Continuano senza sosta le iniziative di solidarietà e appoggio alla lotta in Rojava e Turchia, che vede i curdi di quei territori assieme ad altre popolazioni lì residenti battersi contro l’Is e lo stato turco. Una lotta per la propria libertà ma anche per continuare il processo rivoluzionario del confederalismo democratico. Dopo il riuscito corteo regionale del 12 settembre a Trieste e il nuovo giro di conferenze di esponenti di Uiki tenutosi fra il 22 e il 24 ottobre (che ha permesso di approfondire in particolari i vari aspetti di autogestione e metodo assembleare e federalista che stanno sperimentando e in cui sono stati raccolti anche fondi per la ricostruzione di Kobane) l’area anarchica regionale ha risposto all’appello per la giornata di mobilitazione internazionale del 1 novembre. La mattina del 31 ottobre a Monfalcone si è svolto un piccolo presidio informativo sul tema promosso dai compagni e compagne del Coordinamento Libertario Isontino e dell’Usi-ait: striscioni, banchetto e volantinaggio hanno impegnato per alcune ore i presenti. L’iniziativa è stata significativa non solo perché segna il riattivarsi dei compagni in questa provincia (dopo un lungo periodo di attività saltuaria) ma anche perché si è iniziato a riprendersi le piazze della cittadina isontina che da anni vedevano la presenza solo della destra e dei grillini.
Domenica 1 novembre invece vi è stato un nutrito presidio a Pordenone promosso dai compagni e compagne di Iniziativa Libertaria che ha visto la presenza anche dai gruppi del resto della regione (seppure con qualche assenza dovuta all’accavallarsi di impegni, in particolare il presidio antifascista contro forza nuova tenutosi il giorno precedente a Gorizia e che ha visto impegnati soprattutto i compas anarchici friulani). Al presidio (che si è poi trasformato in un piccolo corteo informativo) hanno partecipato anche curdi sia di Pordenone che da Trieste, con cui si è costruito ormai un solido rapporto di fiducia e collaborazione. In tutti gli interventi si è parlato del nostro sostegno alla rivoluzione che in quei territori sta avvenendo e si anche ricordato il ruolo degli anarchici in quella regione.
Foto su www.info-action.net
Un compagno presente