Brevi dal mondo del lavoro

La sanità pugliese allo sfascio finale‭…
La Segreteria nazionale di USI-Sanità,‭ ‬in un recente documento, ha inequivocabilmente denunciato l’rreversibile tendenza ultraliberista imposta dalle euro burocrazie europee ai servizi sanitari nazionali: Italia compresa.
Nel documento‭ – ‬tra le altre cose‭ – ‬si legge:‭ (…)”‬La sanità pubblica,‭ ‬da fabbrica di prestazioni che ha tenuto conto dell’efficienza e non delle esigenze dell’utenza nella‭ ”‬efficacia‭” ‬delle sue offerte,‭ ‬si trasformerà in maniera progressiva in una enorme fonte di guadagno per la sanità privata,‭ ‬la quale verrà finanziata e favorita da un pubblico sempre meno capace e desideroso di rispondere al diritto di salute.‭ (…)”
Quanto sta accadendo,‭ ‬in queste ultime settimane,‭ ‬in Puglia‭ ‬sta confermando, nei fatti di cronaca quotidiana, quello che – una critica superficiale ed una stampa asservita alle lobby di potere – presentano (quando non deformano/censurano del tutto l’informazione) come una analisi, puramente, accademica.
Perplessità,‭ ‬impressioni,‭ ‬tentativi,‭ ‬sperimentazioni,‭ ‬prove,‭ ‬indagini,‭ ‬verifiche,‭ ‬inchieste,‭ ‬scandalo‭ …‬.‭ ‬questo il lessico ricorrente degli ultimi giorni circa il nuovo servizio di Telecardiologia,‭ ‬ufficialmente,‭ ‬partito in Puglia il primo ottobre e già nell’occhio del ciclone.‭ ‬Queste le garanzie attuali del pubblico servizio.‭ ‬Epicentro di coordinamento,‭ ‬lettura,‭ ‬refertazione degli ecg,‭ ‬il Policlinico di Bari.‭ ‬Filoni d’inchiesta che si arricchiscono di nuove indagini grazie agli sconvolgenti scoop pubblicati dal‭ ‬“Quotidiano Italiano Bari‭”‬; diretto da Antonio Loconte.
Giornalista‭ “‬senza padroni‭” ‬che,‭ ‬in quanto tale,‭ ‬deve dar conto solo ai suoi lettori e‭ – ‬al limite‭ – ‬alla propria coscienza.
Già minacciato di morte per le sue inchieste sugli scandali nel‭ ‬118,‭ ‬Loconte‭ – ‬dopo aver ampiamente informato sulla vicenda dei‭ ‬2‭ ‬medici,‭ ‬rispettivamente,‭ ‬del‭ ‬118‭ ‬e del pronto soccorso del‭ “‬Perinei‭” ‬di Altamura sottoposti ad‭ ‬ingiustificato procedimento disciplinare‭ ‬sulla cui legittimità è lecito avanzare forti dubbi e sul cui esito finale pare non sussistano dubbi alla luce di quanto recentemente pubblicato‭ ‬dal Quotidiano Italiano – continua ad informare sugli appalti e le connivenze tutt’altro che limpide del settore Sanità e ad essere un punto di riferimento del giornalismo non asservito.
Sulla vicenda telecardiologia pubblica appena avviata pare abbia ancora tanto da pubblicare e‭ … ‬da denunciare.‭ ‬Un’eventualità che spaventa i detentori del‭ “‬monopolio dell’informazione embedded‭”‬.
Pazienti,‭ ‬Medici,‭ ‬infermieri del‭ ‬118‭ ‬e dei Punti di Primo Intervento le vittime predestinate del nuovo sistema.‭ ‬Il‭ “‬vecchio‭”; ‬a quanto pare funzionava alla grande,‭ ‬era pratico,‭ ‬leggero,‭ ‬rapido,‭ ‬sicuro,‭ ‬efficace ma‭ – ‬stando a quanto pubblicato dal coraggioso quotidiano locale‭ – ‬aveva un problema:‭ ‬costava poco e non garantiva prebende ai boiardi di Palazzo.‭ ‬I medici e gli operatori sanitari non sanno più chi e come saranno garantiti i percorsi verso i centri HUB dove si effettuano le angioplastiche per gli infartuati.
Lamentano l’attuale assenza di interazione telefonica e confronto con i cardiologi che invece col vecchio sistema era garantita.‭ ‬Tempi lunghi di esecuzione,‭ ‬non connettività,‭ ‬referti trasmessi in ritardo,‭ ‬dubbi sulle refertazioni,‭ ‬mancanza di orario di refertazione elettronica sono alcuni dei gravi problemi più lamentati sul campo e gia‭ ‬denunciati pubblicamente. ‭“‬Ciliegina sulla torta‭”‬:‭ ‬non risulta ancora ufficializzata l’interruzione regionale del servizio con la Cardionline Europe che a quanto pare continua a funzionare come prima,‭ ‬con grande sollievo degli operatori sanitari del‭ ‬118‭ ‬che in molti casi continuano da ogni angolo della Puglia a chiederne il supporto.‭ ‬Se non fosse che almeno per la Asl Bari il Direttore del‭ ‬118‭ ‬dimissionario,‭ ‬Antonio Dibello,‭ ‬ha fatto ritirare tutti i Cardiovox della Cardionline Europe,‭ ‬obbligando medici e infermieri all’alternativa‭ “‬pubblica‭” ‬al centro degli scandali di questi giorni.‭ ‬L’onere medico-legale si è caricato un altro fardello e i costi della medicina difensiva che ne deriverà,‭ ‬inevitabilmente saranno pagati da pazienti e contribuenti.‭ ‬Il tutto in un contesto che vede il sistema sanitario pugliese al‭ ‬penultimo posto in Italia (peggio di noi la “sola‭” ‬Campania‭) ‬e con un debito complessivo‭ – ‬che la giunta Vendola lascia in‭ “‬eredità‭” ‬alla nuova amministrazione‭ – ‬pari a‭ ‬80‭ ‬milioni di euro. Da quanto sta emergendo in questi giorni,‭ ‬però,‭ ‬sembra proprio che anche il neo‭ “‬governatore‭” ‬Emiliano abbia deciso di seguire il trend del suo predecessore.‭ ‬Nessuna operazione di pulizia ai vertici della Sanità,‭ ‬nessuna epurazione dei responsabili di questo scempio.‭ ‬È di oggi‭ (‬10‭ ‬ottobre‭ ‬2015‭)‬,‭ ‬infatti,‭ ‬la notizia di nuove nomine di altri manager a capo della Sanità nel segno della,‭ ‬perfetta,‭ ‬continuità con la passata,‭ ‬fallimentare,‭ ‬gestione.‭ ‬Insomma per dirla fuori dai denti:‭ ‬in tempi di crisi nera e tagli indiscriminati che colpiscono i meno abbienti aumentano i generali con stipendi‭ (‬e benefit‭) ‬milionari mentre i soldati continuano a subire sul fronte grosse perdite.‭ ‬Fino a quando lo sopporteremo senza reagire‭?
USI-AIT Puglia

