Viviamo in una società “squilibrata”. Forti differenze tra Nord e Sud (a livello sia locale che globale). Poca attenzione anche nei confronti dell’ambiente, dato che la visione dominante è quella del “meglio l’uovo oggi che la gallina domani” (o almeno così diceva il mio prof di economia all’università). Ultimamente viene pure condotta una insistente campagna mediatica e politica contro le Ong che salvano gente in mare, trasmettendo una sfiducia tanto generale quanto vaga nei loro confronti. Premetto di non fare ciecamente il “tifo” per tutte le Ong a priori, alcune – o meglio, chi ne fa parte e ne condivide gli ideali – che ad esempio affrontano con coerenza tematiche legate allo sviluppo così come alla cooperazione tra i popoli, hanno la mia profonda ammirazione e nei limiti del possibile cerco di dar loro una mano, altre sono le tipiche organizzazioni che fanno semplice assistenzialismo (mantenendo una certa dipendenza dei deboli dai forti) o scendono a patti con aziende che tramite loro si “lavano la faccia”.
Ma vorrei umilmente ricordare a tutti che vi è comunque una profonda differenza tra una Ong “media” e una “tipica” multinazionale il cui scopo principale è fare profitti. Le multinazionali, che troviamo ovunque (e dalle quali acquistiamo quasi tutti i beni e servizi quotidianamente), mantengono una parte dell’attività nei Paesi Industrializzati, ma per il resto delocalizzano in Africa, Medio Oriente o dove più conviene per molteplici ragioni: basso costo della manodopera, pochi diritti per i lavoratori, poca attenzione per l’ambiente, poche tasse (paradisi fiscali). La gente però non è indotta a “preoccuparsi” di questo (se ne parla a stento), anche se poi milioni, o meglio miliardi, di euro fluiscono nei conti dei manager e dei CdA di queste aziende, di frequente in paradisi fiscali dove non hanno quasi da pagare tasse. L’influenza che queste grosse aziende hanno nei confronti della politica locale (da noi, così come all’estero) è grande. Magari uno ogni tanto diventa ministro (come Rex Tillerson ora negli Usa, attuale Segretario di Stato, ma Amministratore Delegato della Exxon per 10 anni dal 2006, una delle 3 più grandi multinazionali del petrolio del pianeta). In sostanza, viviamo in un mondo in cui siamo circondati da multinazionali molto influenti che mettono il profitto sopra ogni cosa, e non tanto per dire, ma invece di attaccare loro e il modello (capitalista) su cui si basano si parla di più delle Ong, che vi assicuro, avendo avuto modo di vedere entrambi questi mondi, in confronto sono il Paradiso.
E quando, parlando dei migranti, si dice “aiutiamoli a casa loro”, beh d’accordo, ma diciamolo con Cognizione di Causa, pensiamo alle “nostre” multinazionali da un lato e alle Ong (o associazioni varie) dall’altro che agiscono sia in Italia che appunto all’estero e che scelgono un’attività in cui il “profitto” non è messo davanti all’umanità o alla bellezza della Natura. Spesso i grandi “delinquenti” vanno in giro in giacca e cravatta, puntando molto sulle apparenze.
Poi beh non sentiamoci troppo importanti, dovremmo imparare a condividere questo piccolo misero pianeta prima o poi, o sennò estinguerci riconsegnandolo a Madre Natura, meno ingorda e “nucleare” di noi...
Luther de Sicilia