“Fenice” è il nome dato ad una recente operazione condotta dal “Nucleo speciale per la radiodiffusione e l’editoria della Guardia di Finanza” nei confronti di persone accusate di mettere illegalmente a disposizione degli utenti del web copie di quotidiani e periodici senza pagare i relativi diritti ai titolari. L’indagine ha portato a diverse perquisizioni a Napoli, Carbonia-Iglesias, Brescia, Roma, Frosinone e Torino, all’arresto di cinque persone, alla chiusura di dieci siti e all’oscuramento di cinque. In realtà, secondo quando si legge, la GdF deve aver faticato davvero poco in quanto sembra che gli editori abbiano iniziato a inserire in ogni copia digitale dei loro prodotti editoriali un codice che permette di individuare inequivocabilmente il suo acquirente [1]. Per cui se questi o qualcun altro mette su un sito web il file “targato” è davvero banale risalire da quello al presunto autore del misfatto. Gli editori, che sono i principali sostenitori di questo genere di iniziative, sostengono che le violazioni del diritto d’autore incidono in modo negativo sulle vendite dei periodici [2]. In realtà se si vanno a leggere i dati dell’AGCOM relativi all’editoria su carta si verifica facilmente che il calo delle vendite di quotidiani, settimanali e mensili non è certo iniziato quando sono comparsi i primi siti dove venivano messi a disposizione copie digitali dei periodici, ma molto prima, quando ancora il web era in fasce [3]. Forse il problema degli editori è che non sono riusciti ancora a guadagnare abbastanza dagli abbonamenti alle versioni digitali delle loro pubblicazioni e pensano che questo sarà possibile solo se verrà stroncata la “pirateria”.
In realtà non è mai stato provato che esista un rapporto direttamente proporzionale tra l’aumento della diffusione illegale del materiale coperto da copyright e delle perdite economiche dell’industria culturale e dell’intrattenimento.
Prendiamo l’industria del cinema, un altro settore che viene considerato comunemente penalizzato dalla possibilità di scaricare gratis i film da Internet. Una semplice ricerca tra le statistiche della SIAE riguardanti il numero di biglietti venduti nei cinema italiani mostra che nel 1994 se ne sono venduti lo stesso numero che nel 2014 e che l’andamento in questo lasso di tempo è stato prima crescente e poi calante, in concomitanza con la crisi economica [4] piuttosto che con il numero di film disponibili illegalmente in Rete, che è sicuramente aumentato nel corso di venti anni.
Situazione simile per il mercato della musica, sempre dati ufficiali [5] mostrano che il calo di vendite è iniziato nel 1999 ed è proseguito costantemente negli ultimi anni, segnando in Italia nel 2015 addirittura un aumento nelle vendite dei CD [6].
Tutto questo per dire che la cosiddetta “pirateria” ha una incidenza economica probabilmente minore di quello che si vuole far credere e che viene usata come un comodo capro espiatorio per non prendere in considerazione l’obsolescenza delle norme sul diritto d’autore, la scarsa qualità dell’informazione e della proposta culturale che oggi regnano sul mercato. In uno studio accademico sugli “Effetti economici del copyright” [7] vengono segnalate numerose ricerche che forniscono dati contraddittori a proposito di quanto incida sul mercato il fenomeno in questione.
Anche dopo la “brillante operazione” era ovviamente ancora possibile trovare facilmente periodici da scaricare, del resto le fiamme gialle avrebbero dovuto saperlo che ”Fenice” è il nome dato a un uccello mitologico che si credeva avesse la capacità di rinascere dalle proprie ceneri.
Pepsy
Riferimenti
[1] http://punto-informatico.it/4298996/PI/News/operazione-fenice-sequestrate-edicole-online.aspx
[2] http://www.spotandweb.it/news/801224/operazione-fenice-della-guardia-di-finanza-sequestrati-siti-web-che-diffondevano-illecitamente-giornali.html
[3] http://www.digitaldocument.it/index.php/2014/07/18/relazione-agcom-leditoria-perde-700-milioni/
[4] Numero di biglietti venduti nel: 1994 (98.246.000) 2000 (100.911.219) 2010 (120.582.757) 2014 (98.252.309) dati ripresi dagli Annuari della SIAE https://www.siae.it/it/chi-siamo/lo-spettacolo-cifre/losservatorio-dello-spettacolo
[5] http://www.ilpost.it/2013/03/07/dati-vendite-musica/
[6] http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/05/22/musica-in-italia-crescono-vendite-cd-e-cala-download-ma-per-fare-di-meglio-serve-la-banda-larga/1709166/
[7] http://sites.nationalacademies.org/cs/groups/pgasite/documents/webpage/pga_063399.pdf