Giù le mani da Francesco Papappicco e Francesca Mangiatordi
Come segreteria nazionale USI sanità,unitamente ai lavoratori iscritti alla nostra Federazione esprimiamo la nostra più sincera,‭ ‬incondizionata e totale solidarietà al Dott.‭ ‬Francesco Papappicco,‭ ‬alla dottoressa Francesca Mangiatordi ed a tutti coloro che al proprio fianco in questo momento stanno denunciando il profitto selvaggio ed il malaffare nella sanità pugliese.‭ ‬Sono ormai mesi che Francesco e Francesca sulla propria pelle stanno portando avanti la loro battaglia a difesa del servizio pubblico per i cittadini,‭ ‬contro i tagli e le riorganizzazioni selvagge.I provvedimenti disciplinari avviati nei loro confronti sono il frutto della repressione che viene messa in atto dai padroni quando si sentono minati nei loro affari.‭ ‬Ricordiamo infatti che Francesco sta portando avanti da molto tempo le lotte sindacali al‭ ‬118‭ ‬alla ASL di Bari e Francesca al PS dell’ospedale della Murgia sempre a Bari.per queste ragione hanno cercato di colpirli e proprio Per queste ragioni,‭ ‬noi da sempre abbiamo sempre urlato che la lotta di uno è la lotta di tutti.‭ ‬Quanto sta accadendo nella sanità in Puglia è molto grave,‭ ‬ma altro non è che la logica reazione delle politiche sanitarie emanate dal governo centrale che si stanno abbattendo in ogni territorio.‭ ‬Come segreteria USIS nel prendere atto di questa continuità repressiva nei confronti del dott.‭ ‬Papappicco e della dott.ssa Francesca Mangiatordi,‭ ‬nell’esprimere tutto il nostro sdegno e la nostra rabbia,‭ ‬confermiamo tutta la nostra volontà e disponibilità nel sostenere con ogni mezzo in nostro possesso come l’azione e la solidarietà diretta la lotta portata avanti da tutti loro.‭ ‬Come USI Sanità non escludiamo iniziative concrete e dirette in loro sostegno.‭
Firenze‭ ‬12‭ ‬ottobre‭ ‬2015
Per la segreteria nazionale USI‭ – ‬AIT sanità‭
Lusi Corrado

