Torino. Lunedì 12 maggio
Varie realtà che si oppongono apertamente alla militarizzazione della società e all’oppressione del regime autoritario di Erdogan in Turchia, hanno animato di interventi, canti e balli un rumoroso presidio davanti al Palazzo Ceriana Mayneri, sede nella quale si sta svolgendo il Business Forum Turchia.
L’evento – organizzato dalla Regione Piemonte, dalla Camera di Commercio di Torino e dal Consolato Generale di Turchia a Milano – ha come principale obiettivo quello di rafforzare le relazioni economiche tra industrie piemontesi e turche in vari settori. Uno dei focus più importanti è ovviamente quello del settore aerospaziale bellico, dove la città di Torino primeggia. Non è certo un caso la partecipazione della TUSAŞ, principale industria bellica della Turchia.
Armamenti, cacciabombardieri, droni da combattimento, vengono prodotti a due passi dalle nostre case e rivenduti a paesi in guerra. Popolazioni come quella del Rojava subiscono bombardamenti, morte e devastazione ambientale perpetrati proprio grazie ad armi Made in Italy. L’Unione Europea paga la Turchia perché blocchi i profughi di guerra. Contrastare la legittimazione dei poteri politici ed economici che stanno permettendo la prosecuzione dei conflitti, è possibile, e parte proprio da qui, dai nostri territori.
Gettiamo sabbia negli ingranaggi del militarismo.
Chiudiamo le fabbriche di morte.
Contro tutte le patrie, per un mondo senza frontiere!
Assemblea Antimilitarista – Torino
Federazione Anarchica Torinese
