Si è svolta venerdì sera, 22 giugno, al Palazzo dei Convegni, l’iniziativa dell’Assemblea per la salute Pubblica di Jesi e Vallesina. Buona la partecipazione del pubblico che ha visto sia la presenza di cittadini e professionisti delle realtà sanitarie locali, sia di altre località a rappresentanza delle istanze di lotta portate avanti un po’ ovunque sul territorio regionale. Al centro del dibattito, che ha visto rappresentanti sindacali, professionisti e componenti di comitati di base, sono state poste le molte questioni in relazione al PDL 145 relativa agli sperimenti gestionali nei servizi socio-sanitari che la Regione Marche vorrebbe avviare, accelerando di fatto, la privatizzazione della sanità pubblica. L’attenzione è stata posta anche sul continuo stillicidio di posti di lavoro tagliati e servizi chiusi o ridimensionati. Nella provincia di Ancona resta alto l’allarme per il reparto di Pediatria di Fabriano e per l’UTIC di Senigallia. L’attacco alla sanità pubblica è portato ad ogni livello e si teme inoltre che, con il pretesto dell’accorciamento delle liste di attesa, artificiosamente portate a livelli non più sostenibili per la popolazione, si incentiverà ulteriormente l’entrata di interessi privati nella salute pubblica. Si è preso anche in considerazione il mondo del volontariato e della solidarietà che ha visto l’importante testimonianza di un medico dell’ambulatorio della Caritas di Senigallia – Maundondè – in cui sul piano della cura e dell’assistenza, una squadra di volontari cerca di dare risposte solidaristiche per ovviare alle difficoltà di sistema. Non è stato ben accolto invece il risultato della votazione dell’ordine del giorno del Consiglio Comunale in relazione al citato PDL 145, che sostanzialmente non ha sottolineato la gravità delle scelte prospettiche regionali nella maniera funzionale, ma soprattutto non ha espresso la chiara volontà di farsi primo portavoce del malessere locale nei confronti delle criticità del sistema sanitario. L’estate non vedrà sospendersi l’attività dell’Assemblea di Jesi, né tanto meno quella della Rete regionale per la Salute pubblica, che promettono nuove iniziative per coinvolgere la cittadinanza, per denunciare tagli e privatizzazioni, e soprattutto per creare una rete solidaristica che non lasci da soli gli ultimi, i più fragili, chiunque non debba trovare porte – e porti – chiusi alle richieste di aiuto.
Qui le registrazioni audio dell’iniziativa: