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Massiccia operazione repressiva in Repubblica Ceca

Massiccia operazione repressiva in Repubblica Ceca

La notte tra il 27 e il 28 aprile la polizia della Repubblica Ceca ha lanciato l’operazione Phoenix con perquisizioni di abitazioni e centri sociali ed arresti in cinque città, tra cui Praga e Most. Delle venti persone inizialmente arrestate tre di queste sono ancora agli arresti con l’accusa di terrorismo, per gli altri non è stato convalidato l’arresto ma sono stati posti comunque sotto indagine per terrorismo o per non aver denunciato fatti di cui erano a conoscenza.
Secondo la polizia l’operazione avrebbe colpito una “cellula” che stava pianificando attacchi incendiari. Ma sappiamo bene che il terrorismo anche stavolta è quello messo in atto dallo Stato, per intimidire il movimento che negli ultimi mesi si stava sviluppando in Repubblica Ceca e per tentare di stroncare con la paura il sostegno popolare che si era creato attorno ad alcuni percorsi di lotta. Nel corso delle perquisizioni sono stati sequestrati alcuni server, con conseguente oscuramento di alcuni siti web di movimento, ostacolando di fatto l’attività politica e sociale quotidiana di numerosi gruppi. Inoltre il 7 maggio con una nuova operazione è stato sgomberato a Praga il “Cibulka” unico spazio occupato della città. La polizia ha impiegato uno spropositato schieramento di uomini e mezzi tra cui anche due blindati con idranti per eseguire lo sgombero.
La Federazione Anarchica (cecoslovacca) aderente all’Internazionale di Federazioni Anarchiche (IFA) ha firmato assieme ad altre realtà anarchiche e della sinistra non-parlamentare una dichiarazione (di cui riportiamo di seguito il testo tradotto) in cui si afferma che il tentativo di intimidire il movimento non ha funzionato e che le accuse di terrorismo sono da rispedire al mittente.
La Federazione Anarchica ha anche fatto appello in un suo comunicato del 28 aprile, immediatamente successivo all’operazione poliziesca, a caratterizzare in senso antirpressivo la giornata di lotta del Primo Maggio. A Praga alla manifestazione del Primo Maggio, in cui ha preso la parola anche uno degli indagati nell’operazione di polizia, hanno partecipato circa 400 persone per ribadire che la repressione non ha fermato il movimento, che continuerà a portare avanti la propria lotta.
Comunicato stampa dei gruppi della sinistra non parlamentare sulla operazione anti-terrorismo della polizia
L’operazione di polizia dà luogo a sospetti riguardo ai suoi veri propositi.
La polizia ceca ha iniziato una massiccia operazione, in cui si è sostenuto che alcuni “terroristi” sarebbero stati incriminati, ma la polizia non ha avuto la volontà o la capacità di fornire alcuna ragionevole base per le operazioni di perquisizione o alcuna informazione pubblica riguardante i dettagli dell’indagine. La polizia ha intenzionalmente rappresentato in modo distorto i fatti per creare accuse generiche che possano avere un impatto sull’intera sinistra non-parlamentare. Il movimento ha ottenuto un considerevole slancio e un supporto pubblico a causa delle recenti iniziative e azioni dirette, come le proteste contro il proprietario di un ristorante “Rizkarna” con l’intenzione di recuperare i salari non pagati di numerosi ex lavoratori; o come il ruolo attivo nel centro sociale “Klinika” sostenuto da migliaia di persone dopo che è stato violentemente sgomberato dalla polizia.
Il vago e deliberato uso improprio del termine “terrorismo” può tentare di giustificare la repressione di qualunque soggetto e può lasciare sospetti molto seri che non sono supportati da prove. Ma in realtà i veri terroristi sono coloro che uccidono indiscrminatamente e causano miseria alla società – noi non appoggiamo il terrorismo. Si dice “non c’è fumo senza un fuoco”, giusto?
Per lungo tempo abbiamo assistito alla criminalizzazione e all’intimidazione da parte dell’unità anti-terrorismo nei confronti di individui e gruppi che partecipano attivamente nei movimenti sociali. Queste persone sono spesso etichettate come estremisti, individui “noti alla polizia” o “persone traviate”. Queste persone non fanno niente di illegale, ma sono ciononostante sotto controllo e sono finiti per essere “sospetti” e possono essere accusati per qualsiasi cosa.
Riteniamo che questa massiccia operazione con accuse generiche ma gravi sia l’aspetto più evidente di un già esistente tentativo di intimidire tutte le persone che sono prese di mira e un tentativo di criminalizzare le attività non violente e a beneficio della società attraverso accuse senza senso e di forte impressione.
In questo momento crediamo che sia necessario sottolineare che non ci faremo intimidire. Non abbiamo da temere niente se non accuse ingiustificate e processi farsa.
Praga, 30 Aprile 2015
Anarchist Federation
Anarchist Book Festival
Autonomous Centre Klinika
A-Kontra
Anarchist Black Cross
Prague Solidarity Network (Sol!s)
No Racism! Initiative
Infocentre Sale
Food Not Bombs Prague

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