Pubblichiamo questo testo sui fatti di ieri alla Guglia scritto dal Collettivo Anarchico Libertario di Livorno.
In questi giorni la stampa locale ha dedicato ampie pagine a Via Giordano Bruno e al quartiere della Guglia. Come è giusto molto spazio è stato dato alla morte di Denny Magina e alle voci delle persone che gli erano più vicine. Ma, come spesso accade quando succede qualcosa nei quartieri popolari, si getta luce solo per pochi giorni sui problemi che vivono gli abitanti, spesso trattando in modo sensazionalistico situazioni di difficoltà con poco rispetto per le persone che le vivono.
Dopotutto è iniziata la campagna elettorale e molti partiti sono alla ricerca di temi da cavalcare sperando di raccogliere consensi alle elezioni. Ieri sera, 25 agosto, è stato il turno della Lega. Era stato annunciato un banchetto della Lega dalle 21 alle 24 proprio in Via Giordano Bruno, per lanciare la loro campagna elettorale. Chi abita in quelle strade e chi conosceva Denny però non ne ha voltuto sapere dell’ennesima strumentalizzazione a fini elettorali, tanto più se portata avanti da un partito che semina odio nel disastro sociale che ha contribuito a creare stando al governo in questi anni. Quando alle 20:30 sono arrivati i leghisti hanno trovato una cena di quartiere organizzata da un gruppo di abitanti, con bambini che giocavano, e uno striscione con un messaggio chiaro “Fuori la campagna elettorale da questa tragedia, fuori la Lega dalla Guglia”. Eravamo presenti assieme ad altre compagni e compagne che avevano contribuito ad organizzare la cena, per dare solidarietà a chi sta cercando con difficoltà di reagire a quello che è successo e iniziare a ricostruire un tessuto sociale solidale nel quartiere.
Inizialmente di fronte alla chiara richiesta degli abitanti di non fare campagna elettorale su un giovane morto, gli esponenti della Lega avevano assicurato che avrebbero rinunciato alla loro iniziativa. Ma i leghisti hanno continuato a restare lì, scattando foto, rilasciando interviste, con grandi sorrisi, avvicinandosi ai partecipanti alla cena per mettersi in posa. Dopo un po’ di questo teatrino gli abitanti hanno chiesto loro di allontanarsi. I leghisti hanno risposto agli abitanti con offese e affermazioni provocatorie come “noi avevamo prenotato questa piazza”, “Voi chi siete, siete voi che dovete andare via”.
Molte altre persone sono scese di casa, altre erano affacciate, e nonostante le richieste di andarsene, i leghisti hanno mantenuto un atteggiamento provocatorio, probabilmente sperando di creare disordine e poter fare del vittimismo per bassi fini elettorali. Ma le tante persone che erano in strada, di tutte le età, ma soprattutto ragazze e ragazzi molto giovani del quartiere, sapevano bene chi avevano davanti. Politicanti che in quei quartieri si fanno vedere solo quando succede una tragedia, per girare video sul degrado e tornano poi in parlamento, per approvare nuovi tagli ai servizi e ai redditi dei ceti popolari.
Dopo tre ore, alle 23:30 sono andati via, dopo aver raccolto insulti anche dalle finestre, e aver dimostrato di non avere nessun rispetto per chi abita nei quartieri popolari, anche di fronte a situazioni come questa. Ieri sera abbiamo visto un quartiere vivo, non quello raccontato dai giornali. Un quartiere in cui gli abitanti scendono in strada per cenare insieme per riprendere a vivere gli spazi verdi, un quartiere che respinge strumentalizzazioni e provocazioni, in cui la gente scende di casa e discute dei problemi comuni. La situazione è molto difficile ma è stato un segnale importante. Gli abitanti della Guglia hanno dato una lezione a chi pensa che la destra fascista possa avere una qualche vocazione sociale o popolare, mettendo a nudo il disprezzo che i leghisti nutrono per chi vive in questi quartieri. Gli abitanti hanno mostrato a tutti coloro che pensano di poter speculare su quanto accaduto nei giorni scorsi che non si può fare campagna elettorale sulle tragedie. Ciò è ancora più importante in questo momento visto che il disastro sociale in cui viviamo, dalle case popolari che cadono a pezzi, all’indirizzo nelle assegnazioni degli alloggi che non può che creare ghetti, ai tagli dei servizi essenziali, alla riduzione dei salari e all’aumento della povertà, fino alla violenza assurda che vediamo ogni giorno in questo contesto è conseguenza diretta delle politiche adottate negli anni da chi governa la città e il paese, che siano la Lega, il PD, il M5S, FdI o Italia Viva.
Chiediamo infine che venga fatta luce su questa tragica vicenda e ci stringiamo attorno alla famiglia di Denny che sta vivendo questo dolore immenso.