La contrapposizione tra il FBI che vorrebbe controllare tutto il contenuto di un telefono cellulare e l’Apple che non è disposta a collaborare [1] potrebbe essere anche un gioco tra le parti ma, in ogni caso, mette in evidenza una serie di questioni abbastanza importanti e non solo per la comunicazione elettronica.
La prima è che, nonostante siano passati quasi 35 anni dal lancio sul mercato dei primi personal computer e più di 20 dall’inizio della diffusione di massa di Internet, persino il sistema legislativo statunitense non è ancora in grado di gestire le tematiche della comunicazione mediata da computer in modo soddisfacente alle necessità dei governi. Questo anche per la natura transnazionale del problema. Si pensi per esempio al fatto che la pubblicazione di una sola pagina web può costituire un reato grave in alcuni paesi e, contemporaneamente, essere considerata del tutto legale in altri. Anche nel caso di accordi validi in quasi tutto il mondo, come quelli sul diritto d’autore, sorgono problemi per la sua diversa durata nelle varie nazioni. La comunicazione elettronica si è dimostrata un vero e proprio campo minato per qualsiasi governo, soprattutto per quello di un paese nel quale anche il codice di un programma per computer è protetto dalle leggi sulla libertà di espressione.
Altra questione importante riguarda l’oggetto del contendere, il governo degli USA presenta il caso dello “sblocco dell’iPhone” come una contrapposizione tra il diritto alla riservatezza personale e le necessità della sicurezza collettiva, ricorrendo alla solita scusante della lotta al terrorismo. Questo genere di argomento però, soprattutto dopo le rivelazioni sull’estensione della sorveglianza globale e quelle più recenti sulle intercettazioni che hanno coinvolto persino il il Segretario generale dell’ONU [2], è ancora meno credibile di prima. Per cui la contrapposizione reale è tra il diritto alla riservatezza e la smania di sorveglianza.
Strettamente collegata alla precedente è la ormai storica diatriba sulla crittografia che viene considerata dal FBI come la causa principale della debolezza della maggior parte delle agenzie di polizia e di spionaggio nella lotta contro terrorismo e rapimenti. Anche questo è un argomento debole, visto che lo scorso mese di febbraio, uno studio [3] condotto da una tra le più prestigiose università del mondo, ha affrontato l’argomento partendo proprio dal “nuovo corso” di Apple, FaceBook, Google e compagnia riguardo la crittografia. La conclusione alla quale sono arrivati questi esperti è che la lotta alla crittografia non è necessaria in quanto i dati che quotidianamente forniamo, volontariamente o meno, usando la comunicazione elettronica sono già sufficienti per garantire la nostra stretta sorveglianza. A questo si può aggiungere che, sarà o meno un caso, ma nel testo [4] del recente “piano nazionale di azione per la cyber sicurezza” il termine “crittografia” non compare neppure una volta.
E’ facile pronosticare che, comunque finisca il braccio di ferro in corso, prima o poi verrà proposto un provvedimento legislativo finalizzato a costringere le imprese a eseguire gli ordini dei magistrati. Una soluzione del genere risolverebbe (forse) il problema negli USA ma non è detto che verrebbe adottata, immediatamente e negli stessi termini, in tutto il resto del mondo.
Intanto sono state presentate ufficialmente le prime immagini del film “Snowden” [5], con la regia di Oliver Stone, in uscita a metà settembre di quest’anno. La storia dell’uomo “più ricercato del mondo” che ha svelato cose che sapevano in molti e che, nonostante tutto, non hanno avuto alcun impatto neppure sui governi spiati. Al contrario, proprio in questi ultimi anni, sono aumentate le proposte di legge e le norme per garantire e salvaguardare il controllo sui cittadini. Per esempio il Governo italiano da una parte finge di indignarsi perché è stato intercettato persino Berlusconi e negli stessi giorni approva, nel decreto “mille proroghe”, l’aumento dei tempi di conservazione dei dati telefonici.
Pepsy
Riferimenti
[1] https://en.wikipedia.org/wiki/FBI%E2%80%93Apple_encryption_dispute
[2] https://wikileaks.org/nsa-201602/
[3] https://cyber.law.harvard.edu/pubrelease/dont-panic/Dont_Panic_Making_Progress_on_Going_Dark_Debate.pdf
[4] https://www.whitehouse.gov/the-press-office/2016/02/09/fact-sheet-cybersecurity-national-action-plan
[5] http://snowdenfilm.com/