A cura del Gruppo Anarchico “Galatea” – FAI Catania
Il 2023 è arrivato da pochi giorni ed abbiamo già a che fare con il primo sgombero di un’occupazione radicale. Ma non parliamo solamente dello sgombero di un’occupazione, ma dello sgombero di un intero villaggio: il villaggio di Lützerath.
Questo villaggio si trova in una zona ricca di giacimenti di carbone, vicino al confine olandese.
Abbiamo parlato con una media-attivista membro di Radio Aalpunk
Che cos’è Lützerath e perché viene attaccato dalla polizia?
Lützerath è un villaggio vicino ad una miniera di lignite in Germania. Si trova vicino alla miniera di superficie chiamata Garzweiler II. Qualche anno fa c’erano già state delle proteste nella zona, contro la distruzione della foresta di Hambach, vicino ad un’altra miniera nella stessa regione. Si tratta di una delle regioni d’Europa più ricca di giacimenti di lignite.
Negli ultimi anni il villaggio di Lützerath è stato occupato dallu attivistu che hanno cercato di impedire la distruzione del villaggio prevista per pemettere l’espansione della miniera. Da circa due anni è in corso una protesta dei cittadini. La compagnia che detiene la miniera è la RWE AG [1] e ha iniziato la distruzione delle strade attorno; le persone della regione hanno iniziato a protestare ed occupare case abbandonate o costruire case sugli alberi.
Lützerath è importante perché si trova in una posizione strategica.Il governo ha deciso che non avrebbe distrutto altri villaggi, oltre questo, per costruire miniere di lignite. Lützerath si trova sopra un grosso giacimento di lignite.
Se Lützerath verrà distrutto ed in tutta l’area attorno inizieranno gli scavi, la Germania non sarà di certo in grado di rispettare gli impegni sul clima presi a Parigi (Accordi sul clima di Parigi del 12 dicembre 2015. L’obiettivo è quello di evitare che le temperature si alzino di 1,5° Celsius entro il 2030, ndt). La quantità di carbone che si trova sotto Lützerath emetterebbe una quantità di CO2 maggiore di quanto tutti gli alberi fanno in un anno. Quindi parliamo di molta CO2. È importante che la lignite rimanga nel terreno e non venga estratta. L’utilizzo di questo carbone comporterebbe un ulteriore disastro.
Ma oltre una lotta di chiara impronta ecologica, Lützerath è diventata uno spazio dove le persone vivono insieme in maniera politica. Lützerath si è caratterizzata esplicitamente come un’occupazione anarchica, dove le persone hanno cercato di vivere insieme seguendo principi anarchici. È stato anche un esperimento di vita comunitaria.
Quindi c’è una lotta, sia simbolica che concreta, contro l’estrazione della lignite, ma anche questo modo comunitario di vivere insieme e di costruire la nostra utopia di un modo di vivere alternativo.
Ora viene attaccato. Il partito dei Verdi ha firmato un accordo con RWE dove si vieta l’uso del carbone entro il 2030 ma si permette la distruzione del villaggio di Lützerath per l’espansione della miniera di lignite. Si tratta delle solite stronzate per cui la lotta contro il cambiamento climatico viene rimandata al futuro. Ma questa cosa non ci aiuterà perché non abbiamo più tempo da perdere aspettando che passino gli anni.
Lützerath viene attaccata dalla polizia in maniera che possano sgomberare tuttu e distruggere il villaggio, per poi iniziare gli scavi per l’estrazione della lignite
Beh essere attaccatu dalla polizia dice già tutto. Puoi dirci cosa sta succedendo ora e cosa è successo negli ultimi giorni? [l’intervista è del 7 Gennaio, lo sgombero è iniziato giorno 9, ndt]
A partire dal 2 Gennaio arriva un sacco di polizia nel villaggio e cominciano a distruggere le barricate esterne per sistemare le loro infrastrutture e far partire lo sgombero, isolando così il villaggio e impedendo ad altre persone di arrivare. Quindi vogliono costruire una barriera attorno al villaggio. Si tratta di una dimostrazione di forza e dell’uso di tattiche intimidatorie, in quanto ci sono stati dei confronti da parte della polizia che arriva in tenuta antisommossa per scoraggiare le persone.
