Gianpiero Bottinelli (1946-2025)

Pochi giorni dopo il suo 79o compleanno, è deceduto a casa sua il compagno e amico di lunga data Gianpiero Bottinelli.

Dopo l’apprendistato di impiegato di commercio, nel 1970 si trasferisce con la famiglia a Losanna per conseguire il diploma di assistente sociale, professione che svolgerà fino al pensionamento.

A Losanna frequenta e partecipa alle attività del Centre International de Recherhes sur l’Anarchisme (CIRA), dove conosce Marie-Christine Mikhaïlo e Marianne Enckell. Nel 1972 è tra gli organizzatori della commemorazione a Saint-Imier dell’Internazionale antiautoritaria. Questo gli permette di entrare in contatto con organizzazioni e compagne e compagni svizzeri e spagnoli e di svolgere lavoro politico con loro.

Di ritorno in Ticino, aderisce da subito all’Organizzazione Anarchica Ticinese (OAT) fondata nel dicembre 1973 a Lugano-Cassarate, che segna il ritorno dell’attività anarchica organizzata nel cantone dopo una interruzione di quasi trent’anni.

Dai membri dell’OAT nasceranno iniziative specifiche: nel 1975 Azione diretta, pubblicazione dapprima di propaganda antimilitarista poi di propaganda anarchica, alla quale Giampi collabora con articoli e dossiers; nel 1978 le Edizioni La Baronata, di cui fu uno dei soci fondatori. Per questa casa editrice, oltre alla ricerca di testi svolge l’attività di traduttore, curatore e soprattutto lo ricordiamo come co-autore de L’antimilitarismo libertario in Svizzera (1989) e autore della bella biografia di Luigi Bertoni (1997), successivamente tradotta e completata in francese e in tedesco.

Nel 1976 è tra i membri del gruppo di compagne e compagni ticinesi, svizzero-tedeschi, romandi ed esuli spagnoli promotore del Colloquio internazionale per il centenario della morte dell’anarchico russo Michail Bakunin svoltosi a Zurigo. Collabora anche con organi di stampa anarchici come Umanità Nova e la Rivista A.

Da sempre antimilitarista, partecipa attivamente con altri anarchici ticinesi al Gruppo per una Svizzera senza Esercito e per una politica di pace (GSsE), con articoli per il giornale nella versione italiana e nell’opera collettiva Rapsodia dell’antimilitarismo (1989).

Deluso dall’esito della votazione nazionale che respinge l’iniziativa per l’abolizione del servizio militare, rifiuta di svolgere l’ultimo corso di ripetizione nell’esercito e per questo viene condannato dal Tribunale militare ad alcune settimane di carcere, da scontare alla sezione aperta del penitenziario cantonale.

Nel 1991 a Minusio viene fondata la Lega dei diritti dell’uomo e Giampi è tra i promotori e animatori. L’organizzazione si prefiggeva di monitorare e denunciare gli abusi della polizia nei confronti dei fermati e dei detenuti nelle prigioni pretoriali e aveva anche ottenuto il diritto di visita per i detenuti del penitenziario cantonale che ne facevano richiesta. La Lega venne sciolta nel 1999.

L’occupazione degli ex Molini Bernasconi a Lugano nel 1996 e la nascita del CSOA Il Molino fu da stimolo per Giampi per frequentarlo e proporre attività nel corso degli anni e nelle sue diverse sedi.

In particolare, collabora con il gruppo anarchico Bonnot, che gestiva lo spazio La Vendetta proprio al centro sociale il Molino e pubblicava il periodico anarchico LiberAzione dal 2003. Quando LiberAzione termina e nel 2007 riprende con il titolo Voce libertaria, Giampi accetta con altri compagni della ormai vecchia guardia di entrare nel collettivo redazionale. E va detto che se il periodico è durato fino al 2024 è proprio grazie alla perseveranza e all’impegno di Gianpiero, perché in particolare dal 2020 vi erano state alcune defezioni.

La frequentazione e i continui contatti con il CIRA di Losanna già dal 1970 spingono Gianpiero con altri compagni a progettare un centro di documentazione in Ticino che raccogliesse e mettesse a disposizione oltre al materiale – libri e documenti – raccolto nel corso di decenni, anche le interviste e le testimonianze dei vecchi compagni attivi nella prima metà del XX secolo, ossia quelle di Carlo Vanza, conosciuto ai tempi dell’OAT, di Antonietta Peretti, di Ferdinando Balboni, di Rocco Molinari e altri.

Viene così fondato nel 1986 il centro di documentazione Circolo Carlo Vanza (CCV), che finalmente nel 2003 si apre al pubblico sia per la consultazione che per le attività di propaganda delle idee libertarie dapprima a Locarno, poi dal 2014 a Bellinzona. L’impegno di Giampi è costante, qualificato, pratico e contribuisce a far conoscere il centro di documentazione in Svizzera e all’estero, tanto che il CCV entra a far parte della FICEDL (Fédération internationale des centres d’études et de documentation libertaires) e della RebAl (Rete delle Biblioteche e Archivi Anarchici e Libertari). I contatti allacciati vengono coltivati e mantenuti da Gianpiero con la presenza attiva sia alle riunioni della FICEDL che alle varie manifestazioni anarchiche anche di respiro internazionale (Fiere dell’autogestione a San Martino in Rio, le Vetrine dell’editoria anarchica di Firenze, le Cucine del Popolo a Massenzatico e così via). La collaborazione col CCV si interrompe bruscamente e polemicamente nel 2023 a causa di divergenze politiche e gestionali che provocano l’abbandono del Circolo da parte di Gianpiero e di due o tre altri compagni di vecchia data.

La profonda conoscenza della storia dei movimenti e delle idee anarchiche e libertarie, unite ad una puntigliosa capacità di rilevare i dettagli significativi, hanno suggerito a Giampi di sistematizzare le informazioni raccolte in decenni e di catalogarle nel Cantiere biografico degli anarchici IN Svizzera, consultabile online e nel quale sono elencati quasi 2000 biografie o cenni biografici di militanti o individui noti e meno noti che hanno soggiornato per un periodo in Svizzera. Il lavoro, svolto in modo preponderante da Giampi è iniziato attorno al 2007 e l’ha portato avanti fino alla fine. L’ultimo inserimento è stato fatto lo scorso 6 novembre.

Insomma, una vita piena e dedicata in buona parte all’ideale anarchico in molte forme e aspetti. Di lui ricorderemo la grande conoscenza storica, la verve polemica nelle discussioni dettata dal rigore e dalla precisione e da un carattere non sempre accomodante, ma anche e soprattutto la sua allegria e il suo umorismo che ne ha fatto davvero un “bon compagnon”.

Condividiamo il dolore della compagna Rosemarie e dei figli Michele e Massimo. Giampi mancherà a molti e molte.

Compagn* ticinesi

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