Si è tenuta sabato 11 febbraio a Milano, la manifestazione nazionale indetta dagli organismi di rappresentanza della comunità curda in Italia per la liberazione di Ocalan e di tutti i prigionieri politici in Turchia in contemporanea con quella che si teneva a Strasburgo.
Un corteo, colorato, partecipativo, denso di slogan e di comizi volanti – forte della presenza dei numerosi curdi giunti, con diversi autobus, da varie parti d’Italia (Roma, Firenze, Torino, Napoli, ecc.) e di quella di numerosi solidali (gruppi, partiti, centri sociali, sindacati) – ha percorso le vie del centro di Milano, partendo da Porta Venezia per concludersi a Largo Cairoli, ove si sono tenuti i comizi finali.
Al corteo ha partecipato oltre un centinaio di anarchiche e anarchici – provenienti anche da altre città, Alessandria, Livorno, Torino, Trieste, Cremona, Bergamo, Roma, Ragusa… – che ha dato vita ad un vivace spezzone rossonero, a dimostrazione dell’impegno che da tempo il movimento libertario sta riversando a favore della lotta di resistenza nelle zone liberate della Rojava, contro la brutale repressione esercitata dal regime di Erdogan, in solidarietà del movimento anarchico turco. In particolare è stato ricordato il caso del periodico anarchico Meydan e del compagno anarchico Umut Firat che con l’arma dello sciopero della fame ha inteso protestare contro il brutale trattamento e le torture che i detenuti subiscono nelle carceri.
L’agenzia stampa dell’ANSA non ha mancato di dimostrare la sua parzialità nel fare la cronaca del corteo: i 4-5 mila partecipanti sono stati derubricati ad ‘alcune centinaia’, notizia questa ripresa poi da tutta la stampa mainstream.
‘Contro il silenzio complice’ titolava il volantino della FA di Milano distribuito in centinaia di copie; ne abbiamo avuto un’ulteriore dimostrazione.
L’incaricato
Qui trovi il volantino diffuso
Qui l’appello per lo spezzone rossonero
Qui la mozione del convegno della FAI a sostegno della DAF