Il centro studi libertario Pietro Gori e la F.A.I. Federazione anarchica empolese e della Val d’Elsa esprimono il loro disappunto per l’inqualificabile comportamento di censura sull’evento organizzato per sabato 14 settembre in piazza Farinata degli Uberti: IL GIORNO DELLO SBATTEZZO, DEL LIBERO PENSIERO E DELL’EDITORIA ANARCHICA. Con commemorazione alla lapide di Giordano Bruno, comizio, mostra fotografica, spettacolo, cena sociale, punto di ristoro ed esposizione della letteratura libertaria.
Per l’organizzazione di questa iniziativa ci siamo rivolti al SUEV (lo sportello unico eventi del comune) che ha espletato tutte le pratiche occorrenti per la realizzazione. Il tutto è stato approvato dalla Commissione eventi e dalla Giunta comunale che ha poi passato il nulla osta agli uffici competenti per le pratiche tecniche, compresa, l’esposizione di uno striscione pubblicitario montato dagli stessi operai del comune in canto Guelfo in data 10 settembre, con nostra grande sorpresa, nel pomeriggio dello stesso giorno lo striscione è stato rimosso, con motivazioni confuse e insussistenti mai messe per iscritto.
Abbiamo voluto pensare a un errore dovuto a mancanza di coordinamento e comunicazione tra uffici, e cercato in tutti i modi di stendere un velo pietoso su un così inopportuno intervento lesivo della libertà di espressione dei cittadini. È puramente casuale che la nostra iniziativa coincida con le celebrazioni organizzate per l’anniversario del crocefisso miracoloso, il nostro evento è stato programmato fin dal mese di giugno, e al SUEV non risultava traccia di nessun altra manifestazione per quella data. Non è stata assolutamente nostra intenzione con questa iniziativa concomitante con le celebrazioni religiose, recare disturbo alle stesse.
Siamo certi che le pressioni per la rimozione del fastidioso striscione non sono state fatte né dalla curia né dal proposto della collegiata empolese, ma che sia frutto dell’iniziativa di uno o più talebani nostrani che al grido di “deus vult” montano crociate contro i miscredenti, che osano manifestare il loro pensiero soprattutto alla presenza di un eminente rappresentante di santa romana chiesa, non hanno capito ancora dopo secoli di persecuzioni e di roghi che il libero pensiero è inarrestabile, non può essere imprigionato in alcun modo e continuerà a crescere con un’etica civile e morale a loro sconosciuta, perché questi fedelissimi sempre pronti a battersi il petto e a genuflettersi sono poi quelli che vedono con fastidio i migranti, i cosiddetti clandestini, gli emarginati di qualsivoglia natura.
Anche per questo sabato 14 saremo li numerosi nella piena coscienza delle nostre azioni, non per alimentare uno scontro ma per affermare il sacrosanto diritto di pensare in piena autonomia.