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Il ritorno di Carrero Blanco

Il ritorno di Carrero Blanco

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I militanti più anziani ricorderanno sicuramente lo slogan “Francisco Franco il popolo è stanco, farai la fine di Carrero Blanco” molto usato nei cortei degli anni 1974-75.
Cos’era accaduto ? L’ammiraglio Luis Carrero Blanco, fedelissimo braccio destro ed erede politico designato del dittatore spagnolo, era saltato in aria il 20 dicembre 1973, mentre tornava in automobile dalla messa, in un attentato messo a segno dall’ETA. L’esplosione fu tale che l’auto fece un volo di 35 metri, finendo sul tetto di un vicino convento.
Franco purtroppo morì tranquillamente nel proprio letto due anni dopo, riuscendo ancora a perpetrare crimini efferati. Tra questi la condanna a morte del militante libertario Salvador Puig Antich, eseguita con il barbaro strumento del garrote vil (un collare di ferro che viene stretto intorno al collo della vittima, fino a provocarne la morte).
Eventi ormai consegnati alla storia ? Non proprio.[1] Alla fine di marzo l’Audiencia nacional spagnola ha condannato a un anno di carcere e a sette anni di interdizione dai pubblici uffici la studentessa universitaria Cassandra Vera per aver pubblicato su twitter 13 battute di spirito sulla morte dell’ammiraglio franchista. Se la pena detentiva è stata sospesa con la condizionale, le pene accessorie comporteranno la perdita della borsa di studio a cui la ragazza aspirava e futuri problemi lavorativi.
Non si tratta affatto di un caso isolato. In gennaio era incorso in una condanna analoga il cantante Cesar Strawberry (del gruppo Def con Dos) per “esaltazione del terrorismo e vilipendio alle vittime”, mentre è andata anche peggio in febbraio al rapper Valtonyc per aver augurato all’ex re Juan Carlos una fine simile[2] (tre anni e mezzo di carcere, qui all’“esaltazione del terrorismo” si aggiungono le “ingiurie gravi e minacce alla Corona”).
Non si salvano neppure i popolari comici televisivi Gran Wyoming e Dani Mateo messi sotto inchiesta in aprile per alcune frasi poco riguardose sul Valle de los Caídos, il grandioso cimitero monumentale fatto erigere da Franco (peraltro con il lavoro forzato dei detenuti politici).
In compenso la magistratura ha deciso il non luogo a procedere per le frasi offensive contro le vittime del franchismo pronunciate in marzo dal portavoce del Partido Popular Rafael Hernando. Questa non è la Turchia di Erdogan, ma la “democratica” Spagna…
Qualcuno potrebbe stupirsi del fatto che, dopo la decisione dell’ETA di deporre le armi (2011) i processi per terrorismo si siano addirittura quintuplicati anziché ridursi.
Il fatto è che, con il pretesto di combattere il jihadismo, il codice penale è stato rivisto, ampliando a dismisura il concetto di “terrorismo”. Così tre persone di Alsasua (Navarra) si trovano ora sotto processo per “terrorismo” a causa di una rissa da bar con alcuni agenti fuori servizio…
Anziché combattere la “minaccia islamica” la legislazione antiterrorismo viene utilizzata per “dare un esempio”colpendo chirurgicamente comportamenti devianti (anche minimi), si vuole così creare un clima di insicurezza generalizzato utile a convincere le persone a “rimanersene a casa”.
Paradigmatica in questo senso la persecuzione di cui è stata vittima Cassandra Vera. Da un lato il reato contestato è semplicemente risibile, dall’altro si è colpita scientemente una persona che stava completando un percorso di transizione sessuale. Durante il processo il pubblico ministero si è rifiutato di riconoscere l’identità sessuale della ragazza sottoponendola a gravi umiliazioni. Chiarissimo il messaggio transfobico.
Nello stesso senso repressivo va la ley orgánica de seguridad ciudadana, la cosiddetta ley mordaza (legge bavaglio) introdotta nel 2015, che colpisce con pesantissime sanzioni pecuniarie ogni forma di manifestazione non autorizzata (dal picchetto sindacale al semplice stazionamento davanti ad un edificio pubblico) sanzioni che vengono comminate dalla stessa polizia con un atto amministrativo contro cui risulta difficoltoso opporsi sul piano legale.
D’altra parte anche l’Italia è incamminata sulla stessa via con il recente decreto legge sulla “sicurezza nelle città” (decreto Minniti) che si ispira alla ley mordaza persino nel titolo. Contro la svolta autoritaria delle “democrazie” occidentali è necessario moltiplicare le lotte, in Spagna come in Italia.
Mauro
NOTE
[1] Il presente articolo è stato ispirato dalla lettura di: Oscar Murciano, Carrero Blanco, el primer astronauta espanyol, Secció Sindical CGT UAB, Denegat el recurs contra les sancions de 500 € a dues companyes #MordassaUAB, Catalunya. Organ d’expressió de la CGT de Catalunya, abril 2017.
[2] La canzone conteneva tra l’altro l’espressione: “puta policía, puta monarquía, a ver si ETA pone una bomba y explota” (“polizia puttana, monarchia puttana, vediamo se l’ETA mette una bomba e esplode”).


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