Pubblichiamo un’analisi critica di Three Way Fight [1] che sostiene che gli antifascisti devono considerare la destra cristiana come una concreta forza sociale, anche se distinta dal nazionalismo bianco e da altre correnti di estrema destra.
È tempo che gli antifascisti smettano di trattare la destra cristiana come una minaccia secondaria. Quando la Corte Suprema degli Stati Uniti eliminerà la tutela legale sul diritto all’aborto, utilizzando argomenti che mineranno direttamente anche le tutele legali per l’omosessualità, la contraccezione, il matrimonio interrazziale e altro ancora, questa sarà una vittoria storica per la destra cristiana. Più di chiunque altro, i cristiani di destra hanno lavorato costantemente e attentamente per quasi mezzo secolo per raggiungere questo obiettivo. Lo hanno fatto non solo perché vogliono impedire alle donne incinte di decidere sul proprio corpo. In generale, i cristiani di destra hanno utilizzato l’aborto come strumento per raccogliere il sostegno di massa rispetto al loro progetto di imposizione familiare di tipo patriarcale, di obbligo eterosessuale e “identità di genere imposta da Dio” alla società nel suo insieme.
La destra cristiana ha giocato una lunga partita, mettendo da parte controversie teologiche secolari, inducendo per la prima volta molte persone ad attivarsi politicamente, mobilitando sia ricchi mecenati sia flussi di finanziamento indipendenti, costruendo gradualmente una ricca rete organizzativa che va dai think tank ai gruppi lobbisti fino a cellule di preghiera locali. La destra cristiana ha stretto e utilizzato alleanze con diversi soggetti, inclusi neoconservatori e libertariani del “laissez faire”, personalità legate al Likud[2] e governi islamici conservatori. L’abbraccio della destra cristiana di Donald Trump come un moderno “Cyrus”[3] – un uomo di potere empio che serve lo scopo di Dio – è un modello di realpolitik che ha dato i suoi frutti.
La destra cristiana ha operato come un grande mantello politico che include molteplici dottrine ideologiche, strategie e approcci tattici, dando spazio a diverse fazioni che si criticavano a vicenda senza annullarsi. Soprattutto, ha abbracciato sia poli di pensiero riformisti sia rivoluzionari: una tensione creativa tra coloro che lavorano per apportare cambiamenti all’interno del sistema politico esistente e coloro che vogliono demolire tutte le istituzioni laiche e pluraliste per sostituire lo Stato esistente con una teocrazia completa. In questa dinamica, gli incrementalisti hanno avuto dalla loro parte i numeri ma i teocrati sono stati i “trend setter”, i precursori di tendenze, portando avanti istanze che hanno contribuito ad estremizzare le parti più moderate.
Una corrente pionieristica della politica teocratica nota come Ricostruzionismo Cristiano[4] – la cui visione “divina” include la privazione dei diritti delle donne e la punizione dell’omosessualità con la lapidazione – ha svolto un ruolo fondamentale all’interno del movimento per i diritti contro l’aborto, spingendolo verso azioni più violente e un’opposizione militante allo Stato. Michael Bray, un pastore luterano che ha trascorso quattro anni in prigione per aver bombardato una serie di cliniche per la salute riproduttiva (cioè cliniche che praticavano la procreazione assistita ed altre forme di fecondazione eterologa) negli anni ’80, è un ricostruzionista. Così come Paul Hill, un ex ministro presbiteriano che ha ucciso un medico e la sua guardia del corpo fuori da una clinica a Pensacola, in Florida, nel 1994. Matt Trewhella, un ministro pentecostale e fondatore di Missionaries to the Preborn, che negli anni ’90 ha difeso l’omicidio dei medici abortisti come “omicidio giustificabile”, ha esortato i cristiani di destra a formare milizie che fanno riferimento alla chiesa.