Quindi per molte persone sembrava chiaro che ci si sarebbe confrontati con la polizia che avrebbe cercato di sgomberare il villaggio. In che modo le persone si sono preparate allo sgombero e come hanno pensato di difendere il posto?
C’è una parte fisica della difesa del posto, come la costruzione di barricate, ma c’è anche una parte non fisica, una parte psicologica. Abbiamo tenuto molte assemblee in cui condividere esperienze di sgomberi passati, così che potessimo essere preparatu psicologicamente. Ma abbiamo discusso anche delle strategie di comunicazione, ed anche quello è stato un grosso lavoro.
Penso che i due anni di vita lì in un certo senso ci abbiano preparati allo sgombero perché vivi insieme ad altre persone, ti prendi cura delle altre persone, formi delle connessioni forti con loro. Si sono formati dei gruppi di affinità, ed il modo in cui le persone nell’occupazione intendono difendere Lützerath.
Non c’è una sola risposta su come difendere il villaggio; ci siamo accorti che cercare un consenso a livello di azioni da adottare non stava funzionando, abbiamo cercato di promuovere una varietà di tattiche di difesa, ed una delle strategie di difesa era di far arrivare quante più persone possibili nel villaggio.
C’è stata molta varietà nelle persone arrivate: una delle nostre foto mostra persone in piedi che tengono una croce cristiana ed accanto altre in tenuta da black bloc. Siamo apertu a tattiche differenti. Pensiamo che ognunu decida in autonomia e come meglio crede secondo la propria morale. Ci sono delle pratiche comuni nell’occupazione, come quella di rifiutarsi di identificarsi [alla polizia] per cercare di rallentare [le azioni repressive]; ma nessuno preme affinché si faccia, viene semplicemente fatta dalle persone.
Negli ultimi anni ci sono stati grossi sgomberi, come l’occupazione della foresta di Hambach oppure la ZAD in Francia. Cosa pensate succederà a Lützerath nei prossimi giorni o mesi?
Fino al 9 Gennaio la protesta è ancora legale, quindi le persone possono venire a dare supporto. Pensiamo che dal 14 Gennaio la polizia cercherà di entrare nel villaggio. Disclaimer: questo è quanto ci hanno detto gli stessi poliziotti, quindi non garantiamo che le informazioni siano corrette perché i poliziotti tendono a mentire.
Da quel che abbiamo sentito, la strategia adottata è cercare di dividere l’interno di Lützerath, quindi mettere delle recinzioni tra i barrios (il barrio è una frazione dell’occupazione che si auto-organizza, ndt) e li sgombereranno e distruggeranno uno ad uno. Cercheranno di prenderci singolarmente o faranno scendere le persone dagli alberi. Pensiamo che questo processo potrà durare circa 4 settimane, ma cercheremo di farlo durare il più a lungo possibile, e ovviamente vorremmo rendere impossibile alla polizia di sgomberare il villaggio. Pensiamo che se ci saranno abbastanza persone potrà funzionare. Se guardiamo all’occupazione di Hambach, la foresta è ancora lì, quindi penso ci sia una possibilità di vincere se siamo abbastanza.
Tu fai parte di un media-collettivo indipendente. Che ruolo hai all’interno della lotta contro lo sgombero?
Faccio parte di Radio Aalpunk, la squadra di supporto anti-sgombero di Lützerath. Come nel caso di Indymedia, o dei media indipendenti in generale, siamo dalla parte dellu attivistu e vogliamo mostrare al resto del mondo cosa succede a Lützerath. Quando i media mainstream parlano di queste proteste si concentrano su piccoli dettagli che trovano “divertenti” (ad esempio quando nell’occupazione di Hambach una persona ha tirato un secchio pieno di letame sui poliziotti). Sì è divertente, ma i media indipendenti dovrebbero parlare del perché c’è questa lotta in corso, per che cosa lottiamo, cosa rappresenta l’impresa contro cui lottiamo, ed anche sottolineare gli aspetti anarchici del villaggio, come la vita comunitaria.