LA NUOVA RIFORMA DELLA SANITA‭’ ‬LOMBARDA
La nuova legge regionale sulla Sanità della regione Lombardia prevede un nuovo assetto istituzionale delle Aziende Ospedaliere e delle Asl,‭ ‬con accorpamenti delle strutture e la ridefinizione dei confini territoriali con la conseguente cessione o chiusura di presidi di zona,‭ ‬con il rischio evidente di frammentazione dei servizi stessi.
Il silenzio che accompagna questa nuova riforma non lascia sperare nulla di buono ed il rischio per i servizi,‭ ‬i pazienti ed il personale sono elevatissimi
L‭’ ‬art‭ ‬2‭ ‬della nuova riforma ne fa quasi una chiara fotografia‭ ‬:
La legge‭ ‬11‭ ‬agosto‭ ‬2015‭ ‬ha dato mandato alla Giunta di nominare I Collegi dei Direttori o Commissari delle aziende che devono effettuare:
LA RICOGNIZIONE DEL PERSONALE
La ricognizione dei rapporti giuridici attivi e passivi
LA REDAZIONE DEGLI INVENTARI DEI PATRIMONIALI MOBILI E IMMOBILI
COSA E‭’ ‬GIA‭’ ‬SUCCESSO AL SAN CARLO BORROMEO
E‭’ ‬di poche settimane la notizia che il CPS‭ ( ‬Centro Psico Sociale‭ ) ‬di Corsico,‭ ‬struttura territoriale appartenente al Dipartimento di Salute Mentale‭ ( ‬DSM‭ ) ‬del San Carlo Borromeo,‭ ‬è stata accorpata all‭’ ‬azienda ospedaliera di Rho-Garbagnate.‭
COSA COMPORTA‭
Alla struttura di Corsico afferiscono i pazienti psichiatrici dei comuni di Corsico,‭ ‬Buccinasco,‭ ‬Cesano Boscone,Trezzano,‭ ‬Cusago e Assago si parla di circa‭ ‬3000‭ ‬utenti che con il nuovo decreto dovranno far riferimento alle aziende del Rodense a circa‭ ‬25‭ ‬km‭ ( ‬rispetto ai‭ ‬4‭ ‬Km per raggiungere il San Carlo‭ ) ‬di distanza che,‭ ‬per la maggior parte di questi pazienti e famigliari,‭ ‬diventa cosa assai‭ ‬complessa.
‭ ‬Con la nuova riforma oltretutto il DSM del San Carlo perde anche tutte le comunità riabilitative e residenziali‭ ( ‬CRA Buccinasco,‭ ‬CRM e CPM di via Assietta‭ ) ‬si creerebbe una situazione in cui non vi sarebbe nell‭’ ‬area alcuna struttura riabilitativa e quindi,‭ ‬una interruzione del percorso terapeutico ospedale-territorio.‭ ‬Situazione non prevista dalla nuova riforma Sanitaria Lombarda che prevede invece per ogni DSM le strutture necessarie a garantire percorsi di cura appropriati che così verrebbero meno al San Carlo.‭
E IL PERSONALE‭?
Nè l’amministrazione,‭ ‬nè il SITRA o Direzione Sanitaria ha comunicato alcun che a riguardo.‭ ‬Il personale è venuto a conoscenza di quanto stava accadendo alle proprie strutture solo a settembre con una comunicazione verbale del primario‭ ‬in modo molto informale e approssimativo‭ ‬,‭ ‬ma in questa confusione‭…‬.
Ma che fine farà il personale coinvolto‭? ‬Verranno trasferiti d’ufficio alle dipendenze di un‭’ ‬altra amministrazione‭? ‬Avranno la possibilità di dire di NO‭? ‬E COSA SUCCEDERA‭’ ‬AL SAN CARLO TUTTO‭??
SPEZZIAMO QUESTO SILENZIO‭ ‬ILCLO-USIS

