Cominciamo bene l’anno nuovo denunciando questa produzione di morte in questa terra sarda già sporcata da 35.000 ettari di servitù militari permanenti e più di mezza regione, il circolo Alghero, Oristano, Cagliari, Salto di Quirra, Arbatax, coinvolto in esercitazioni internazionali con la complicità di una regione Sardegna, guidata da sardisti-leghisti che si sciacquano la bocca con la parola autonomia, eppure dipendenti dalle segreterie di Roma e Milano perfino per scegliere i candidati alle elezioni del 25 febbraio.
Alle 11 centinaia di cittadini e cittadine, non solo compagni, soprattutto del Campidano e del Sulcis, erano davanti ai cancelli della RWM Italia Spa, di proprietà Rheinmetall tedesca, che dal 2010 produce bombe per aerei, mine marine e proiettili per artiglieria. Dal 2015 ha dato armi all’Arabia Saudita per bombardare i civili nell’ Yemen, da anni utilizza operai che hanno già subìto ricatti di licenziamento e cassa integrazione nel Sulcis delle Miniere e delle fabbriche estere di lavorazione dei metalli ormai chiuse; da anni la proprietà, con questo ricatto dell’occupazione stabile e degli stipendi sicuri, fa quello che vuole sul territorio giustificata da Enti Locali e sindacati.
Solo la mobilitazione regionale unitaria tra associazioni ambientaliste, nonviolente, antimilitariste e le azioni dirette di compagni e compagne ha imposto il fermo delle vendite di morte all’Arabia Saudita e la condanna in tribunale per il tentativo di ampliare l’area produttiva e la conseguente imposizione di ripristinare il terreno come era prima. Ma non basta. Ora la RWM forte dell’aumento di fatturato dai 20 milioni di euro del 2012 ai 200 del 2022 e dall’aumento delle assunzioni, cira un centinaio di operai, non solo non ha ottemperato alla sentenza del tribunale sui terreni, ma ha ottenuto dalla Regione Sardegna, quella che si definisce sardista, la possibilità di fare una Valutazione di Impatto ambientale postuma e dal governo Meloni anche la possibilità di riprendere la vendita di armi all’Arabia.
Alle azioni dirette e legali del movimento, la fabbrica di morte ha reagito ampliando e cercando nuove guerre da alimentare: bombe ad alta penetrazione per la Turchia, proiettili d’artiglieria per l’Ucraina, e, dal 2021, ha stipulato accordi con la multinazionale Uvision Air Ltd di Israele per la produzione di droni, già usati contro gli Armeni nella guerra con l’Azerbaigian, venduti anche a Italia e Ungheria.
Sono armi che hanno causato stragi tra i civili come a Gaza. La Sardegna ne è coinvolta sul proprio territorio. Ecco perché, nonostante centinaia di sardi abbiano subìto procedimenti penali e fogli di via per le manifestazioni contro le servitù militari e carcerarie, a centinaia ancora sono presenti a denunciare questa schifosa vergogna assassina.
Nessuna rassegnazione, anzi la lotta continua. A medas annos e semper!
Antonio Lombardo 28