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Empoli, addio a Paolo Bruscino

Empoli, addio a Paolo Bruscino

Con dolore comunichiamo che l’11 luglio 2023 dopo una lunga malattia che negli ultimi mesi l’aveva fiaccato e consumato nel fisico e nella mente il compagno Paolo Bruscino si è spento lasciando il vuoto della sua gentile e umana presenza.

Paolo si era avvicinato alla nostra Federazione nel 2009 agli inizi della nascita del Comitato Pietro Gori costituito per il centenario della morte e per le celebrazioni dell’anarchico elbano e la posa di una lapide in suo onore.

Paolo deluso dai partiti, dalle ipocrisie religiose e riformiste aveva compreso e abbracciato il nostro ideale e i nostri metodi restando però sempre in contatto anche con tutte quelle iniziative e espressioni sincere rivolte contro questo mondo capitalistico e autoritario.

Paolo non è stato, come si dice, un militante stretto ma sicuramente un simpatizzante attivo.

Sempre pronto a dare il suo contributo nei dibattiti, anche materialmente, avido lettore delle nostre pubblicazioni.

Molto sensibile all’ambiente contro le sue devastazioni e i crimini degli Stati sull’intero pianeta, e forse per questo era diventato un piantatore seriale di alberi, amante dell’agricoltura.

Era empatico, sempre impegnato per la pace e le lotte di tutti i popoli oppressi a favore della loro autonomia, la loro libertà, soprattutto nei confronti del popolo palestinese.

Mostrava la sua sofferenza e si lamentava di tutte le ingiustizie che l’umanità si trova a subire e si sentiva di non aver mai dato il massimo in loro favore. Un sentire di tutti gli uomini buoni.

Paolo per nascita veniva dal ceto medio alto, dopo gli studi era diventato un bravo medico, conosciuto e stimato dai suoi concittadini, non si è mai approfittato di favori e privilegi che la sua posizione poteva avere, al contrario in tutti quei casi che i suoi pazienti si trovavano in una condizione di difficoltà offriva volontariamente e gratuitamente i suoi servigi.

Questo dimostra quanto in lui doveva essere forte la solidarietà, l’amore per l’umanità.

Quando la sua famiglia ci ha informati della sua dipartita, non ci ha sorpreso la sua volontà scritta che affermava che sopra la sua bara e nella sua tomba fossero messe le bandiere, quelle della pace, della Palestina e la nostra quella degli anarchici, la rossonera.

Ai molti che sono stati al funerale e fra i tanti anche una parte della Empoli bene, sorpresi e un po’ meravigliati delle bandiere che identificavano le scelte di Paolo, quelle di stare dalla parte dei bisognosi e degli ultimi, diciamo che Paolo non era un uomo della Empoli bene, ma un uomo della Empoli perbene.

Ciao Paolo ci mancherai, proseguiremo anche per te per un mondo più giusto e umano, con in pugno il nostro fiore, il fiore del Partigiano.

FAI Federazione Anarchica Empolese e della Valdelsa

Il Centro Studi Libertari “ Pietro Gori “

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