Libera e Landini lanciano una cassa di solidarietà a Pomigliano…‭ ‬senza i licenziati Fiat‭!
Il‭ ‬7‭ ‬ottobre nella sala consiliare del comune di Pomigliano è stata indetta un’assemblea dell’associazione‭ “‬Legami di solidarietà‭” ‬a cui aderiscono Fiom,‭ ‬Libera e il mondo cattolico,‭ ‬con lo scopo di dar vita a un‭ “‬fondo di solidarietà in sostegno dei lavoratori in cassa integrazione,‭ ‬precari,‭ ‬disoccupati e inoccupati del territorio‭”‬.‭ ‬Iniziativa senz’altro pregevole,‭ ‬se non fosse per il fatto che i promotori non si sono neanche degnati di invitare all’iniziativa i‭ ‬5‭ ‬licenziati politici e il Comitato di lotta cassintegrati e licenziati Fiat-‭ ‬SI Cobas Pomigliano che il prossimo‭ ‬10‭ ‬novembre saranno nuovamente al tribunale di Nola per rivendicare il diritto al reintegro a seguito dello scandaloso licenziamento operato da Marchionne nel giugno‭ ‬2014.Per Landini e soci evidentemente esistono licenziati di serie A e licenziati di serie B… Davvero un bell’esempio di cosa intendano questi signori per‭ “‬coalizione sociale‭” ‬e unità dei lavoratori‭!!! ‬Il SI Cobas invita tutti gli operai,‭ ‬i cassintegrati e i licenziati a diffidare da questi spot pubblicitari e ad unirsi alla cassa di resistenza nazionale che in questi mesi è stata messa in piedi in tante città dalle realtà di lotta e dal sindacalismo combattivo.
Solo la lotta paga‭ ‬-‭ ‬Uniti si vince
SI Cobas-‭ ‬Coordinamento provinciale di Napoli

Cgil perde‭ ‬700mila tessere in un anno.‭ ‬Lasciano giovani e precari 
Allarme rosso per la Cgil.‭ ‬Non si tratta di uno scontro politico,‭ ‬bensì di una sostanziosa emorragia di tesserati:‭ ‬rispetto alla fine del‭ ‬2014‭ ‬il sindacato di Susanna Camusso ha perso‭ ‬723.969‭ ‬tessere e cioè il‭ ‬13%‭ ‬degli iscritti.‭ ‬La notizia è riportata dal quotidiano La Repubblica:‭ ‬Il primo grande male che affligge non solo la Cgil,‭ ‬ma il sindacato in generale,‭ ‬è lo strapotere delle categorie dei pensionati.‭ ‬I numeri della Confederazione lo confermano:‭ ‬al‭ ‬1‭ ‬luglio gli iscritti attivi,‭ ‬cioè i lavoratori,‭ ‬sono‭ ‬2.185.099.‭ ‬A fronte di‭ ‬2.644.835‭ ‬di tesserati allo Spi‭ (‬…‭) ‬Ma il bacino finora sicuro dei pensionati si sta assottigliando pure quello:‭ ‬nel giugno‭ ‬2013‭ ‬i tesserati over erano‭ ‬2.728.376,‭ ‬e qui‭ ‬-‭ ‬dicono dalla Cgil‭ ‬-‭ ‬c’entrerebbe molto la riforma Fornero che ha rimandato la pensione a centinaia di migliaia di persone.‭
Ma sono tutte le categorie a subire un calo delle tessere,‭ ‬principalmente giovani e precari:‭ ‬Il Nidl,‭ ‬che in teoria dovrebbe rappresentare tutti gli atipici,‭ ‬quindi il fronte più ampio di possibile espansione,‭ ‬per ora ha il‭ ‬48,8%‭ ‬in meno di iscritti.‭ ‬Il commercio,‭ ‬la Filcams:‭ ‬-24%.‭ ‬Gli edili,‭ ‬la Fillea:‭ ‬-21,4%.‭ ‬Il rampo dell’agricoltura,‭ ‬la Flai:‭ ‬-20,6%.‭ ‬Le tute blu della Fiom:‭ ‬-12,5%,‭ ‬con le battaglie a viso aperto degli ultimi anni che,‭ ‬controindicazione,‭ ‬hanno portato i‭ ‬12mila iscritti del gruppo Fiat e poco più di‭ ‬2mila.

a cura di Enrico Moroni

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