Il Movimento No Base a Coltano torna in piazza il IV novembre, la famigerata festa delle forze armate. Lo fa per contestare la tradizionale festa del militarismo che ogni anno lo Stato celebra per glorificare il proprio massimo apparato di violenza.
Il movimento si trova davanti: da un lato l’escalation di una sempre più sanguinosa e minacciosa guerra alle porte di casa come quella che si sta combattendo tra l’arcaico regime assolutista russo e la “democrazia” autoritaria ucraina alle dipendenze dell’imperialismo anglo-americano; dall’altro lato un crescente processo di militarizzazione del territorio pisano e della sua vita civile. Tutto ciò ci spinge a continuare la mobilitazione senza un attimo di pausa.
Quindi in mezzo a numerose partecipazioni a scadenze di altri movimenti – tra cui importante è la partecipazione alle scadenze contro il rigassificatore di Piombino – si è sentita la necessità di tornare direttamente a farci sentire nel centro cittadino di Pisa con una piazza tematica che vedrà vari momenti di carattere comunicativo e creativo. L’obbiettivo è quello di coinvolgere un ampio spettro di soggetti sociali: genitori, bambini, studenti, insegnanti, lavoratori in genere.
Oltre alla ovvia opposizione al progetto governativo di base militare a Coltano e la denuncia della sanguinosa guerra in Ucraina, la tematica messa particolarmente al centro della giornata sarà la questione dell’educazione militare nelle scuole, questione già recentemente denunciata nella nostra zona sia da varie realtà sindacali di base della scuola e che è stata al centro di un precedente nostro presidio, lo scorso 19 settembre.
Cosa sta accadendo in pratica?
A Pisa, Livorno e Firenze sono stati concessi spazi nelle scuole pubbliche per la GDM, ovvero Ginnastica Dinamica Militare, mentre la brigata “Folgore” propone alle scuole, in occasione dell’ottantesimo anniversario della battaglia di El Alamein, una conferenza storica da tenere negli edifici scolastici e una visita alla Caserma “Gamerra”, sede del Centro Addestramento Paracadutisti. Un vero e proprio momento di sfrenata propaganda militarista da parte di un corpo militare di cui, da tempi immemorabili, è ben conosciuto il tasso particolarmente alto di fascismo. Poi c’è il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca che stipula accordi con l’Istituto Geografico Militare, per la conduzione di conferenze informative su argomenti come storia, compiti e attuali “opportunità professionali” delle Forze Armate. Inoltre, in molti istituti scolastici gli studenti svolgono stage di alternanza scuola-lavoro in ambito militare. Da non dimenticare, infine, la Scuola superiore “Sant’Anna” che ha stipulato una collaborazione con la Divisione Vittorio Veneto focalizzata sulla difesa degli interessi delle multinazionali occidentali per le materie prime in Africa. Per altro va ricordato che questa “prestigiosa” istituzione è già nota per le sue ricerche connesse allo sviluppo di sistemi militari a guida automatica finanziati da Leonardo S.p.a., leader dell’industria bellica nazionale a cui è legato il nuovo ministro della difesa del governo Meloni, Guido Crosetto.
La giornata del IV novembre a Pisa sarà dunque giornata di mobilitazione contro questa incontenibile invadenza del militarismo nel mondo dell’istruzione e della cultura, che va a fare da sponda al sempre più stretto coinvolgimento del nostro paese nei teatri di guerra, a cominciare dal teatro ucraino. Dato importante è che l’appuntamento pisano sarà contemporaneo alla manifestazione antimilitarista di Livorno promossa dal Coordinamento delle Missioni Militari all’Estero. Un IV novembre di lotta e mobilitazione in uno dei territori più militarizzati d’Italia.
Appuntamento quindi in Largo Ciro Menotti a Pisa, a partire dalle ore 16 per la piazza tematica antimilitarista.
Claudio Strambi