Sono completamente d’accordo con quanto scrivono i compagni di anarres.info a conclusione della loro breve introduzione all’interessante intervista radiofonica con Marco Tafel [1] – “Il trasporto individuale su quattro ruote non può essere scisso dalla questione energetica nel suo complesso. Utilizzare fonti rinnovabili e non inquinanti come l’eolico e il solare è il primo passo. Non solo. L’utilizzo di fonti rinnovabili, disponibili localmente, rende gli individui e le comunità meno dipendenti dagli approvvigionamenti garantiti dalle truppe italiane nel mondo. L’autonomia energetica è il primo passo per far funzionare percorsi autogestiti di sottrazione dall’istituito.” Non sono, invece, per niente convinto che dietro questa demonizzazione del motore diesel vi sia – nemmeno alla lontana – una qualche forma di attenzione verso il benessere ecologico generale del pianeta e/o della salute della sua popolazione umana e/o nemmeno particolari motivi di ordine tecnologico. Diceva mia nonna (che aveva qualche anno più di Andreotti e vantava il copyright) che pensar male è brutto, ma ci azzecchi quasi sempre – per cui eccomi ad esporre i miei maligni pensieri, supportati da qualche dato empirico.
Innanzitutto la questione su cosa inquini di più o di meno, se il motore diesel o quello a benzina: la risposta, nonostante l’enorme diffusione della tesi che vede il primo nettamente più inquinante del secondo, non è affatto scontata, anzi. Se, infatti, vogliamo dar credito alla ricerca in merito che ha avuto l’onore di essere pubblicata sulla rivista scientifica di maggior prestigio,[2] a partire dai motori cosiddetti “euro 5”, quello a diesel – anche senza contare i minori consumi – batte nettamente quello a benzina in termini di minori emissioni inquinanti. Le attuali automobili diesel “euro 6” – attualmente si è all’“euro 6.3” – hanno poi ancora aumentato il distacco. Se proprio oggi si volesse stilare una classifica “ecologica” dei propellenti in termini di minori sostanza nocive rilasciate, a quanto pare vedremmo al primo posto il metano, poi il GPL più o meno a pari merito con il diesel utilizzato nei motori di ultima generazione e buon ultima la benzina.[3]
Insomma, se davvero avessero a cuore il benessere planetario in generale e quello umano in particolare, pur volendo restare all’interno dei rapporti sociali attuali, la strategia principe dei governi dovrebbe essere la dismissione innanzitutto dei veicoli a benzina e la loro trasformazione immediata in veicoli a metano o GPL, la graduale ma veloce dismissione delle automobili diesel dall’“euro 4” in giù, l’incentivo degli ibridi diesel/elettrico[4] nonché delle vere e proprie automobili elettriche e, soprattutto, l’utilizzo urbano delle automobili private ridotto al minimo con l’espansione dei trasporti pubblici, verso i cui veicoli si dovrebbero adottare le stesse strategie sopra esplicitate per le automobili private. Invece, quello che si vede in giro è solo una demonizzazione acritica del motore diesel – e qui rientra in gioco mia nonna.
Dal punto di vista dei governi e dei produttori i motori diesel hanno due difetti. Il primo, che interessa i produttori, di costare poco relativamente all’“ibrido” – sia inteso “tradizionalmente” come motore benzina/GPL (o metano), sia più correntemente come il ben più costoso motore benzina/elettricità, per non parlare del costosissimo motore solo elettrico che ci vedremmo alla lunga costretti ad acquistare; il secondo, che interessa i governi, di consumare poco e, di conseguenza, diminuire le entrate statali che avvengono tramite le accise alla pompa di benzina.[5] Entrambi, insomma, hanno i loro motivi per far fuori il motore diesel, motivi che non hanno nulla a che fare con l’ecologia o la tecnologia e, moltissimo, con il loro profitto e la nostra ulteriore pauperizzazione.
Ovviamente, poi, quando ci si appresta a regalarci la prossima fregatura, l’intero apparato propagandistico del potere si mette in moto per raccontarci che tutto è fatto per il nostro bene…
Enrico Voccia
NOTE
[1] https://anarresinfo.noblogs.org/2018/03/01/i-motori-diesel-hanno-gli-anni-contati/
[2] https://www.nature.com/articles/s41598-017-03714-9
[3] https://oggiscienza.it/2015/10/06/auto-inquinamento-scelta-volkswagen/
[4] http://www.auto.it/news/hi-tech/motori/2017/11/14-1199248/mercedes_il_diesel_plug-in_ibrido_che_consuma_la_met/ ; http://www.gazzetta.it/Passione-Motori/Auto/30-09-2016/futuro-motore-diesel-ibrido-loccioni-group-scenario-previsione-170258697272.shtml?refresh_ce-cp
[5] Vero che GPL e Benzina costano un po’ meno meno del diesel ma, esperienza diretta, la mancanza di tempo o di adeguati spazi di rifornimento a portata di mano, ti fanno passare di tanto in tanto all’alimentazione a benzina, per cui il vantaggio rispetto al diesel viene abbastanza meno. L’ibrido benzina/elettricità comunque andrebbe a benzina, sia pure con consumi ridotti ma, poiché il motore a benzina “beve” più di quello diesel, comunque alla fine si passa, relativamente ad un ibrido diesel/elettricità, più volte dalla pompa di benzina.