effettivo stato delle cose e, proprio in virtù di ciò, una maggiore capacità di reagire ai soprusi del potere e di immaginare una società diversa: la Verità, insomma, come arma dei deboli contro la gerarchia politica, economica e culturale.

Poi perché il metodo scientifico in quanto tale negava alla radice il principio di autorità e la gerarchia umana: il valore di una scoperta o la sua mancanza di validità era indipendente dal ruolo ricoperto nell’ordine accademico. Un impiegato all’Ufficio Brevetti aveva avuto ragione contro – cosa che oggi si dimentica – l’intera comunità dei fisici del tempo. Certo, nessuno negava che le aziende capitalistiche e le gerarchie statali cercassero di dirigere lo sviluppo delle scoperte scientifiche; si tenevano però ben distinte le due cose, si lottava non contro la scienza ma per la scienza.

Non a caso, le posizioni irrazionalistiche vennero fatte proprie e fornirono il terreno di coltura ideologico per la destra, in primo luogo per il nascente fascismo ma non solo. I compagni che abbracciarono queste posizioni – che si ammantano ieri come oggi del manto ideologico della “alternatività” al potere – in buona parte alla fine giunsero a “tradire il bambino per l’uomo”[5] e fecero in molti il salto nella posizione avversa.

Insomma, l’irrazionalismo è sempre stato una sorta di “quinta colonna” nel movimento operaio e socialista, che ha prodotto solo danni e rafforzato il potere. Lo si vede ancora oggi nei movimenti contro il Green Pass, un provvedimento governativo che andrebbe contrastato in base ad argomentazioni razionali ed evitando ogni confusione con l’antivaccinismo. Invece di seguire l’esempio francese, dove i compagni, forti dell’esperienza del movimento dei Jilet Jaunes, hanno preso a calci nel sedere i fasci e li hanno esclusi dalle manifestazioni, qui persone che se gli avessi detto ieri che avrebbero sfilato con ultraliberisti ed estrema destra ti avrebbero menato selvaggiamente, caduti preda delle posizioni libertarian e irrazionalistiche, nemmeno si rendono conto che stanno tradendo il meraviglioso bambino che erano. Anche qui, spero vivamente che lo riabbraccino al più presto.

Enrico Voccia

NOTE

[1] Vedi http://www.lachiavedisophia.com/blog/albert-camus-alla-riscoperta-del-pensiero-meridiano/

[2] https://it.wikipedia.org/wiki/Antivaccinismo | https://photostream.noblogs.org/files/2015/03/Antivaccinari.-Unintroduzione-storica-e-attuale-di-unidea-antiscientifica.pdf . A questi testi faremo riferimento per la ricostruzione storica, l’ideologia e la critica politica al movimento antivaccinista.

[3] Posizioni non solo di Johnson, Bolsonaro, Trump e compagnia bella ma che, all’inizio della pandemia, sono circolate anche nell’ambito dei movimenti radicali di sinistra: vedi https://www.wumingfoundation.com/giap/2020/05/ombra-covid19/ | https://web.archive.org/web/20200517080558/https://www.wumingfoundation.com/giap/2020/05/ombra-covid19/

[4] Prima di Steiner, posizioni simili furono avanzate dal Cavaliere dell’Ordine dell’Aquila Rossa dottor J. L. Casper.

[5] Vedi la stupenda canzone di De Andrè “Un Medico” – https://testicanzoni.rockol.it/testi/fabrizio-de-andre-un-medico-1575392 – tratta dalla poesia dell’anarchico Edgar Lee Masters “Il dr Siegfied Iseman” https://www.poesiedautore.it/edgar-lee-masters/il-dr-siegfied-iseman

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