“Guerra alla guerra, sotto qualunque forma si manifesti! Guerra alla guerra economica, alla guerra morale, alla intellettuale! Guerra ad ogni forma di sopraffazione e facciamo largo alla civiltà nuova, basata sul gran principio della solidarietà, solidarietà delle patrie, delle classi, delle caste, concorrenti in un movimento uguagliatore al libero sviluppo delle energie di ciascuno per il benessere di tutti.”
“Questa città, in cui serve il lavorio della organizzazione economica, in cui gli scioperi si sono succeduti agli scioperi, nei giorni di battaglia anche la più pacifica, deve aver visto passare da un capo all’altro le compagnie di soldati mandati dal governo ad assicurare la… libertà del lavoro.
Era quello il militarismo in azione, nell’esercizio delle sue mansioni: la difesa del privilegio politico ed economico.”
“Però abbiamo di che consolarci! La guerra oggi ha perduto parecchio del suo carattere primitivo, ora la guerra, secondo i suoi apologisti, non è più selvaggia come una volta, perché è diventata…. scientifica. Le doti dell’ingegno, le notti insonni dello studioso dedicate al problema della distruzione. Quale cinismo! Quale profanazione di una parola sacra! Scienza in questo caso è sinonimo di maledizione. Fate della Scienza uno strumento di civiltà, non di distruzione e morte!”
“Noi non possiamo che riassumere le nostre parole in un grido, che sia a un tempo maledizione, promessa ed auspicio di un’era nuova…
Sia bandita per sempre la lotta sanguinosa e fratricida perpetuata dai potenti per bramosia di dominio, per monopolio di potere sul gregge umano che altre vie non conosce all’infuori di quelle dell’ovile e del macello:
Guerra alla guerra!”
da: Pietro Gori, Guerra alla guerra! Conferenza tenuta il 18 ottobre 1903 nel Politeama Alfieri di Genova