Sempre contro lavoratrici e lavoratori

Un governo che va e un governo che viene ma nella sostanza una manovra perfettamente in linea con quelle dei passati governi.

Con l’approvazione in parlamento della legge di bilancio per il 2019 niente di nuovo all’orizzonte, semplicemente le solite cose cui si è abituati da sempre, questo vale anche per le voci riguardanti la salute pubblica. Il ministro Grillo subito dopo l’approvazione ha espresso la propria soddisfazione. Secondo il ministro la manovra contiene molte novità importanti in materia sanitaria. Una soddisfazione tutta propria personale la quale non sarà certo accolta dalle migliaia di dipendenti del settore sanitario. Il Governo, che si autodefinisce del cambiamento, in realtà non si è differenziato dai suoi predecessori.


Una legge di bilancio che mette sul piatto del prossimo anno 1,1 miliardi per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego. Peccato però che il 70% di questi fondi sia già prenotato per vincoli di legge o per destinazioni di fatto obbligate.
350 milioni in tre anni per la riduzione delle liste di attesa; 150 milioni di euro per l’anno 2019 e 100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021 (commi 510-511-512)
4,5 miliardi per il fabbisogno sanitario nazionale in tre anni. Per l’anno 2019, il livello del finanziamento è determinato in 114 miliardi e 451 milioni di euro, incrementato di 2 miliardi per l’anno 2020 e di ulteriori 1,5 miliardi per l’anno 2021. Per gli anni 2020 e 2021, l’accesso delle regioni all’incremento del livello del finanziamento è subordinato alla stipula, entro il 31 marzo 2019, del nuovo Patto per la salute (commi 514-516)
4 miliardi di euro in più per ammodernare e ristrutturare gli ospedali. Il fondo dedicato passa da 24 a 28 miliardi (comma 555)
10 milioni per incrementare le borse di studio in medicina generale (comma 518)
22,5 milioni di euro per l’anno 2019 per i contratti di formazione specialistica dei medici.
Nella Legge di bilancio non solo mancano le risorse necessarie per un decoroso adeguamento salariale delle buste paghe dei lavoratori pubblici, ma si assiste al taglio delle assunzioni già programmate fino alla fine dell’anno, che porteranno a un aumento indiscriminato dei carichi di lavoro in tutti i comparti del pubblico impiego.
Una situazione inaccettabile che contribuisce al collasso della sanità pubblica stretta tra blocco contrattuale e carenza di operatori . Una legge che vede riconosciuta la facoltà di proseguire il lavoro per tutti i mesi della gravidanza ,salvo diversa indicazione medica, per poi utilizzare il periodo di assenza nei mesi successivi al parto. Una legge che vede modificata la popolazione destinataria degli aiuti previsti dalla Carta della Famiglia, lasciando fuori le famiglie di stranieri, i quali vedono in questo modo aumentare il livello di fragilità sociale già presente, in un clima da caccia alle streghe che si inasprirà anche per gli effetti del Decreto legge sulla sicurezza.
Viva il cambiamento

Federazione Nazionale USI sanità

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