Penso che il nostro ruolo sia doppio: vogliamo raccogliere informazioni per farle arrivare a quante più persone possibili; quindi raccogliere gli aggiornamenti delle persone nel villaggio riguardo, ad esempio, le mosse della polizia, ma vogliamo anche fare compagnia alle persone che si trovano ad affrontare lo sgombero.
Gli sgomberi di solito sono molto noiosi o molto stressanti: puoi sederti ed aspettare oppure affrontare lo sgombero. Le persone possono chiederci di mandare in onda canzoni, podcast, storie ecc. Così hanno qualcosa di carino da ascoltare in una situazione emotivamente difficile.
Parlo per me: mi piacerebbe far conoscere l’amore che ho per Lützerath, e l’amore che ho ricevuto a Lützerath, e farlo conoscere al mondo intero.
Questo è anche un modo per supportare i miei amici nello sgombero e questo permetterebbe anche di capire perché le persone tengono così tanto a difendere il villaggio e perché lottano per esso.
Cosa possono fare le persone per supportare Lützerath e dove possono trovare ulteriori informazioni?
Se vuoi supportare Lützerath puoi innanzitutto venire al villaggio, e ti raccomandiamo di venire prima del 9 Gennaio. Ma se trovarsi all’interno di uno sgombero è un’esperienza troppo stressante, lo sgombero dell’occupazione non riguarda solo il villaggio in sé. Ci sono dei campi per attivistu nei villaggi vicini e da lì ci organizziamo per fornire supporto alle persone a Lützerath, ad esempio nell’organizzazione comunitaria per preparare il cibo per tuttu. Tagliare carote per preparare il pranzo per tuttu è altrettanto rivoluzionario quanto incollarsi agli alberi. Penso sia importante evitare di creare gerarchie nelle azioni.
Ci sono anche le donazioni, sia monetarie che di beni: cibo a lunga scadenza, batterie in caso taglino l’elettricità, powerbanks, radio a pile e cose del genere. Ma anche doni carini come la cioccolata. Anche condividere informazioni sui social media è una cosa importante che chiunque può fare da casa.
Per maggiori informazioni su Lützerath vedi il nostro sito
Abbiamo un sacco di informazioni legali su come comportarsi nel villaggio, cosa portare se vieni nel villaggio ed i link ai nostri canali sui social media.
PER MAGGIORI INFORMAZIONI SULL’OCCUPAZIONE
-Link ai vari canali social (Tedesco-Inglese): https://luetzerathlebt.info/ticker
-Donazioni: https://luetzerathlebt.info/en/donations
Per le donazioni: se volete sostenerci con una donazione potete farlo utilizzando i seguenti dati di conto corrente:
IBAN: DE24 4306 0967 1204 1870 01
Causale: Lützi Lebt
Donazioni su Paypal* : https://www.paypal.com/donate/?hosted_button_id=3DST4V8TZSR2W
*Siamo consapevoli dell’uso dei fondi da parte di Paypal
Nota del Gruppo Anarchico Galatea
[1] Acronimo di “Rheinisch-Westfälisches Elektrizitätswerk”. È una multinazionale tedesca fornitrice di energia elettrica. Il fatturato del 2021 è stato di 24,5 miliardi di euro, con un aumento del 79% rispetto al 2020 causato “dal forte aumento del prezzo dell’elettricità registrato [nel 2021]”. Vedere “RWE. Focus on growth. Annual report 2021”, pag. 53. Link: https://www.rwe.com/-/media/RWE/documents/05-investor-relations/finanzkalendar-und-veroeffentlichungen/2021-GJ/2022-03-15-rwe-annual-report-2021.pdf?sc_lang=en