Francisco Ferrer nasce ad Alella, una cittadina nelle vicinanze di Barcellona il 14 Gennaio 1859. Anarchico, pedagogista e libero pensatore, fondò nel 1901 la Escuela moderna per insegnare i valori sociali radicali e libertari ai ragazzi di tutte le estrazioni sociali. Nel 1906 la scuola contava 1700 allievi distribuiti tra la sede di Barcellona e le succursali.
Al principio, giovanissimo e di idee liberali e poi repubblicane, prese parte al tentativo insurrezionale di Santa Colonna de Farnès e dopo la seguente sconfitta fu esule in Francia. A Parigi divenne il segretario personale e politico di Luis Zorilla, che era allora il capo della fazione più avanzata dei repubblicani progressisti spagnoli, insieme al quale prese parte alle varie cospirazioni destinate a sollevare la penisola iberica dal giogo dei preti e dei Borbone. La sua visione libertaria però non tardò a farsi strada, come lui stesso racconta: “Notai nei partiti repubblicani spagnuoli lo stesso difetto che aveva presentato il repubblicanesimo francese prima di proclamar la repubblica e nei primi anni di questa: una assoluta noncuranza dell’istruzione popolare, una ignoranza deplorevole sulla importanza capitale che ha per un popolo il sistema di educazione […] E da allora io consacrai tutta la mia attività all’idea della fondazione d’una scuola che poteva servire di modello, secondo la mia modesta opinione, a tutte scuole che i partiti radicali desiderassero fondare per liberare l’infanzia dalle menzogne insegnate nelle scuola ufficiali”.
Cos’era la Escuela Moderna? “La Scuola Moderna intende combattere tutti i pregiudizi che impediscono l’emancipazione totale dell’individuo. Per ciò, essa adotta il razionalismo umanitario che consiste nell’inculcare al fanciullo il desiderio di conoscere l’origine di tutte le ingiustizie sociali, perché, conosciutala, possa combatter queste ed opporvisi. Il nostro razionalismo umanitario combatte le guerre fratricide, interne od esterne, lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, il servaggio della donna; combatte tutti i nemici dell’armonia umana, ignoranza, vigliaccheria, orgoglio, e tutti gli altri vizi e difetti che tengono gli uomini separati in oppressi ed oppressori”.
“L’insegnamento razionalista e scientifico della Scuola Moderna comprende, come si vede, tutto ciò che sarà favorevole alla libertà dell’individuo e all’armonia della collettività, per andare verso un regime di pace, di amore e di benessere per tutti, senza distinzione di classi.”
Il pensiero antimilitarista di Ferrer è eloquente nella prefazione del suo Quaderno Manoscritto, raccolta di pensieri antimilitaristi ad uso scolastico: “La Scuola moderna, pubblicando questo libro (di pensieri antimilitaristi), confida nella bontà dei suoi intendimenti e nella benevolenza di quanti, maestri e maestre, pensano che la la guerra è la più criminale aberrazione degli uomini e il militarismo il suo esecutore, ed ambo sostengono il privilegio dominante nella società attuale; confida cioè in quegli insegnanti che sentono il dovere di dimostrare ai loro allievi che la pace fondata sulla giustizia sociale, è il maggior bene cui può aspirare l’umanità ,e la fratellanza nella società futura la sua migliore ricompensa.”
Dal suo testo principale La Scuola Moderna mettiamo qui il Programma/comunicato che informa il pubblico dell’esistenza della Scuola stessa:
“PROGRAMMA. Il compito della Scuola Moderna consiste nel far si che i bambini e le bambine che le vengono affidati giungano ad essere persone istruite, giuste e libere da ogni pregiudizio. Per ciò essa sostituirà allo studio dogmatico la ragione delle scienze naturali. Inciterà, svilupperà e dirigerà le attitudini proprie di ogni allievo, affinché con la totalità del proprio valore individuale, non solo sia un membro utile alla società, ma che, conseguentemente, elevi in proporzione il valore della collettività. Insegnerà i veri doveri sociali, in conformità con la giusta massima: ‘Non ci sono doveri senza diritti, non ci sono diritti senza doveri’.
Visto il buon esito che l’insegnamento misto ottiene all’estero ed anche per realizzare il proposito della Scuola Moderna volto a preparare un’umanità veramente fraterna senza distinzioni né di sesso né di classe, si accetteranno bambini dei due sessi a partire dall’età di cinque anni.
Per completare la sua opera, la Scuola Moderna si aprirà la domenica mattina dedicando le lezioni allo studio delle sofferenze umane durante il corso generale della storia e al ricordo degli uomini eminenti nelle scienze, nelle arti e nelle lotte per il progresso.
