Comunicato Stampa del 28 marzo 2019
L’incidente sul lavoro occorso ad un operaio durante la manutenzione di una caldaia del Carlo Urbani di Jesi, è un fatto grave sul piano umano, sul piano politico e sindacale. Al lavoratore ed alla sua famiglia va tutta la nostra solidarietà. Chi volesse liquidare l’avvenimento con i soliti pretesti legati alla fatalità o all’errore umano, sbaglia. Di fatale in un incidente sul lavoro c’è solo il sistema produttivo di questo paese che taglia la sicurezza, i tempi di lavoro, le garanzie sindacali e salariali in nome del profitto. L’unico errore umano è quello riferito alla classe dirigente di questa regione, e di questo paese, che fetta dopo fetta, privatizzazione dopo privatizzazione, in una foresta di subappalti vari, dove facilmente si insinua il malaffare e il lavoro nero, sta destrutturando il welfare italiano, la sanità pubblica, le garanzie sociali.
Dirigenti sanitari pagati profumatamente dalla collettività da un lato, e lavoratori precari lasciati soli, a gestire situazioni a rischio, dall’altro, vittime di una direzione che taglia il personale, chiude servizi, svende presidi sanitari e prestazioni ai privati. La politica, del governo, del ministero della sanità, dei sindaci, è fatta di annunci, frasi ad effetto, e tante vuote parole che lasciano spazio solo alla rabbia e alla disperazione. Gli sciacalli fascisti, presenti in ogni schieramento, in questo prosperano alimentando la guerra fra poveri, come se le lunghe ore di attesa in un Pronto Soccorso, fossero colpa di malati o migranti, pensionati o disoccupati.
La democrazia e lo stato sociale conquistati con le lotte oggi vengono attaccate: sul lavoro, nei diritti, nelle libertà individuali, nella dignità di vita, creando vittime sul lavoro e in mezzo al mare, alimentando disservizi pubblici e arricchimenti di chi è già ricco.
Tutto questo deve essere contrastato organizzando la lotta e la conquista dei diritti senza cedere alle tentazioni della violenza gerarchica o delle utopie istituzionali, ma utilizzando la solidarietà e la lotta dal basso che le donne e gli uomini di questo paese hanno sempre alimentato come strumento di miglioramento della vita e della società.
FAI – Federazione Anarchica Italiana
sez. “M. Bakunin” – Jesi
sez. “F. Ferrer” – Jesi
Alternativa Libertaria / FdCA
sez. “S. Francolini” – Fano/Pesaro
Gruppo Anarchico “Kronstadt” (senza fissa dimora) – Ancona