L’altra principale corrente teocratica del movimento, la Nuova Riforma Apostolica (NAR),[5] ha combinato l’appello del Ricostruzionismo verso i cristiani benpensanti incitando a “dominare” su tutte le sfere della società tramite l’organizzazione autoritaria di massa con la fede pentecostale/carismatica nella profezia divina e nell’operare miracoli. I leader del NAR hanno promosso in modo aggressivo la legislazione sull’omofobia, incluso un famigerato disegno di legge in Uganda che avrebbe reso il sesso gay punibile con la morte. I neo-apostolici sono stati una forza dominante nel movimento sionista cristiano[6] ed hanno fatto proselitismo fra gli ebrei in modo aggressivo sia in Israele sia altrove. I leader del NAR hanno sostenuto fermamente Donald Trump durante la sua presidenza ed hanno svolto ruoli chiave nella campagna fraudolenta Stop The Steal per ribaltare i risultati delle elezioni presidenziali del 2020.
L’ala teocratica della destra cristiana rientra a pieno titolo nella definizione di fascismo da me proposta:[7] una forma rivoluzionaria di populismo di destra, ispirata ad una visione totalitaria di rinascita collettiva, che sfida il potere politico e culturale capitalista e promuove la gerarchia economica e sociale. Che si accetti o meno questa definizione, è chiaro che i teocrati cristiani (a) sostengono forme intensificate di oppressione e repressione, (b) vogliono imporre il loro credo attraverso una trasformazione globale della società e (c) utilizzano la tecnica del capro espiatorio, adottando rituali e il desiderio comunitario delle persone per mobilitare i sostenitori per i loro obiettivi. Le organizzazioni teocratiche sono una forza significativa di per sé ed il loro ruolo all’interno della più ampia destra cristiana dà loro un’influenza che va ben oltre l’aspetto numerico (secondo una stima del 2013, i soli membri del NAR negli Stati Uniti sono 3 milioni. Anche se questa stima è sbagliata ed approssimativa, è comunque superiore a quella degli Oath Keepers e dei Proud Boys messi insieme).
Le discussioni sulla politica di destra sono spesso compartimentate per ideologia. Un approccio questo, che tratta i cristiani di destra separatamente dai nazionalisti bianchi e dall’estrema destra, escludendo la politica della destra cristiana da molte definizioni di fascismo. Questo risulta più facile che raggruppare tutte le destre in un’unica indistinta categoria, perché abbiamo bisogno di capire le differenze dei nostri avversari per combatterli efficacemente. Purtroppo, nella pratica molti antifascisti considerano la politica della destra cristiana non solo separata dal nazionalismo bianco ma anche meno importante. Forse pensano che i cristiani di destra siano più moderati dei nazionalisti bianchi, o forse vedono le questioni di genere e sessualità come secondarie rispetto a quelle razziali. In questo quadro, la destra cristiana riceve attenzione solo nella misura in cui ha una relazione con il nazionalismo bianco o nella misura in cui la sua politica è vista come “realmente” razzista.
Le interconnessioni con il nazionalismo bianco sono importanti, così come il ruolo del segregazionismo nel favorire l’ascesa della destra cristiana negli anni ’70 oltre alla più complessa politica razziale del movimento attuale. Non sono però queste le ragioni principali per cui la destra cristiana è pericolosa. Per mezzo secolo, la destra cristiana ha costantemente posto il genere e la sessualità – non la razza – al centro del proprio programma e queste guerre vanno combattute sul loro terreno.
Ricordiamo che negli anni ’90 la Rete d’Azione Antirazzista (ARA)[8] ha fatto del sostegno al diritto all’aborto e alla libertà riproduttiva uno dei suoi quattro punti fermi: gli attivisti dell’ARA hanno contribuito a difendere le cliniche per la salute riproduttiva, affrontando al contempo neonazisti e poliziotti razzisti. È una storia da cui possiamo imparare. La lotta contro la teocrazia cristiana è una lotta contro il fascismo. La lotta per il diritto all’aborto è una lotta contro il fascismo.
Three Way Fight
NOTE
[1] https://threewayfight.blogspot.com/
[5] https://threewayfight.blogspot.com/2021/09/create-fire-in-you-to-fight-injustice.html
[7] https://sdonline.org/issue/47/two-ways-looking-fascism
[8] https://pmpress.org/index.php?l=product_detail&p=1295
Testo originale : https://itsgoingdown.org/abortion-the-christian-right-and-antifascism/
Traduzione di Flavio Figliuolo