Le strade libere le fanno le donne che le attraversano

san-giacomo-2A Trieste, come in tutta Italia e non solo, il razzismo è una marea montante che ogni giorno avanza. Qui da noi le chiacchiere da bar e i commenti razzisti su internet iniziano a concretizzarsi in fatti concreti e sempre più preoccupanti. Prima, circa due mesi, fa la protesta della frazione di Aquilinia per l’arrivo temporaneo di venti profughi presso una diocesi. Un fatto che non ha prodotto nessuna conseguenza reale per i profughi ma che ha visto per la prima volta un numero considerevole di persone -aizzate come sempre dai militanti leghisti e fascisti- scendere in strada. Il secondo episodio -ancora più preoccupante- è quanto accaduto martedì scorso nel popolare quartiere di san giacomo. Qui un paio di giorni prima una ragazza 18enne denuncia (o meglio denunciano i genitori tramite un consigliere comunale leghista) di essere stata molestata ad una fermata del bus da tre profughi. Subito una lista civica molto vicina alla lega indice un presidio di protesta nella via dove si sarebbe svolta la molestia. Il presidio vede la partecipazione di quasi un centinaio di persone, che prima espongono gli striscioni “non vi vogliamo” e “fuori dai coglioni” di fronte ad una struttura della caritas che ospita dei profughi e poi tentano di aggredire alcuni di questi che erano li fuori. Deve intervenire la polizia e la digos per evitare il contatto. Nel presidio numerosi erano i fascisti e leghisti. Di fronte a questo tentato attacco xenofobo si decide di dare una risposta come Trieste Antifascista e Antirazzista. Da troppi mesi sangiacomonon si scendeva in piazza per contrastare non solo questi fenomeni di intolleranza ma anche contro le politiche di decoro urbano (di fatto politiche contro i poveri e gli immigrati in primis) portate avanti dalla nuova giunta di centro-destra. Sabato 18 ottobre nella piazza centrale del quartiere di San giacomo si è svolto un nutrito presidio che ha visto la partecipazione di almeno 250 persone. Durante le quasi due ore dell’iniziativa vi sono stati numerosi interventi al microfono, soprattutto di donne, che denunciavano la schifosa strumentalizzazione della vicenda da parte delle solite formazioni razziste ma anche di denuncia delle varie forme di sessismo e maschilismo che pervadono la nostra società e che sono trasversali a tutte le culture. Un presidio di denuncia che vedeva quindi le compagne e le donne come protagoniste, non solo al microfono ma anche nella gestione della piazza contro possibili provocazioni che per fortuna non si sono verificate. Una partecipazione molto plurale, uomini e donne, di età diverse, di diversa provenienza e di diversi orientamenti sessuali hanno detto chiaramente che non resteranno a guardare di fronte a ciò che sta succedendo. Come anarchiche e anarchici siamo dentro fino in fondo a questo percorso di lotta e mobilitazione.
Un compagno che c’era
san-giacomo-3volantinosangiacomoDi seguito l’intervento in piazza di una compagna del Gruppo Anarchico Germinal:
La molestia è un atto di sopraffazione odioso da chiunque venga compiuto e qualunque caratteristica abbia.‭ ‬La molestia sessuale verbale o fisica è una vera violenza compiuta da chi si trova in una posizione di privilegio verso chi non lo è in quel momento.‭ ‬Dunque è un
atto vile come lo sono in genere le aggressioni,‭ ‬i tentativi di sopraffazione,‭ ‬i linciaggi realizzati o tentati.
Il meccanismo che entra in funzione è sempre il medesimo:‭ ‬un gruppo o un singolo in una posizione di forza‭ (‬per potere o fisica o privilegio/dominio‭) ‬compiono un processo di disumanizzazione della vittima potenziale e si mettono/si mette nella condizione di poter esercitare qualunque atto.
Quello che è accaduto alla ragazza scesa dalla‭ ‬10‭ ‬è molto grave e certamente da condannare,‭ ‬il presidio xenofobo che ne è seguito è altrettanto grave e per quel che mi riguarda ripercorre le stesse dinamiche,‭ ‬quelle della sopraffazione e della disumanizzazione.
Si tratta di due eventi che si muovono su binari compatibili.
La molestia compiuta verso la ragazza si muove sul binario del sessismo e del maschilismo che è dinamica di potere e controllo nei confronti delle donne o delle marginalità.
Il maschilismo è trasversale alle comunità geografiche del mondo,‭ ‬non ha confini o colori,‭ ‬è un sistema di dominio e di controllo esercitato nei confronti delle donne che vengono considerate corpi da controllare‭ ‬,‭ ‬corpi colonizzabili,‭ ‬da usare e o abusare.‭ ‬Il maschilismo che è alla base del dominio patriarcale,‭ ‬lo si ritrova quotidianamente intorno a noi,‭ ‬la società ne è intrisa,‭ ‬quella nella quale siamo è una società basata su dinamiche di sopraffazione.‭ ‬Il sessismo non è sempre semplice da riconoscere perchè siamo immersi in esso:‭ ‬pubblicità,‭ ‬modelli vincenti di riferimento,‭ ‬discriminazioni sul posto di lavoro,‭ ‬divisioni sessualizzate dei compiti quotidiani,‭ ‬semplici,‭ ‬innocue battute…
L’aggressione del presidio fascio leghista davanti alla mensa Caritas,‭ ‬usa il binario del razzismo,‭ ‬della supremazia dell’uomo o della donna occidentali nei confronti di chi proviene da altre parti del mondo,‭ ‬parti del mondo che sono state saccheggiate e colonizzate e perciò sopraffatte e sulle quali e verso le quali,‭ ‬l’atteggiamento continua ad essere quello dell’uomo ottocentesco che bene che andasse si riferiva agli uomini e alle donne straniere come al‭ «‬buon selvaggio‭»‬,‭ ‬fino ad arrivare all’annientamento della loro umanità da parte del fascismo e del nazismo.
Razzismo e sessismo derivano e creano linee di privilegio e di conseguenza linee di esclusione e marginalità.‭ ‬E agiscono simultaneamente con altre linee di privilegio quali la classe economica e sociale,‭ ‬ad esempio.
Ciò che dobbiamo fare quindi nei nostri percorsi di lotta e vita è tenerli ben presenti entrambi.‭ ‬Non dimenticarci mai alcun pezzo del sistema di oppressione che vogliamo sovvertire.
Come donna etero e bianca,‭ ‬da una delle mie assi di privilegio,‭ ‬consapevole di quest’asse nella quale sono,‭ ‬quindi,‭ ‬esprimo la mia solidarietà alla ragazza molestata mentre tornava a casa da uomini che pensavano di poter‭ “‬fare‭” ‬di lei e esprimo la mia solidarietà a quanti il giorno dopo hanno subito la violenza di un presidio il cui scopo non era certo quello della solidarietà e della denuncia della violenza di genere ma solo quello dell’odio e del razzismo.

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