Dal 17 al 19 maggio avrà luogo a Modena il 25° Congresso dell’Unione Sindacale Italiana – CIT che si svolge ogni tre anni con la regola della rotazione degli incarichi nella nomina della segreteria per evitare che si formino posizioni di potere.
Il Congresso si svolge in una fase in cui la classe lavoratrice è pesantemente sotto attacco da parte dell’intero padronato e del governo di destra che affonda le sue radici negli anni bui del ventennio fascista. Un governo che promuove il peggioramento delle leggi già repressive dei governi precedenti e il facile ricorso all’uso del manganello verso chi protesta.
All’ordine del giorno ci sono argomenti importanti ai quali dare risposte, come “Strategia sindacale dell’USI nella fase attuale” che non riguarda solo gli obbiettivi rivendicativi, ma anche la capacità di svolgere attività sindacale in una organizzazione che pratica il metodo autogestionario e non si affida al sindacalismo di professione. Nel saper dare anche risposte alle difficoltà che l’organizzazione incontra come conseguenza di non essere firmataria dei contratti, incorrendo in normative che spesso non ne riconoscono la rappresentanza e di conseguenza si nega la partecipazione alle trattative aziendali e contrattuali, come spesso si nega la trattenuta sindacale in busta paga e il diritto a promuovere assemblee sui luoghi di lavoro. Per non parlare di quello che succede nelle aziende private, quando da parte dei Sindacati cogestionali si impediscono le stesse RSU utilizzando solo le loro rappresentanze aziendali (RSA) o, quando si istituiscono le RSU, si utilizza la clausola che permette ai sindacati maggiormente rappresentativi di garantirsi e spartirsi il 33% dei delegati non eletti per ottenere facilmente la maggioranza.
Altri temi rivendicativi importanti da affrontare nel Congresso riguardano la riduzione dell’orario di lavoro e la riduzione del numero degli anni lavorativi previsti per andare in pensione; riguardano salari e pensioni dignitose erosi dall’economia di guerra, le misure contro gli infortuni e le morti sul lavoro, in difesa dell’ambiente, contro le guerre sempre più pericolosamente dilaganti, contro le spese militari.
Un altro tema all’ordine del giorno è quello importante dei mezzi di comunicazione per sostenere e valorizzare le battaglie che vengono condotte nelle aziende dove, di fronte alla mancanza di regole contrattuali come nel settore della Sanità Privata e in molti altri settori, si rivendica il Contratto di lavoro unico applicato a tutte le aziende, non per volontà arbitraria del suo proprietario, ma con criteri predefiniti da normative insindacabili.
Si rivendica anche che all’interno della stessa azienda non ci possano essere più contratti, perché hanno il preciso obiettivo di dividere i lavoratori e le lavoratrici.
Va contrastato soprattutto il facile ricorso agli appalti e sub-appalti, utilizzando come unico criterio nelle gare di assegnazione quello dell’offerta più bassa, invece della salvaguardia dei diritti e della sicurezza sul lavoro, con la conseguenza della perdita di diritti e dell’aumento degli infortuni sul lavoro.
Un altro tema all’ordine del giorno è “Funzionamento della futura segreteria CIT e dei responsabili delle relazioni internazionali dell’USI”. Si è svolto a Hannover, in Germania, dal 22 al 25 settembre 2023, il 2° Congresso della CIT (Confederazione Internazionale del Lavoro) che ha luogo ogni 5 anni, dove si è deciso che l’incarico della tesoreria passerà da USI alla CNT fino al prossimo Congresso ordinario. La Segreteria sarà affidata all’USI-CIT dal maggio 2024 al maggio 2026 e ne assumerà la responsabilità Anna Gussetti, affiancata dalla Commissione internazionale che verrà eletta dall’attuale Congresso dell’USI; dal maggio 2026 al maggio 2028 la Segreteria sarà in carico all’IP (Polonia).
Francesco Salton, Segretario uscente, sul Congresso USI dichiara: «In questi anni abbiamo indetto vari scioperi in collaborazione con gli altri sindacati di base, creando un percorso unitario e conflittuale e portando anche le nostre parole d’ordine all’interno del percorso, soprattutto nei momenti unitari in Piazza. Punti importanti di discussione e di rivendicazione sono stati la crisi imperante, i tagli ai servizi pubblici, il problema della sicurezza sul lavoro, i numerosi morti e il nostro no alla guerra. Da parte mia il punto principale sarà quello organizzativo per dare slancio al nostro sindacato. Questo renderà più funzionale il sindacato anche nell’appoggio alle nostre future lotte nei vari settori, inoltre potrà aiutare per una possibile espansione e crescita».
Enrico Moroni