Gabriella Bergamaschini. Una militante nell’ombra.

Il 5 novembre è morta a Gattinara la compagna Gabriella Bergamaschini (nata a Crema il 13 agosto 1950).

Gabriella ha fatto parte del circolo libertario “L.A. Scribante” di Gattinara e redattrice del ciclostilato “L’Agitatore” che ha pubblicato dal 1979 al 1989. Suoi compagni erano Giuseppe Ruzza (nato ad Adria 6 maggio 1923 e morto a Gattinara il 2 gennaio 2003) e Delfina Stefanuto (nata nel 1929 e morta a Gattinara il 15 aprile 2002), entrambi partigiani.

La mattina del 17 settembre 1983 si verificò uno scontro a fuoco a Milano con gli occupanti di un’autovettura. L’autista fu ucciso, un compagno riuscì a fuggire per poi essere arrestato e una donna riuscì a far perdere le sue tracce. Gli inquirenti, in seguito, sostennero che quella donna fosse Gabriella e la cercarono ovunque senza esito.

Alle ore 16 dello stesso giorno, i Carabinieri piombavano nelle case di Delfina e Giuseppe, devastando gli appartamenti alla ricerca di armi ed esplosivi, e di elementi atti a provare un loro supposto legame con qualche organizzazione armata clandestina. Vennero arrestati per partecipazione a banda armata denominata COLP (Comunisti Organizzati per la Liberazione Proletaria). Per Gabriella l’imputazione era di organizzazione di banda armata.

Partita uccel di bosco inviò ai compagni di Croce Nera di Milano una lettera dal mondo (vedi allegato).

Nel 1986 fu arrestata in Francia per porto di documenti falsi. Liberata dopo alcuni mesi, visse a Parigi alcuni anni per poi rientrare in Italia una volta che la pena andò prescritta.

Continuò a mantenere i rapporti con i/le compagni/e sopravvissuti alla vita e alle ritirate fino a quando si ammalò.

Di lei ricordiamo l’impegno nelle lotte, la caparbietà e la determinazione. L’appoggio solidale e incondizionato ai/alle prigionieri/e e l’odio verso tutte le ingiustizie.

Ciao Gabriella, te ne sei andata come hai spesso lottato…nell’ombra, ma non per noi.

Compagni/e del biellese e di Milano

Dal Mondo, 24 dicembre 1983

È ora di smetterla con queste carognate da parte del poter e dei suoi aguzzini! Solo loro si permettono di costruire qualsiasi cosa pur di far tacere i/le nostri/e compagni/e, che hanno il solo torto (per loro) di essere anarchici e quindi portatori di verità e solidarietà, come nel caso di Gattinara.

TUTTI sapevano benissimo il ruolo che il Circolo Libertario Scribante aveva e ciò che faceva!! Hanno sempre tentato di zittirlo, ma senza riuscirci; ora, per la faccenda successa a Milano il 17 settembre 1983, ed essendo Fiorina e Sava biellesi (n.d.r., si riferisce alla sparatoria avvenuta a Milano in via S. Gemignano in cui rimase ucciso Gaetano Sava e venne arrestato Francesco Fiorina), hanno colto al volo il fatto per creare collegamenti (a dir poco fantastici) con il circolo libertario.

Non dobbiamo permettere che questa e tutte le altre precise e VOLUTE manovre continuino! Il nostro compito è quello di sbattere la verità in faccia ai proletari, far conoscere il vero aspetto del potere, per poi abbatterlo!

Abbiamo tutti letto quello che i giornalisti/sbirri hanno scritto a proposito dei nostri due compagni. Colloqui mai fatti, materiali definiti “interessanti” che poi erano lettere dal carcere GIA’ “censurate” e appunti per la composizione de “L’Agitatore” e, dulcis in fundo, “arruolamenti” (proprio così! dove per “arruolamenti” sicuramente si riferiscono ed intendono che il circolo libertario era frequentato da pericolosi “terroristi”, giacché certo per la loro contorta immaginazione non poteva trattarsi di comuni amici/che) e poi basta: questi gli elementi che hanno portato alla nostra inquisizione!

La verità è tutta qui: volevano chiudere per sempre il circolo, il giornale, e levare di mezzo noi che gli avevamo dato vita.

L’accusa è “partecipazione a banda armata” per Giuseppe e Delfina e “organizzazione di banda armata” per me!

Ci sarebbe da mettersi a ridere, se non fosse per la condizione di reclusi in cui si trovano Delfina e Giuseppe. Ed è realtà il mio attuale stato di clandestinità; clandestinità dovuta SOLO al fatto che adesso, grazie a LorSignori, mi trovo in giro lontano dai compagni/e, per non essere arrestata pure io!

Voglio sottolineare che questa mia “sparizione” forzata non vuole essere certo la conferma di qualche mio coinvolgimento, passato o attuale, in chissà quale gruppo armato: è solo la mia voglia di non finire imbavagliata a marcire in galera preventivamente in attesa del solito processo-farsa, vista la più che ovvia sfiducia che ripongo nella non-giustizia del potere. Sicuramente è quello che “loro” vogliono: costringere i compagni alla clandestinità! Isolarci, allontanarci per dimostrare una realtà preconfezionata a loro uso e consumo, che gli permetterà poi di distruggerci con maggiore approvazione e consenso. Ma noi non permetteremo tutto questo! Non possiamo permetterlo! Ed è questo lo scopo principale di questa mia lettera pubblica.

Sempre e sempre di più contro le carceri, contro lo Stato e ogni sua violenza.

LIBERTA’ PER DELFINA E GIUSEPPE E PER TUTTI I PROLETARI.

VIVA L’ANARCHIA!!!

Un fortissimo abbraccio a tutti/e, in special modo a quelli/e detenuti/e, con la sicura speranza di poterlo fare direttamente molto presto!

Tanti baci

Gabriella Bergamaschini

Lettera pubblicata anche nel DOSSIER GATTINARA – Storie di follia giudiziaria in provincia – Coordinamento Nazionale Anarchico contro la Repressione (a cura) – Edizioni Anarchismo marzo 1984

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