La vigilia del pronunciamento del CGA sul MUOS di Niscemi del prossimo 14 aprile è preceduta da una campagna a base di denunce tendente a dimostrare
all’opinione pubblica che sono gli attivisti ad essere dei violenti, se non dei veri e propri terroristi, e non invece chi militarizza il nostro territorio con strumenti di guerra utili a moltiplicare la potenza distruttiva delle proprie forze armate.
In questi giorni il Tribunale di Gela ha condannato 5 attivisti NO MUOS di Niscemi a 1250 euro di multa ciascuno per “esplosioni pericolose”; queste
“esplosioni” non sarebbero altro che alcuni razzetti di quelli che si usano a capodanno, fatti esplodere il giorno in cui gli USA lanciavano in orbita il satellite di riferimento del MUOS niscemese, nel gennaio del 2015.
Negli stessi giorni la Procura di Palermo ha denunciato 5 anarchici per “atti di violenza con finalità di terrorismo”; questi “atti” non sarebbero altro che scritti degli anni 2011/2013, incitanti all’azione contro
strutture militari, dunque dei documenti, cioè una manifestazione del pensiero.
E’ evidente la volontà di criminalizzare quanti si sono mobilitati in questi anni contro l’impianto della Marina militare USA di Niscemi e contro il processo di militarizzazione della Sicilia. Il messaggio che le procure
e i tribunali stanno facendo passare è che chiunque abbia lottato e lotti contro l’occupazione militare americana e contro le guerre che gli USA conducono attraverso le loro basi siciliane, sia pericoloso, violento, e di
conseguenza, da isolare.
Colpire chi compie delle azioni simboliche e la semplice espressione della libertà di pensiero rappresenta un atto, questo sì, pericoloso e violento con il quale si vuole zittire chi non ha voluto abbassare la testa, chi
ancora si mobilita contro il MUOS e contro la guerra, chi non si rassegnerà ad eventuali sentenze di comodo in favore del governo degli Stati Uniti.
La FAS respinge qualsiasi atto intimidatorio e conferma il proprio impegno nelle lotte antimilitariste e in ogni lotta contro lo sfruttamento, le devastazioni ambientali, l’arroganza del potere e dello Stato.
Le intimidazioni, da sempre, nascondono una strategia di annientamento di ogni forma di dissenso. Ma chi ha pensato di fare arretrare la lotta contro il MUOS e il militarismo con questi mezzi, ha sbagliato i suoi calcoli.
10-4-2016
Federazione Anarchica Siciliana*