Viareggio: “Il carnevale con la NATO non si fa è come il cavolo sul baccalà”

Il carnevale è una festa antica, popolare, profana. A Viareggio è nato alla fine del 1800 e ha sempre avuto il carattere di satira e denuncia politica. Negli ultimi anni la commissione carnevale però ha preso alcune decisioni che non sono apprezzate da chi abita nel territorio e ama questa festa: i carristi più politicizzati sono stati ad uno ad uno epurati; alla sfilata è possibile partecipare con un carro (o anche carretta) solo se si paga un “gabella” di più di 1000 euro, dunque tutte le associazioni di base, che costituivano lo “zoccolo popolare” ne sono state automaticamente escluse; per il pubblico l’ingresso alla sfilata è sempre più caro (22 euro!) e da qualche anno non c’è più la data gratuita per tutti. Da quest’anno viene persino chiesto di pagare il biglietto agli accompagnatori dei disabili! Infine al posto delle bande popolari sfilano ormai ogni domenica solo bande militari: alpini, carabinieri…e nell’edizione del 2023 addirittura la US Naval Forces Europe, che rappresenta la NATO.

E’ stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso: i viareggini si sentono in qualche modo scippati della loro festa, folle, anarchica e ridanciana che nulla a che fare con la guerra e le parate militari e hanno costituito un comitato popolare che ha promosso una raccolta firme (in pochi giorni più di mille): “Nel 1973 in occasione del centenario il comitato carnevale commissionò il carro a tutti noto come “la bomba”, che inneggiava alla pace. Nel 2003 il carnevale lanciò un messaggio contro la guerra in Iraq. Perché nel centocinquantesimo anniversario del carnevale di Viareggio la commissione carnevale ha invitato a esibirsi la banda della NATO?”

Domenica 19 dalle 13,30 alle 15, alla stessa ora in cui, dentro i viali, su un camion fermo, ben protetti dietro le transenne suonava la banda della NATO, fuori dai cancelli, a Piazza Margherita, sono stati convocati musicisti da tutto il circondario per una “Banda della pace” con  scolapasta e pentole in testa.  L’iniziativa è nata in seno al Cantiere Sociale Versiliese e vi hanno aderito numerose associazioni e comitati. Tra gli altri anche una delegazione della “Banda degli ottoni a scoppio” di Milano. Chi non sa suonare è stato invitato a cantare, sulla musica dell’inno del carnevale “Una coppa di Champagne”:

Su la coppa di Champagne/non vogliamo militari/non la banda della NATO/o gli eserciti nazionali

Carnevale è come un sogno/di lussuria e di splendore/niente a fare con le bombe/con la guerra e con l’orrore

musica e NATO/un c’è garbato/viva la pace/viva l’amor

musica e NATO/che hai combinato/il carnevale/va disarmato

Sol

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