Mercoledì 25 ottobre, lo stesso giorno di apertura del vertice/parlamentino della NATO, si è svolta in città la contro-manifestazione/corteo. L’iniziativa era stata promossa da un folto numero di associazioni pacifiste che per la verità non si sono rese molto visibili e hanno partecipato per lo più come individualità sparse. Lo striscione di apertura leggeva comunque lo slogan unitario “Le vostre guerre. I nostri morti / Basta guerre. Basta NATO” (simile era il titolo di Umanità Nova diffusa per l’occasione)… Complessivamente il corteo era formato soprattutto da componenti di partiti comunisti vari, centri sociali, sindacati di base e da quella -nutrita- degli studenti (protagonisti di alcune occupazioni di licei) e ha visto sfilare per il breve e blindato percorso consentito circa 700 persone. Tra queste una significativa presenza anarchica e libertaria anche di fuori città. Questa partecipazione autonoma, che non aderiva all’iniziativa. si è manifestata con due striscioni (“Nessuno è n.a.t.o. per servire” e “Disertiamo lo stato di guerra”) e varie bandiere rossonere, anche dell’USI-Ait, e la distribuzione di un volantone e altri materiali, il tutto a nome di “Anarchici Toscani”. Conclusasi la tre giorni guerrafondaia e assassina, sabato 28 ottobre si è tenuto l’incontro-dibattito antimilitarista nella sede di Borgo Pinti. Ha introdotto Maurizio Rafanelli, che ha dato lettura di una parte del volantone, volto a smantellare i motivi delle psicosi e ossessioni veicolate dai media. E’ poi seguito l’intervento di Tiziano Antonelli, che ha ripercorso e contestualizzato il ruolo storico e geografico della NATO per poi concludere, dopo un lungo e partecipato dibattito ricco di interventi, insistendo sul ruolo degli anarchici nei movimenti antimilitaristi realmente contro le istituzioni e gli stati. La serata si è conclusa con cena e musica libertarie di autofinanziamento.
Red.FI