A queste lezioni potranno prendere parte le famiglie degli allievi. Desiderosi che il lavoro intellettuale della Scuola Moderna sia fecondo nell’avvenire, oltre le condizioni igieniche che abbiamo cercato di dare al locale e alle sue dipendenze, si stabilisce un ’ispezione medica all’entrata dell’allievo, i cui risultati, se sarà necessario, saranno messi a conoscenza della famiglia per le cure opportune (oltre a una visita periodica) con lo scopo di evitare la propagazione di malattie contagiose durante le ore di scuola.
Più avanti nello stesso testo Francisc0 Ferrer articola nel dettaglio il suo pensiero pedagogico:
“Non voglio fare il processo all’attuale organizzazione scolastica. Essa è abbastanza conosciuta perché si possa caratterizzarla senza timore di smentita con una sola parola: violenza.
La scuola imprigiona i bambini fisicamente, intellettualmente e moralmente, per dirigere lo sviluppo delle loro facoltà nel senso voluto; li priva del contatto della natura per poterli modellare a sua guisa. E qui sta la spiegazione di tutto ciò che ho detto finora, la preoccupazione dei governi di dirigere l’educazione dei popoli, in modo che siano frustrate le speranze di libertà degli uomini. L ’educazione significa oggi domare, addestrare e addomesticare.”
“L’insegnamento razionale è innanzitutto un metodo di difesa contro l’errore e l’ignoranza. Ignorare la verità e credere alle assurdità sono il fattore predominante nella nostra società e ciò causa la divisione in classi e l’antagonismo degli interessi, la loro persistenza e la loro continuità.
Praticare la coeducazione di bambini e bambine e di ricchi e poveri, cioè secondo le leggi della solidarietà e dell’eguaglianza, implicava il non dover creare una nuova diseguaglianza e perciò nella Scuola Moderna non ci dovevano essere né premi né castighi né esami con i quali classificare gli alunni in diligenti con la nota ottimi, mediocri che si conformavano con la nota sufficiente e neanche infelici che soffrivano l’infamia di vedersi disprezzati come incapaci”.
Nella Scuola Moderna quindi esisteva una formazione uguale e coesistente fra bambini e bambine, non esistevano punizioni o esami
“Si insegni storia o agricoltura, letteratura o chimica, algebra o greco, risulterà sempre che si sarebbe potuto farlo in due modi; uno che irrobustisce il giudizio, l’altro che lo atrofizza e lo falsa al suo nascere; uno che fissa per sempre all’alunno l’ordine delle nozioni che si presentano al suo esame per la prima volta; l’altro che lo disgusta per sempre. La pedagogia consiste esattamente nel conoscere, formulare e applicare nella misura del possibile il primo di questi metodi.”
“Libertà per l’allievo di mostrarsi com’è e di progredire verso il sapere secondo la propria legge e le proprie forze, non sotto la soffocante autorità di un ordine imposto, di una formula stabilita in nome della perfezione e dell’assoluto. Libertà per il maestro di fare ricorso a tutti i mezzi necessari per sviluppare e interessare l’allievo.”
Il fine della Scuola Moderna, come progettata e praticata da Francisco Ferrer, è ovviamente quello di una nuova umanità:
“Noi vogliamo uomini capaci di distruggere, di rinnovare di continuo gli ambienti e di rinnovare se stessi, uomini la cui forza consiste nell’indipendenza intellettuale, che non si assoggettino mai a nulla, sempre disposti ad accettare il meglio, felici per il trionfo delle idee nuove, aspiranti a vivere vite molteplici in una sola vita.”
Ferrer fu arrestato il 31 agosto 109 dopo la legge marziale imposta dal governo inseguito alla semana tragica con l’accusa di essere il fomentatore della rivolta. Sottoposto ad un processo farsa da parte del tribunale militare, venne condannato a morte con prove artefatte e fucilato a Barcellona, il 13 ottobre di quell’anno, nella. Durante l’esecuzione prima che i fucili si abbassassero Ferrer gridò con voce forte: “Figli miei, mirate bene, non è colpa vostra. Sono innocente, Viva la Scuola Moderna!”
Poco dopo la sua esecuzione, nacquero negli Stati Uniti varie “scuole moderne” sul modello di quella di Ferrer, la prima e più importante delle quali fu costituita a New York nel 1911. In generale, il suo pensiero ha influito enormemente sugli sviluppi del pensiero pedagogico: un testo di riferimento in merito è CODELLO, Francesco, La Buona Educazione. Esperienze Libertarie e Teorie Anarchiche in Europa da Godwin a Neill, Milano, Franco Angeli, 2005, poi ristampato nel 2013.
Flavio Figliuolo